il fatto |
Cronaca Locale
/

Latina. Morte in corsia, l’avvocato Mattarelli attacca: “C’è responsabilità medica”

11 marzo 2022 | 18:33
Share0
Latina. Morte in corsia, l’avvocato Mattarelli attacca: “C’è responsabilità medica”

Il difensore della famiglia del 47enne ha inviato una nota all’Asl per verificare “gli estremi di una composizione bonaria e pacifica della vicenda”

Latina – E’ morto a dicembre scorso dopo 5 interventi chirurgici. Il decesso di un 47enne di Latina ha lasciato aperti diversi interrogativi, tanto da aver indotto i familiari dell’uomo a ritenere la possibile sussistenza di una responsabilità medica e per questo incaricare un legale di fiducia, l’avvocato Renato Mattarelli, di seguire la vicenda.

Il difensore della famiglia del 47enne non sembra avere dubbi circa il fatto che ”a causa di errori nella esecuzione delle prestazioni sanitarie che hanno, da una parte, aggravato la patologia di ricovero (rottura del femore) e, dall’altra parte, causato nuove patologie (infezione da klebsiella pneumonia), dopo ben 5 interventi di chirurgia, di cui 4 di revisione/correzione, fino ad arrivare al decesso per sepsi del paziente”.

Nel ravvisare una responsabilità medica l’avvocato Mattarelli si sofferma su “errori diagnostici e terapeutici perpetrati durante una vera e propria odissea sanitaria vissuta dal paziente e dalla sua famiglia presso 3 presidi ospedalieri di Latina, Formia e Terracina”.

Diverse le stranezze messe in evidenza dal legale che sottolinea: “Risulta documentata l’assenza di infezioni del paziente al momento del primo accesso in ospedale e la mancanza e/o l’incompletezza dei consensi informati”.

Il convincimento che ci sia una correlazione tra il ricovero e il decesso sarebbe, sempre secondo l’avvocato Mattarelli, confermato da “una prima la lettura della documentazione clinica si evince la esclusiva responsabilità dei sanitari nella commissione di errori omissivi e commissivi che hanno provocato una letale escalation con conseguenti danni alla salute del paziente e a seguire il suo decesso”.

Alla luce della posizione assunta il difensore della famiglia del 47enne di Latina ha inviato una nota all’Asl di Latina per verificare “gli estremi di una composizione bonaria e pacifica della vicenda”.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

Il Faro online – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Latina
ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.
ilfaroonline.it è anche su TELEGRAM. Per iscriverti al canale Telegram con solo le notizie di Latina, clicca su questo link