Rivoluzione in Vaticano, il Papa vara la riforma della Curia: meno Dicasteri e più spazio ai laici

19 marzo 2022 | 12:41
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Rivoluzione in Vaticano, il Papa vara la riforma della Curia: meno Dicasteri e più spazio ai laici

Promulgata la nuova costituzione apostolica “Praedicate Evangelium” che entrerà in vigore il 5 giugno 2022: nei Dicasteri i membri saranno scelti in base alla “sobrietà di vita”. Le decisioni importanti solo con l’avallo del Papa

Città del Vaticano – Rivoluzione in Vaticano: Papa Francesco vara la nuova costituzione apostolica Praedicate Evangelium sulla Curia romana e il suo servizio alla Chiesa nel mondo, che entrerà in vigore il giorno 5 giugno 2022, Solennità di Pentecoste. Attesa da anni, la nuova costituzione apostolica sostituisce la Pastor bonus (promulgata da Giovanni Paolo II nel 1988): “in tal modo l’azione di riforma circa la Curia romana trova la sua forma compiuta”, fanno sapere dal Vaticano.

“La ‘conversione missionaria’ della Chiesa è destinata a rinnovare la Chiesa secondo l’immagine della missione d’amore propria di Cristo. I suoi discepoli e discepole sono quindi chiamati ad essere ‘luce del mondo’. Questo è il modo con cui la Chiesa riflette l’amore salvifico di Cristo che è la Luce del mondo”, si legge nel preambolo della nuova costituzione, che vede tra le principali novità, l’accorpamento dei Dicasteri, un maggiore spazio per i laici, e il modus operandi di scegliere i lavoratori, che sarà fatta in base allo “stile di vita”.

Clicca qui per leggere il testo completo della Costituzione Apostolica “Praedicate Evangelium” sulla Curia Romana e il suo servizio alla Chiesa e al Mondo

“È norma inderogabile che circa gli affari importanti o straordinari nulla deve essere fatto prima che il Capo di un’Istituzione curiale lo abbia comunicato al Romano Pontefice”, scrive il Pontefice all’articolo 31, precisando che “le decisioni e le risoluzioni riguardanti questioni di maggiore importanza devono essere sottoposte all’approvazione del Romano Pontefice, ad eccezione delle decisioni per le quali sono state attribuite all’Istituzione curiale facoltà speciali e delle Sentenze del Tribunale della Rota Romana e del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, emesse entro i limiti della competenza propria”.

Da giugno sarà poi ridotto il numero dei Dicasteri. “Si è reso necessario ridurre il numero dei Dicasteri, unendo tra loro quelli la cui finalità era molto simile o complementare, e razionalizzare le loro funzioni con l’obiettivo di evitare sovrapposizioni di competenze e rendere il lavoro più efficace”. E il Dicastero per l’Evangelizzazione, fulcro della riforma della Curia voluta da Papa Bergoglio, “è competente per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo e per l’istituzione, l’accompagnamento e il sostegno delle nuove Chiese particolari, salva la competenza del Dicastero per le Chiese orientali”. Inoltre “è presieduto direttamente dal Romano Pontefice”.

Francesco continua poi l’azione di rivoluzione diminuendo il numero dei sacerdoti: “Ogni cristiano, in virtù del Battesimo, è un discepolo-missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù. Non si può non tenerne conto nell’aggiornamento della Curia, la cui riforma, pertanto, deve prevedere il coinvolgimento di laiche e laici, anche in ruoli di governo e di responsabilità”. Per il Pontefice, infatti, “la presenza dei laici è imprescindibile, perché essi cooperano al bene di tutta la Chiesa e, per la loro vita familiare, per la loro conoscenza delle realtà sociali e per la loro fede che li porta a scoprire i cammini di Dio nel mondo, possono apportare validi contributi, soprattutto quando si tratta della promozione della famiglia e del rispetto dei valori della vita e del creato, del Vangelo come fermento delle realtà temporali e del discernimento dei segni dei tempi”.

Cambierà anche il modo con cui verranno assunti i lavoratori: “Quanti prestano servizio nella Curia sono scelti tra Vescovi, presbiteri, diaconi, membri degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica e laici che si distinguono per vita spirituale, buona esperienza pastorale, sobrietà di vita e amore ai poveri, spirito di comunione e di servizio, competenza nelle materie loro affidate, capacità di discernimento dei segni dei tempi. Per questo si rende necessario dedicare attenta cura alla scelta e alla formazione del personale, così come all’organizzazione del lavoro e alla crescita personale e professionale di ciascuno”.

Presso il Dicastero per la Dottrina della Fede viene poi “istituita la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori il cui compito è fornire al Romano Pontefice consiglio e consulenza ed altresì proporre le più opportune iniziative per la salvaguardia dei minori e delle persone vulnerabili”. La commissione “assiste i Vescovi diocesani/eparchiali, le Conferenze episcopali e le Strutture gerarchiche orientali, i Superiori degli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e le loro Conferenze nello sviluppare strategie e procedure opportune, mediante Linee Guida, per proteggere da abusi sessuali i minori e le persone vulnerabili e fornire una risposta adeguata a tali condotte da parte del clero e di membri degli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, secondo le norme canoniche e tenendo conto delle esigenze del Diritto civile”, si legge ancora nel documento. I membri della commissione “sono nominati dal Romano Pontefice per cinque anni e sono scelti tra chierici, membri di Istituti di Vita Consacrata e di Società di Vita Apostolica e laici di varie nazionalità che si distinguono per scienza, comprovata capacità ed esperienza pastorale”.

Francesco istituisce poi il Dicastero della Carità, ovvero l’Elemosineria Apostolica: “un’espressione speciale della misericordia e, partendo dall’opzione per i poveri, i vulnerabili e gli esclusi, esercita in qualsiasi parte del mondo l’opera di assistenza e di aiuto verso di loro a nome del Romano Pontefice, il quale nei casi di particolare indigenza o di altra necessità, dispone personalmente gli aiuti da destinare”. Il Dicastero, “sotto la guida del Prefetto, l’Elemosiniere di Sua Santità, in contatto con altri Dicasteri competenti in materia, rende concreta, con la sua attività, la sollecitudine e la vicinanza del Romano Pontefice, quale Pastore della Chiesa universale, nei riguardi di coloro che vivono in situazioni di indigenza, di emarginazione o di povertà, come pure in occasione di gravi calamità”.

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