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Draghi: “L’Italia vuole la pace, Putin no”. E tuona contro Pechino: “Non aiuti la Russia”

23 marzo 2022 | 11:44
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Draghi: “L’Italia vuole la pace, Putin no”. E tuona contro Pechino: “Non aiuti la Russia”

Informativa del Premier alla Camera in vista del Consiglio europeo e il vertice Nato con Biden: “L’Italia lavora con determinazione per cessazione ostilità”

Roma – Guerra Ucraina, “la Cina deve partecipare allo sforzo di pace” e deve astenersi “dal supportare Mosca’. Così il premier Mario Draghi, intervenendo in Aula alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo al via da domani a Bruxelles che “si aprirà con l’incontro con il presidente Usa Biden”. Anche nelle sedi dei “vertici Nato e G7 la comunità euroatlantica intende ribadire unità e determinazione nel sostegno all’Ucraina e in un impegno comune per tutelare la pace, la sicurezza e la democrazia”, ha affermato.

“Il Consiglio europeo avviene a un mese esatto dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, cominciata il 24 febbraio – ha ricordato il premier – Da allora, secondo l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani, sono state registrate 2.510 vittime civili – con 953 persone uccise, tra cui 78 bambini, e oltre 1.500 feriti. Sono purtroppo numeri provvisori, che sottostimano fortemente i morti e i feriti, e che continuano a crescere”.

Non dobbiamo commettere l’errore di avallare una contrapposizione tra Occidente e Russia e alimentare così quello che è stato più volte definito uno scontro di civiltà”, ha detto ancora Draghi ricordando che “molti cittadini russi si sono schierati contro la guerra del presidente Putin e protestano, mettendo a rischio la propria incolumità. A loro va l’amicizia e la solidarietà di tutto il Governo e mia personale”.

L’Italia continua a lavorare “con determinazione per cessazione ostilità”, ha continuato Draghi affermando che “la nostra volontà di pace si scontra però con quella del presidente Putin, che non mostra interesse ad arrivare a una tregua che permetta ai negoziati di procedere con successo. Il suo disegno appare piuttosto quello di guadagnare terreno dal punto di vista militare, anche ricorrendo a bombardamenti a tappeto come quelli a cui assistiamo a Mariupol. Per questo, la comunità internazionale ha adottato sanzioni sempre più dure nei confronti della Russia. Lo sforzo diplomatico potrà avere successo solo quando lo vorrà realmente Mosca“.

Sforzo diplomatico che “deve coinvolgere anche altri Paesi. In particolare, la Cina ricopre un ruolo di grande influenza nelle dinamiche geopolitiche e di sicurezza globali. È fondamentale che l’Unione europea sia compatta nel mantenere aperti spazi di dialogo con Pechino, perché contribuisca in modo costruttivo allo sforzo internazionale di mediazione”, ha quindi sottolineato Draghi.

“Il Vertice Ue-Cina del prossimo primo aprile – ha rimarcato il presidente del Consiglio – sarà un’occasione per sottolineare la nostra posizione. Dobbiamo ribadire la nostra aspettativa che Pechino si astenga da azioni di supporto a Mosca e partecipi attivamente e con autorevolezza allo sforzo di pace. Questo messaggio è emerso anche durante il lungo confronto telefonico tra il Presidente Biden e il Presidente Xi Jinping il 18 marzo e negli sforzi diplomatici che lo hanno preceduto. Mi riferisco in particolare all’incontro tra il Consigliere per la sicurezza americano, Jake Sullivan, e il Direttore dell’Ufficio della Commissione Affari Esteri cinese, Yang Jiechi, avvenuto a Roma la settimana scorsa”.

“Davanti agli orrori della guerra, l’Italia lavora con determinazione, insieme a tutta la comunità internazionale, per la cessazione delle ostilità – ha ribadito – Siamo impegnati, insieme ai nostri partner europei, per realizzare delle tregue umanitarie localizzate per organizzare evacuazioni e portare beni di prima necessità”.

“La crisi in Ucraina ha generato un massiccio flusso di profughi, che attualmente conta oltre tre milioni e 850mila persone. Di fronte all’aumento quotidiano del numero di rifugiati sono essenziali un coordinamento europeo e un impegno finanziario adeguato”, ha detto ancora Draghi. “L’Unione europea deve garantire una puntuale attuazione negli Stati membri della direttiva per la Protezione Temporanea, approvata per la prima volta nella nostra storia. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha proposto ieri di utilizzare i fondi europei con la massima flessibilità a sostegno di chi scappa dalla guerra in Ucraina, e di stanziare altri 3 miliardi di euro a favore degli Stati membri coinvolti nell’accoglienza”, ha affermato il premier.

“Il Consiglio europeo riaffermerà anche il consenso al percorso di ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea – ha detto ancora Draghi – L’Italia, come ho detto ieri dopo l’intervento del presidente Zelensky, è al fianco dell’Ucraina. Bruxelles “ha già avviato la procedura, il processo è lungo” affinché l’adesione di Kiev “sia reale e funzionante, ma in questo momento è importante mandare a Kiev ulteriori segnali di incoraggiamento”.

“Come abbiamo concordato al Consiglio europeo informale della scorsa settimana, le ricadute economiche del conflitto in Ucraina vanno oltre il costo dell’energia. Si registrano aumenti anche nei prezzi dei generi alimentari. A livello globale, sono cresciuti in modo quasi continuo da metà 2020, e sono attualmente ai massimi storici –  ha affermato Draghi -. Questo ha delle conseguenze tangibili per i prezzi nei supermercati. Secondo i dati Eurostat, a febbraio i prezzi dei beni alimentari in Italia sono aumentati del 5,2% rispetto all’anno scorso. In particolare, il prezzo della pasta è cresciuto di circa l’11%, quello dello zucchero e del pane di circa il 5%, quello della carne di quasi il 4%”.

“La volatilità dei mercati energetici ha inciso anche sui prezzi ai distributori, che all’inizio del mese in Italia hanno superato i 2 euro al litro. Secondo la Commissione europea, l’andamento dei prezzi italiani è in linea con quelli del resto dell’Europa. Lunedì 14 marzo, il diesel costava 2,31 euro in Germania, 2,14 in Francia e 2,15 in Italia. Nel nostro caso, rappresenta un aumento del 40% per la benzina e del 50% per il diesel rispetto a un anno fa“, ha sottolineato Draghi ricordando che “Il Consiglio europeo si confronterà anche sull’aumento dei prezzi dell’energia. Dopo i picchi raggiunti due settimane fa, i prezzi del gas e dell’energia elettrica sono scesi nuovamente. Il prezzo spot del gas sul mercato europeo oggi è dimezzato rispetto alle punte di circa 200€/MWh raggiunte l’8 marzo. Sono però prezzi ancora molto alti rispetto ai livelli storici, più di 5 volte quelli di un anno fa”.

“Il Governo è consapevole della necessità di ulteriori interventi, ma la risposta a difesa di consumatori e imprese deve essere europea. Dobbiamo arrivare a una gestione davvero comune del mercato dell’energia – ha affermato quindi -. È auspicabile un coordinamento tra Commissione e Stati membri sulla diversificazione degli approvvigionamenti di gas, soprattutto di gas liquido. Serve un approccio condiviso sugli acquisti e sugli stoccaggi, per rafforzare il nostro potere contrattuale verso i Paesi fornitori e tutelarci a vicenda in caso di shock isolati. La creazione di un tetto europeo ai prezzi del gas è al centro di un confronto che abbiamo avviato con la Presidente von der Leyen”. (fonte Adnkronos)