Il Fatto

Focene: soccorsi “in ritardo”, muore turista tedesca: è “giallo” sulla telefonata in inglese

4 aprile 2022 | 18:12
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Il compagno accusa i soccorsi: “Telefonata gestita male perché non sanno l’inglese”. La Regione nega tutto e pubblica la telefonata

Fiumicino – Una chiamata di soccorso per una donna in camper sulla spiaggia di Focene, l’ambulanza che arriva ma al posto sbagliato. La donna muore e il compagno punta il dito contro il 118. Sotto accusa la conoscenza inglese del personale sanitario che ha preso in carico la chiamato.

Ma la Regione Lazio respinge le accuse su presunti ritardi mossi dal compagno di Janna Gommelt. Michael Douglas, 34 anni, ha dichiarato che l’ambulanza ha impiegato oltre 40 minuti per raggiungere la struttura per camperisti dove si trovavano da alcuni giorni con l’intenzione di imbarcarsi a Fiumicino per Barcellona.

Un ritardo, a detta dell’uomo, dovuta anche al fatto che l’operatore del 118 non parlava inglese. La ricostruzione del turista viene negata dalla Pisana e dall’Ares, l’azienda regionale dell’emergenza sanitaria, che hanno reso pubblica la telefonata, avvenuta alle 15.41 e durata circa due minuti, della richiesta di intervento. Un colloquio in inglese durante il quale l’utente è stato geolocalizzato con le coordinate di latitudine e longitudine.

“La telefonata di emergenza del giorno 20.01.2022 delle ore 15.39 è stata subito gestita correttamente in lingua inglese ed è stato geolocalizzato l’intervento con le coordinate di latitudine e longitudine. La telefonata è durata circa due minuti ed il contenuto audio, concesso dalla Centrale operativa del numero unico dell’emergenza, viene per trasparenza integralmente allegato”, si legge in una nota dell’assessorato al Sanità della Regione Lazio. “È stato disposto dalla Direzione regionale Salute un audit clinico su tutta la gestione del soccorso, che ha sempre avuto un supporto ininterrottamente in lingua inglese, non appena concluso, l’audit, verrà reso noto. Attualmente il servizio del numero unico di emergenza dispone di traduzione in 16 lingue, compreso l’ucraino. Ai familiari della giovane purtroppo deceduta vanno le nostre profonde condoglianze”, si legge ancora nella nota.

Nota alla quale è seguita un’altra comunicazione, questa volta a firma dell’Ares: “Non corrisponde assolutamente al vero che ci sia stato un problema di barriera linguistica con l’utente: la chiamata è stata passata in centrale operativa 118 da parte del NUE 112 alle ore 15.41 (e i due minuti di audio integrali senza tagli sono stati resi disponibili dalla Centrale operativa del 112), con l’attivazione contestuale del servizio di interpretariato. Il personale di centrale ha dunque risposto alla chiamata dell’utente con l’interprete già in linea. Il triage telefonico è stato particolarmente approfondito ed è oggetto dell’audit da parte della Direzione regionale Salute i cui risultati verranno resi noti non appena disponibili. Dai tabulati in nostro possesso risulta che, dalla fine della chiamata all’arrivo sul posto di ambulanza e automedica, sono trascorsi 18 minuti. I mezzi sono stati correttamente inviati dove l’utente aveva riferito di trovarsi ma, all’arrivo sul posto, le equipe sanitarie non hanno trovato nessuno, dal momento che l’uomo aveva deciso autonomamente di spostarsi”.

I sanitari, comunque, dopo avere individuato il camper non hanno potuto fare altro che constatare la morte delle giovane. La salma è stata quindi trasferita nell’obitorio del Verano, a Roma e, sulla vicenda, la Procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo per potere effettuare l’autopsia. Un esame che si è svolto il 26 gennaio e circa un mese dopo gli inquirenti hanno dato il nulla osta per la restituzione del corpo in modo da poter procedere con la cremazione.

“Ci tengo a fare chiarezza, io non sono il legale di Douglas ma rappresento la famiglia di Janna Gommelt e sono stato nominato per assisterli in tutta l’attività legata all’autopsia e alla restituzione della salma. Non so nulla delle interlocuzioni che lui ha avuto con il 118″, le parole dell’avvocato Manuele Piccioni, legale della famiglia delle giovane.

“La Procura di Civitavecchia nell’immediatezza dei fatti ha avviato un fascicolo per istigazione al suicidio. Una fattispecie ipotizzata forse come atto dovuto per procedere alla autopsia. L’unico provvedimento che ho ricevuto dai pm in queste settimane è il nulla osta alla restituzione del corpo della giovane – dice il legale -. In queste settimane non sono stato mai contatto dai pm e i miei assistiti non sono mai stati convocati. Restiamo in attesa del deposito della consulenza tecnica, ad oggi non ho notizia di tale deposito quindi non posso dir nulla sulle conclusioni sulle cause della morte“. L’avvocato aggiunge di avere incontrato il fidanzato della giovane quando la famiglia si è recata presso il suo studio. “Su quanto avvenuto mi ha raccontato solo che la ragazza si è improvvisamente accasciata nel camper accusando un malore“, conclude il penalista.

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