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Roma, deruba 10 cantine: “aspirante sommelier” in manette

Sono 6 le persone arrestate dalla Polizia e non solo per furto, ma anche per rapina e tentato furto

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Roma – Nelle ultime ore la Polizia di Stato ha arrestato, in diverse circostanze, 6 persone gravemente indiziate di tentato furto, furto e rapina.

Gli agenti della Sezione Volanti, in 2 diverse situazioni, hanno arrestato 2 italiani ed 1 romeno: i primi 2 perché gravemente indiziati di tentato furto in concorso, l’altro invece di furto con destrezza aggravato.

I 2 italiani, uno di 43 anni e l’altro di 47, sono stati sorpresi da personale di vigilanza di un supermercato in zona Prenestino mentre, alla cassa automatica, stavano passando solo alcuni prodotti che avevano nel carrello della spesa: passati oltre senza pagare le altre cose, sono stati bloccati dall’uomo che ha chiamato l’1 1 2 NUE. Quando i poliziotti sono arrivati, hanno verificato che la merce non pagata ammontava ad un valore pari a 290 euro. Entrambi sono stati condotti davanti al Giudice del Tribunale di Roma che ha convalidato la misura pre-cautelare adottata dalla polizia giudiziaria.

Il cittadino romeno invece, insieme ad un complice che è riuscito a fuggire, aveva sfilato, in zona San Giovanni, il portafogli dalla tasca posteriore dei pantaloni di un uomo che però li ha seguiti chiedendo aiuto ad una guardia giurata di un esercizio commerciale e alla Polizia: immediatamente è arrivata una Volante che ha bloccato il 20enne straniero. Arresto convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

Sono stati sempre gli agenti della Sezione Volanti ma stavolta insieme a quelli del XII Distretto Monteverde ad arrestare tempestivamente un cittadino albanese, di 53 anni, gravemente indiziato di rapina aggravata: lo straniero, dopo aver aggredito un uomo giudicato poi guaribile dai sanitari in 7 giorni salvo complicazioni, gli ha rubato il telefono cellulare e l’orologio, ritrovati rispettivamente nella tasca del suo giubbotto e in quella dei pantaloni. Dopo la convalida dell’arresto per lui è stato disposto l’obbligo di dimora nella provincia di Latina.

Ad arrestare un 38enne gravemente indiziato di rapina, sono stati invece i poliziotti del commissariato Celio, chiamati dal custode di una chiesa della zona che, visto l’uomo rubare i soldi dalla cassettina delle elemosine utilizzando del nastro bi-adesivo calato attraverso la fessura per l’inserimento del denaro, gli aveva intimato di smettere: per tutta risposta lo straniero lo aveva spintonato ed era fuggito inseguito dal custode stesso fino all’arrivo degli uomini in divisa. L’arresto è stato poi convalidato dal GIP del Tribunale di Roma in sede di udienza di convalida.

Infine gli agenti del commissariato Vescovio, chiamati dal portiere di uno stabile che aveva sorpreso un romeno, non residente nel condominio, a rovistare nelle cantine, hanno arrestato il 42enne, gravemente indiziato di furto per aver forzato la porta di 10 locali ed aver portato fuori da uno di questi 2 vassoi in argento ed un kit da sommelier, poi riconosciuti dal legittimo proprietario, ed evasione in quanto sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. L’arresto è stato convalidato dal GIP del Tribunale di Roma e per l’uomo è stata disposta la misura cautelare in carcere; sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se sia responsabile di altri episodi analoghi avvenuti nel quartiere.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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