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Terracina. “E’ solo mal di testa”: dimessa dall’ospedale ha un aneurisma

24 marzo 2022 | 12:26
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Terracina. “E’ solo mal di testa”: dimessa dall’ospedale ha un aneurisma

Il legale della donna ha inviato una nota all’Asl di Latina per chiedere una composizione bonaria

Terracina – Ha raggiunto il Pronto soccorso dell’ospedale di Terracina lamentando un fortissimo mal di testa ed è stata dimessa, perchè i sanitari hanno ritenuto trattarsi di “un semplice mal di testa”, ma il giorno dopo le hanno diagnosticato un aneurisma.

Nel primo ricovero, l’11 febbraio, la donna avrebbe “ripetutamente fatto presente di avere problemi pressori e chiesto di essere sottoposta a Tac”. Secondo la ricostruzione del legale della donna, l’avvocato Renato Mattarelli, però, “a parte la somministrazione di farmaci per far abbassare la pressione ed esami del sangue, non è stata sottoposta a Tac”.

I sanitari avrebbero evidenziato che aveva un “semplice mal di testa” e nella serata era stata rimandata a casa.

Il giorno seguente, però, “la mia assistita ha nuovamente accusato un fortissimo mal di testa con un abbassamento non controllabile della palpebra sinistra. Il medico di famiglia la ha indirizzata al Dea di Terracina. In questa seconda occasione, sottoposta a Tac le è stato diagnosticato un aneurisma ed è stata trasportata d’urgenza al Goretti di Latina per essere sottoposta a un delicato intervento chirurgico di embolizzazione.

Dimessa il 28 febbraio e sottoposta a successive visite specialistiche – spiega il legale -, è stato accertato che la donna è gravata da patologie iatrogene inesistenti al primo accesso al DEA: aneurisma; abbassamento ed insensibilità alla palpebra sinistra; cecità ad un occhio; evidenze fisiognomiche incidenti sull’estetica; principio di sindrome depressiva post-traumatica da stress in rapida evoluzione.

E’ evidente che – dice l’avvocato Mattarelli – una tempestiva diagnosi, da effettuarsi all’esito di un’attenta (quanto mancata) anamnesi prossima e remota; da un esame obiettivo (mai effettuato); dagli esami strumentali e biologici per il caso (mancati), quantomeno una attenta osservazione della paziente (imprudentemente dimessa), avrebbe consentito un approccio terapeutico (medico e chirurgico) idoneo a prevenire ed evitare la formazione dell’aneurisma dei conseguenti danni.

Alla luce di questa situazione il legale della donna ha inviato una nota all’Asl di Latina per verificare una composizione bonaria e pacifica della vicenda”.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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