Ucraina, l’appello del Papa: “Un massacro insensato, cessi subito questa guerra ripugnante”

20 marzo 2022 | 16:39
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Ucraina, l’appello del Papa: “Un massacro insensato, cessi subito questa guerra ripugnante”

Il Pontefice all’Occidente: “Stiamo vicini a questo popolo, abbracciamolo con l’affetto e con l’impegno concreto e con la preghiera. E, per favore, non abituiamoci alla guerra e alla violenza!”

Città del Vaticano – “Non si arresta, purtroppo, la violenta aggressione contro l’Ucraina, un massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità. Non c’è giustificazione per questo! Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante”.

Affacciato su una pizza San Pietro gremita da circa 30mila fedeli, Papa Francesco torna a invocare la pace nell’est Europa, con un pensiero speciale per le fasce più deboli della popolazione: “Anche questa settimana missili e bombe si sono abbattuti su civili, anziani, bambini e madri incinte. Sono andato a trovare i bambini feriti che sono qui a Roma (leggi qui). A uno manca un braccio, l’altro è ferito alla testa… Bambini innocenti”.

Il Pontefice ricorda anche i “milioni di rifugiati ucraini che devono fuggire lasciando indietro tutto e provo un grande dolore per quanti non hanno nemmeno la possibilità di scappare. Tanti nonni, ammalati e poveri, separati dai propri familiari, tanti bambini e persone fragili restano a morire sotto le bombe, senza poter ricevere aiuto e senza trovare sicurezza nemmeno nei rifugi antiaerei. Tutto questo è disumano! Anzi, è anche sacrilego, perché va contro la sacralità della vita umana, soprattutto contro la vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia! Non dimentichiamo: è una crudeltà, disumana e sacrilega! Preghiamo in silenzio per quanti soffrono”.

“Mi consola sapere che alla popolazione rimasta sotto le bombe non manca la vicinanza dei Pastori, che in questi giorni tragici stanno vivendo il Vangelo della carità e della fraternità. Ho sentito in questi giorni alcuni di loro al telefono, come sono vicini al popolo di Dio. Grazie, cari fratelli, care sorelle, per questa testimonianza e per il sostegno concreto che state offrendo con coraggio a tanta gente disperata! Penso anche al Nunzio Apostolico, appena fatto Nunzio, Monsignor Visvaldas Kulbokas, che dall’inizio della guerra è rimasto a Kyiv insieme ai suoi collaboratori e con la sua presenza mi rende vicino ogni giorno al martoriato popolo ucraino”, prosegue il Santo Padre, prima di lanciare un montino all’Occidente: “Stiamo vicini a questo popolo, abbracciamolo con l’affetto e con l’impegno concreto e con la preghiera. E, per favore, non abituiamoci alla guerra e alla violenza! Non stanchiamoci di accogliere con generosità, come si sta facendo: non solo ora, nell’emergenza, ma anche nelle settimane e nei mesi che verranno. Perché voi sapete che al primo momento, tutti ce la mettiamo tutta per accogliere, ma poi, l’abitudine ci raffredda un po’ il cuore e ci dimentichiamo. Pensiamo a queste donne, a questi bambini che con il tempo, senza lavoro, separate dai loro mariti, saranno cercate dagli ‘avvoltoi’ della società. Proteggiamoli, per favore”.

Infine, l’appello alla preghiera: “Invito ogni comunità e ogni fedele a unirsi a me venerdì 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione, nel compiere un solenne Atto di consacrazione dell’umanità, specialmente della Russia e dell’Ucraina, al Cuore immacolato di Maria (leggi qui), affinché Lei, la Regina della pace, ottenga al mondo la pace”.

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