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8 marzo, intitolata all’archeologa ucraina Raissa Calza la nuova biblioteca di Ostia Antica fotogallery

La studiosa originaria di Odessa lavorò agli scavi ostiensi per più di trent'anni. Da oggi, una targa sulla nuova aula multifunzionale della biblioteca ne ricorda l'importante contributo

Ostia – Tra le tante targhe che decorano il Parco archeologico di Ostia Antica, da oggi, 8 marzo, ce n’è una in più: quella dedicata a Raissa Samojlovna Gourevič Calza, l’archeologa ucraina che vi lavorò, assieme al marito e allora direttore degli scavi Guido, per oltre trent’anni.

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A portare il nome della studiosa è la nuova aula multimediale della Biblioteca Ostiense, situata nel cuore del parco: uno spazio che promette di diventare il nuovo centro nevralgico dell’importante polo culturale, ospitando conferenze e presentazioni. Ma non solo: a testimonianza della sua multifunzionalità, infatti, l’aula “Raissa Samojlovna Gourevič Calza” offre anche diverse postazioni di studio e consultazione agli studenti – e agli studiosi – che vorranno farvi tappa.

L’idea d’intitolare uno dei luoghi del Parco archeologico di Ostia Antica a Raissa Calza era già nell’aria da un po’ ma, racconta il direttore Alessandro D’Alessio, lo scoppio del conflitto in Ucraina l’ha reso ancor più necessario. “Ci è sembrato importante – spiega – che proprio in questa giornata, in un momento in cui la guerra sta imperversando nel suo Paese d’origine, la figura di Raissa potesse essere portata all’attenzione anche e soprattutto di chi non la conosce”.

Raissa Samojlovna Gourevič Calza

Un gesto, questo, che è dunque anche un modo per “risarcirla del lungo oblio” riservato a lei e a tante altre studiose italiane e straniere del Novecento: d’altronde, ricorda D’Alessio, Raissa Samojlovna Gourevič Calza – che in gioventù era stata anche ballerina e attrice – è a tutt’oggi “una delle più grandi esperte di iconografia antica, che ha dato un notevolissimo contributo allo sviluppo della ricerca a Ostia”.

L’archeologa di Odessa, scomparsa nel 1979, riposa al cimitero di Ostia Antica, accanto a quelli che il direttore del parco definisce “i padri della patria”, e cioè i maggiori studiosi degli scavi, i cui nomi sono impressi sulla facciata del Museo Ostiense. Ma, nota D’Alessio, “sono tutti uomini: a Ostia – confessa – mancava l’intitolazione ad un’archeologa donna, e così abbiamo deciso di farlo proprio l’8 marzo”.

Il valore aggiunto, poi, “è dato dal fatto che Raissa era ucraina e che aveva sposato un russo e, poi, due italiani: questo – sostiene il direttore – ci dice che l’integrazione culturale europea è un tratto identitario di Ostia Antica, da sempre luogo d’incontro e commistione fra persone d’ogni etnia, cultura, lingua e religione”.

L’offerta della Biblioteca Ostiense

Affidata alla passione e alla competenza di Dario Daffara, la Biblioteca è aperta al pubblico su appuntamento il giovedì.

La collezione è divisa in varie sezioni, tra le quali spicca quella relativa a Ostia e al territorio ostiense; al suo interno si trova l’importante collana degli Scavi di Ostia, dedicata alla topografia e all’urbanistica ostiense. Oltre alla nutrita e aggiornata sezione dei periodici, spicca per estensione la raccolta dei cataloghi di mostre, prevalentemente di argomento archeologico.

Significativo è il settore dei lasciti di grandi studiosi ostiensi come Dante Vaglieri, Guido Calza, Raissa Gourevič Calza e Giovanni Becatti, che hanno dedicato la loro vita di studiosi ad Ostia, in particolare nel periodo dei grandi scavi dagli anni ’30 del Novecento.

Ma una parte delle opere è offerta online, in consultazione libera e gratuita, in formato pdf. Cliccando qui e aprendo la sezione “pubblicazioni dell’ex-Soprintendenza” è possibile consultare una raccolta delle opere divulgative a stampa prodotte dalla soppressa Soprintendenza archeologica di Ostia, precedente denominazione del Parco archeologico di Ostia Antica.

Nella sezione “Miscellanee Ostiensi” si trovano contributi di vari autori dalla metà dell’Ottocento fino a oggi su Ostia e Porto, nonché volumi di grande importanza per la storia degli studi ostiensi, come “Ostia colonia romana” di Ludovico Paschetto.

Infine, la sezione “Miscellanea Raissa Calza” raccoglie gli scritti dell’archeologa e storica dell’arte attiva per più di trent’anni negli scavi di Ostia.

Per informazioni e prenotazioni: 0656358012.

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