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Violenza sessuale di gruppo all’Eur, fermati 5 adolescenti: due hanno meno di 14 anni

31 marzo 2022 | 17:52
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Violenza sessuale di gruppo all’Eur, fermati 5 adolescenti: due hanno meno di 14 anni

Il branco ha accerchiato, insultato e trascinato in un’area poco illuminata una ragazza. Le urla hanno attirato due giovani che, difendendo la ragazza, sono stati picchiati a loro volta

Roma – I Carabinieri della Stazione di Roma Eur, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, hanno eseguito un’ordinanza che dispone il collocamento in comunità per tre minori, due 15enni e un 16enne, gravemente indiziati di aver partecipato singolarmente ed in concorso tra loro e con altri 2 minori che hanno meno di 14 anni e quindi non imputabili, ad atti di violenza sessuale di gruppo, costituiti in palpeggiamenti nelle parti intime ai danni di una ragazza minorenne.

L’ordinanza che dispone le misure cautelari è stata emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a seguito delle indagini svolte dai Carabinieri della Stazione Roma Eur, avviate dopo la denuncia della minore.

La vittima ha raccontato che, la sera del 22 dicembre 2021, mentre stava aspettando degli amici, i 5 ragazzi indiziati, che lei non aveva mai visto prima, dopo averla accerchiata, impedendole di allontanarsi e fatta oggetto di apprezzamenti a sfondo sessuale, l’hanno toccata, baciata e trattenendola l’hanno trascinata in un’area poco illuminata continuando a toccarla.

La violenza ha avuto fine solo perché le urla della vittima hanno attirato l’attenzione di due ragazzi che sono intervenuti, aggrediti a loro volta e per il successivo intervento di una pattuglia di Carabinieri della Stazione Roma Eur che, notando vari minorenni raggruppati tra loro, decideva di intervenire mettendo in fuga i balordi.

Le indagini, all’inizio non semplici, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, avviate immediatamente dai Carabinieri e condotte attraverso l’escussione a sommarie informazioni di persone informate sui fatti, l’analisi dei profili social network utilizzati da tutti i minori coinvolti ed infine attraverso individuazioni fotografiche, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico dei minori indagati, tutti residenti romani che vivono “particolari” situazioni socio familiari. Al momento ci si trova nella fase delle indagini preliminari, per cui per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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