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Guerra in Ucraina: riprendono i negoziati (in videochiamata). A Roma l’incontro Usa-Cina

Kiev e Mosca riprendono il dialogo. Contatto Usa-Cina a Roma nel momento più cruciale

Roma – Ucraina e Russia oggi al tavolo, stavolta virtuale, per un nuovo round di negoziati. Intanto, si attendono news da Roma, dove Usa e Cina dialogano.

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NEGOZIATI, QUARTO ROUND ‘VIRTUALE’

Mentre la guerra si avvia ad entrare nella terza settimana, Kiev e Mosca riprendono i colloqui con un incontro che andrà in scena in videocollegamento, come ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Secondo Leonid Slutsky, uno dei negoziatori sinora schierati dalla Russia, sarebbero stati fatti “progressi sostanziali” dalle delegazioni di Mosca e Kiev. “Presto” le parti potrebbero riuscire a raggiungere una posizione comune, ha detto.

Dal canto suo Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha evidenziato che “ci sono varie proposte sul tavolo dei negoziati ora. Comprese quelle sull’accordo politico e, soprattutto, sull’accordo militare. Intendo il cessate il fuoco, la formula del cessate il fuoco e il ritiro delle truppe. Tutto ciò viene elaborato dai gruppi di lavoro”.

Il dialogo riprende dopo una giornata cruciale, segnata in particolare da due eventi: il lancio di missili russi su una base a pochi km dal confine Ucraina-Polonia e l’uccisione di un giornalista statunitense, Bret Renaud, a Irpin.

MISSILI RUSSI AL CONFINE UCRAINA-POLONIA

La Russia ha sferrato un attacco missilistico verso l’ovest dell’Ucraina, colpendo una base di Yavoriv, nella regione di Leopoli. Il raid, con il lancio di circa 30 razzi, ha preso di mira l’International Center for Peacekeeping and Security provocando 35 morti e 134 feriti. La base, a una ventina di km dal confine polacco, è stata creata nel 2007 per addestrare le forze armate ucraine, soprattutto per le missioni di peacekeeping. E’ una delle due strutture in cui si svolgono esercitazioni militari internazionali e ospita regolarmente anche truppe straniere. Un documento della Nato sul centro dichiara che nell’Ipsc si addestrano allo sminamento i militari ucraini e di altre nazioni.

“Un attacco armato contro uno è considerato contro tutti”, ha avvertito il portavoce del Pentagono, John Kirby. “Abbiamo detto molto chiaramente alla Russia che il territorio Nato sarà difeso, non solo dagli Stati Uniti, ma da tutti gli alleati”, ha sottolineato. L’ambasciata Usa in Ucraina ha condannato l’attacco “al Centro, dove Usa, Polonia, Lituania, Regno Unito, Canada e altri addestravano le forze ucraine non sconfiggerà gli eroici soldati che si addestravano lì”, ha scritto su Twitter la rappresentanza diplomatica.

GIORNALISTA UCCISO

Gli Stati Uniti sono stati scossi anche dalla notizia dell’uccisione di Brent Renaud, reporter di 51 anni. Il giornalista era impegnato a realizzare riprese nell’area di Irpin, per documentare l’esodo dei civili. E’ stato colpito al collo dai soldati russi ed è morto. La notizia dell’uccisione “è – per la Casa Bianca- orribile e scioccante. Mi consulterò con i miei colleghi, con gli ucraini, per determinare come sia accaduto, per poi misurare ed eseguire conseguenza appropriate come risultato di questo”, ha detto il Consigliere per la sicurezza Usa, Jake Sullivan. “Seguiremo questo ultimo sviluppo molto da vicino e risponderemo in modo proporzionale”, ha aggiunto.

USA-CINA, INCONTRO A ROMA

Sullivan oggi a Roma sarà impegnato in un incontro con Yang Jiechi, membro del Politburo del partito comunista cinese e direttore della Commissione Affari esteri. Al centro del colloquio, la situazione in Ucraina. Il Consigliere discuterà con l’interlocutore “dell’impatto della guerra della Russia contro l’Ucraina sulla sicurezza regionale e globale”, come si legge in una dichiarazione di Emily Horne, portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza. L’appuntamento è fondamentale alla luce delle notizie diffuse dal Financial Times nelle ultime ore.

La Russia ha chiesto alla Cina di fornire equipaggiamento militare a sostegno dell’invasione in Ucraina, secondo il quotidiano. La richiesta ha alimentato le preoccupazioni della Casa Bianca riguardo alla possibilità che Pechino possa compromettere lo sforzo occidentale teso a sostenere le forze ucraine nella difesa del loro Paese. Funzionari dell’Amministrazione Usa hanno riferito al quotidiano finanziario che Mosca ha inoltrato le sue richieste fin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, senza però fornire dettagli riguardo all’equipaggiamento militare richiesto.

La priorità della Cina è impedire che la “situazione tesa” in Ucraina subisca un’ulteriore escalation o “diventi fuori controllo”, la posizione dell’ambasciata cinese negli Stati Uniti in relazione alle news del FT. “L’attuale situazione in Ucraina è veramente sconcertante” ha affermato il portavoce dell’ambasciata, Liu Pengyu. (fonte Adnkronos)