Ucraina, il Papa striglia Putin: “Un uomo infantile che fomenta la guerra”

2 aprile 2022 | 12:50
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Ucraina, il Papa striglia Putin: “Un uomo infantile che fomenta la guerra”

Nella prima tappa del suo viaggio apostolico a Malta, il Pontefice torna a invocare la pace e punta il dito contro Putin: “Un potente rimasto chiuso nelle nelle anacronistiche pretese di interessi nazionalisti”

dall’inviato a Malta – Un potente “infantile” rimasto “tristemente rinchiuso nelle anacronistiche pretese di interessi nazionalisti” che “provoca e fomenta conflitti”. Nel primo discorso del suo Viaggio Apostolico a Malta (leggi qui), Papa Francesco striglia implicitamente il leader del Cremlino. Lo fa ricordando che i venti di guerra che soffiano da est su tutto il continente europeo. “Dall’Oriente, dove sorge prima la luce, sono giunte le tenebre della guerra. Pensavamo che invasioni di altri Paesi, brutali combattimenti nelle strade e minacce atomiche fossero ricordi oscuri di un passato lontano”.

“Ma il vento gelido della guerra, che porta solo morte, distruzione e odio, si è abbattuto con prepotenza sulla vita di tanti e sulle giornate di tutti. E mentre ancora una volta qualche potente, tristemente rinchiuso nelle anacronistiche pretese di interessi nazionalisti, provoca e fomenta conflitti, la gente comune avverte il bisogno di costruire un futuro che, o sarà insieme, o non sarà. Ora, nella notte della guerra che è calata sull’umanità, non facciamo svanire il sogno della pace”, il grido del Papa.

“La tenerezza delle madri – sottolinea -, che danno al mondo la vita, e la presenza delle donne sono l’alternativa vera alla logica scellerata del potere, che porta alla guerra. Di compassione e di cura abbiamo bisogno, non di visioni ideologiche e di populismi, che si nutrono di parole d’odio e non hanno a cuore la vita concreta del popolo, della gente comune”.

Bergoglio cita poi le parole che Giorgio La Pira pronunciò nel suo intervento al Congresso Mediterraneo della Cultura del febbraio 1960: “Sono parole attuali: quanto ci serve una ‘misura umana’ davanti all’aggressività infantile
e distruttiva che ci minaccia, di fronte al rischio di una ‘guerra fredda allargata’ che può soffocare la vita di interi popoli e generazioni! Quell’ ‘infantilismo’, purtroppo, non è sparito. Riemerge prepotentemente nelle seduzioni dell’autocrazia, nei nuovi imperialismi, nell’aggressività diffusa, nell’incapacità di gettare ponti e di partire dai più poveri. Da qui comincia a soffiare il vento gelido della guerra, che anche stavolta è stato alimentato negli anni”.

“Sì, la guerra si è preparata da tempo con grandi investimenti e commerci di armi. Ed è triste vedere come l’entusiasmo per la pace, sorto dopo la seconda guerra mondiale, si sia negli ultimi decenni affievolito, così come il cammino della comunità internazionale, con pochi potenti che vanno avanti per conto proprio, alla ricerca di spazi e zone d’influenza. E così non solo la pace, ma tante grandi questioni, come la lotta alla fame e alle disuguaglianze sono state di fatto derubricate dalle principali agende politiche”, aggiunge il Pontefice, che conclude: “La soluzione alle crisi di ciascuno è prendersi cura di quelle di tutti, perché i problemi globali richiedono soluzioni globali. Aiutiamoci ad ascoltare la sete di pace della gente, lavoriamo per porre le basi di un dialogo sempre più allargato, ritorniamo a riunirci in conferenze internazionali per la pace, dove sia centrale il tema del disarmo, con lo sguardo rivolto alle generazioni che verranno!”.

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