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Il fiuto di Leroy (e dei carabinieri) stana pusher di cocaina tra Latina e Sabaudia

20 marzo 2022 | 10:26
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Il fiuto di Leroy (e dei carabinieri) stana pusher di cocaina tra Latina e Sabaudia

Recuperato oltre un chilo di cocaina e il materiale per confezionare le dosi

Hanno provato ad occultare la cocaina in tutti i modi: dentro un marsupio nascosto in un cassetto, all’interno di un mobile del salotto “protetto” da bicchieri e altre suppellettili, ma non c’è stato verso: i carabinieri sapevano di poter trovare qualcosa, avevano da tempo iniziato indagini e seguito le piste giuste, e, con l’ausilio del fiuto di Leroy, pastore tedesco in forza ai carabinieri di Latina Scalo, hanno inchiodato 2 pusher alle proprie responsabilità.

droga sequestrata dai carabinieriNel dettaglio, Leroy è entrato in azione a Latina, nella casa di un insospettabile impiegato 46enne. Una volta bussato alla porta, l’uomo ha dato da subito evidenti segni di nervosismo, e per i militari dell’Arma non c’è voluto molto per capire che avevano fatto centro. Ma c’era da trovare il copro del reato. Ed è lì che è entrato in campo Leroy, effettivo presso il posto fisso dei Carabinieri al 70° Stormo Aeronautica militare.

Sono così stati rinvenuti 12 grammi di cocaina, nonché il materiale per pesare, tagliare e confezionare le dosi. L’uomo è stato arrestato.

Ben più consistente il rinvenimento di droga a Sabaudia, anche in questo caso in casa di un 46enne. I carabinieri della Stazione di Sabaudia, nel corso di indagini preventive avevano individuato nella casa dell’uomo una vera e propria centrale dello spaccio di zona. Autorizzati dal magistrato, hanno dunque effettuato una perquisizione domiciliare, e lì hanno trovato il “tesoretto” che cercavano, occultato in un cassetto: ben un chilo di cocaina, suddiviso in 30 panetti pronti allo smercio, nonché ovviamente materiale per il confezionamento delle dosi e anche 100 euro in contanti, primi proventi di quello che sarebbe diventato un business molto maggiore,

Anche per lui sono scattate le manette ed il trasferimento in carcere, in attesa del processo.

(Il Faro online)