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Recupero mezzi

2 aprile 2022 | 04:00
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Recupero mezzi

Le aziende che si occupano di soccorso stradale, pertanto, sono autorizzate anche a compiere viaggi per il semplice spostamento del veicolo guasto o in avaria

Il Soccorso Stradale e relativo Recupero mezzinon è soltanto un’attività commerciale tra le tante. In realtà è una mission che mira a rendere più facile la vita a chi si trova in difficoltà o in situazioni di emergenza.

Ma proprio per questo è ovvio chiedersi quali sono le norme che lo regolano. In primis, si tratta di un tema trattato abbastanza nel dettaglio nel Codice della Strada. Quello attualmente in vigore, pur con successive modifiche, è stato approvato con il Decreto Legislativo n.285 del 30 aprile 1992. Comprende, com’è noto, 245 articoli più un corposo Regolamento di attuazione di 408 articoli e 19 appendici. È proprio nell’articolo 12 del Regolamento Attuativo troviamo la specificazione degli autoveicoli adibiti al soccorso o alla rimozione dei veicoli. La disposizione in oggetto fa una larga esplicazione di quelli che sono gli autoveicoli autorizzati, le cui caratteristiche costruttive sono poi illustrate nell’appendice IV con tutti i dettagli tecnici necessari.

La nota di maggiore interesse è che i veicoli adibiti al soccorso stradale debbano essere adibiti al trasporto speciale e non a quello eccezionale, in modo che possano operare sulla strada in qualsiasi orario e situazione e non soltanto previa autorizzazione. Inoltre, sempre secondo il Codice della Strada, i mezzi di soccorso stradale di massa superiore a 3.5 tonnellate devono avere strisce posteriori e laterali retro-riflettenti (art. 72 CdS). Materiali retroriflettenti singoli addetti durante tutte le operazioni di soccorso. Secondo di protezione individuale vanno indossati anche dai la normativa vigente, e in particolare tenendo conto del Decreto Interministeriale del 4 marzo 2013, gli addetti al servizio carro attrezzi e di soccorso stradale sono obbligati a frequentare corsi di formazione professionale relativi all’apposizione della segnaletica temporanea.

In più, l’ultima disposizione prevista dal Codice della Strada riguarda i danni ai terzi, prevedendo, ai sensi dell’articolo 2050 del codice civile, da leggersi in combinato con la sentenza della Corte di Cassazione n. 8457 del 4 maggio 2004. In pratica, anche nell’attività di soccorso stradale, è necessario che l’esercente adotti tutte le precauzioni necessarie e le misure idonee per evitare danni a terzi. In caso essi si verifichino, il prestatore di soccorso stradale è responsabile di essi, a meno che non dimostri di avere adottato tali misure e di aver rispettato tutti gli obblighi di legge previsti. Quanto alle norme dovute essenzialmente al trasporto degli autoveicoli, è bene ricordare che il trasporto dell’auto guasta tramite carroattrezzi è lecito anche dopo il primo intervento.

La ditta di soccorso stradale, infatti, può anche trasportare l’automezzo dal deposito in un’officina terza oppure in un’autodemolizione, non necessariamente nello stesso viaggio del primo soccorso. Le aziende che si occupano di soccorso stradale, pertanto, sono autorizzate anche a compiere viaggi per il semplice spostamento del veicolo guasto o in avaria Infine, per effettuare il servizio di soccorso stradale e di rimozione veicoli in autostrada, è necessario avere l’autorizzazione dell’Ente Proprietario della strada. Questa è una norma che non vale sulle strade ordinarie, ma solo e soltanto in autostrada. Di norma, le aziende certificate sono abilitate ma, per evitare problemi, è sempre meglio esserne sicuri.