L'Inaugurazione

8 marzo, intitolata all’archeologa ucraina Raissa Calza la nuova biblioteca di Ostia Antica

8 marzo 2022 | 17:36
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La studiosa originaria di Odessa lavorò agli scavi ostiensi per più di trent’anni. Da oggi, una targa sulla nuova aula multifunzionale della biblioteca ne ricorda l’importante contributo

Ostia – Tra le tante targhe che decorano il Parco archeologico di Ostia Antica, da oggi, 8 marzo, ce n’è una in più: quella dedicata a Raissa Samojlovna Gourevič Calza, l’archeologa ucraina che vi lavorò, assieme al marito e allora direttore degli scavi Guido, per oltre trent’anni.

A portare il nome della studiosa è la nuova aula multimediale della Biblioteca Ostiense, situata nel cuore del parco: uno spazio che promette di diventare il nuovo centro nevralgico dell’importante polo culturale, ospitando conferenze e presentazioni. Ma non solo: a testimonianza della sua multifunzionalità, infatti, l’aula “Raissa Samojlovna Gourevič Calza” offre anche diverse postazioni di studio e consultazione agli studenti – e agli studiosi – che vorranno farvi tappa.

L’idea d’intitolare uno dei luoghi del Parco archeologico di Ostia Antica a Raissa Calza era già nell’aria da un po’ ma, racconta il direttore Alessandro D’Alessio, lo scoppio del conflitto in Ucraina l’ha reso ancor più necessario. “Ci è sembrato importante – spiega – che proprio in questa giornata, in un momento in cui la guerra sta imperversando nel suo Paese d’origine, la figura di Raissa potesse essere portata all’attenzione anche e soprattutto di chi non la conosce”.

Un gesto, questo, che è dunque anche un modo per “risarcirla del lungo oblio” riservato a lei e a tante altre studiose italiane e straniere del Novecento: d’altronde, ricorda D’Alessio, Raissa Samojlovna Gourevič Calza – che in gioventù era stata anche ballerina e attrice – è a tutt’oggi “una delle più grandi esperte di iconografia antica, che ha dato un notevolissimo contributo allo sviluppo della ricerca a Ostia”.

L’archeologa di Odessa, scomparsa nel 1979, riposa al cimitero di Ostia Antica, accanto a quelli che il direttore del parco definisce “i padri della patria”, e cioè i maggiori studiosi degli scavi, i cui nomi sono impressi sulla facciata del Museo Ostiense. Ma, nota D’Alessio, “sono tutti uomini: a Ostia – confessa – mancava l’intitolazione ad un’archeologa donna, e così abbiamo deciso di farlo proprio l’8 marzo”.

Il valore aggiunto, poi, “è dato dal fatto che Raissa era ucraina e che aveva sposato un russo e, poi, due italiani: questo – sostiene il direttore – ci dice che l’integrazione culturale europea è un tratto identitario di Ostia Antica, da sempre luogo d’incontro e commistione fra persone d’ogni etnia, cultura, lingua e religione”.

L’offerta della Biblioteca Ostiense

Affidata alla passione e alla competenza di Dario Daffara, la Biblioteca è aperta al pubblico su appuntamento il giovedì.

La collezione è divisa in varie sezioni, tra le quali spicca quella relativa a Ostia e al territorio ostiense; al suo interno si trova l’importante collana degli Scavi di Ostia, dedicata alla topografia e all’urbanistica ostiense. Oltre alla nutrita e aggiornata sezione dei periodici, spicca per estensione la raccolta dei cataloghi di mostre, prevalentemente di argomento archeologico.

Significativo è il settore dei lasciti di grandi studiosi ostiensi come Dante Vaglieri, Guido Calza, Raissa Gourevič Calza e Giovanni Becatti, che hanno dedicato la loro vita di studiosi ad Ostia, in particolare nel periodo dei grandi scavi dagli anni ’30 del Novecento.

Ma una parte delle opere è offerta online, in consultazione libera e gratuita, in formato pdf. Cliccando quie aprendo la sezione “pubblicazioni dell’ex-Soprintendenza” è possibile consultare una raccolta delle opere divulgative a stampa prodotte dalla soppressa Soprintendenza archeologica di Ostia, precedente denominazione del Parco archeologico di Ostia Antica.

Nella sezione “Miscellanee Ostiensi” si trovano contributi di vari autori dalla metà dell’Ottocento fino a oggi su Ostia e Porto, nonché volumi di grande importanza per la storia degli studi ostiensi, come “Ostia colonia romana” di Ludovico Paschetto.

Infine, la sezione “Miscellanea Raissa Calza” raccoglie gli scritti dell’archeologa e storica dell’arte attiva per più di trent’anni negli scavi di Ostia.

Per informazioni e prenotazioni: 0656358012.

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