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Guerra in Ucraina, Putin: “E’ una tragedia, ma non avevamo altra scelta”

12 aprile 2022 | 16:39
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Il leader del Cremlino al cosmodromo con russo con Lukashenko: “Non avevamo altre opzioni, raggiungeremo i nostri obiettivi”. L’Inghilterra intanto accusa: “Alla Russia armi dall’Iraq tramite l’Iran”

Mosca – “Quello che sta succedendo in Ucraina è una tragedia, ma la Russia non aveva scelta”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, in una conferenza stampa con il leader bielorusso Alexander Lukashenko, dopo una visita al cosmodromo nella regione dell’Amur.

“E’ una tragedia, ma Alexander Lukashenko ha detto correttamente: non c’era scelta – ha affermato – Semplicemente non c’era scelta, l’unica domanda era quando sarebbe iniziato. Questo è tutto”.

Russia e Bielorussia dovrebbero rafforzare la loro integrazione per fare fronte comune contro le sanzioni dell’Occidente, ha detto Putin in una conferenza stampa dopo l’incontro con il leader bielorusso. “Sono convinto che nella situazione attuale, in cui i Paesi occidentali hanno scatenato una guerra di sanzioni a tutto campo contro la Russia e la Bielorussia, è importante rafforzare la nostra integrazione nel quadro dell’Unione (tra i due Paesi, ndr). Siamo d’accordo con Alexander su questo”, ha affermato Putin.

Il presidente russo si dice “convinto” che la Russia riuscirà a “raggiungere gli obiettivi” che si è prefissata in Ucraina “senza dubbio”. “Sarà così, non ci sono dubbi”, ha sottolineato – riferendosi alle operazioni di guerra – durante una visita ad una base spaziale, definendo “gli obiettivi” russi, “comprensibili e nobili”. Putin ha quindi fatto presente che in occasione del suo primo discorso sull’invasione dell’Ucraina aveva indicato come obiettivo quello di “aiutare la gente del Donbass”.

“Sappiamo che le nostre forze stanno partecipando ad un’operazione militare speciale”, ha affermato, usando la definizione che Mosca dà dell’invasione dell’Ucraina: “Nel Donbass, in Ucraina, portando appoggio alle repubbliche popolari” (le autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Luhansk). Le forze russe, ha aggiunto “agiscono con coraggio, in maniera competente ed efficiente”.

Con questa operazione, ha poi sostenuto, i russi “adottano misure” atte a garantire la propria sicurezza. “Ovviamente non avevamo altre opzioni, si tratta della decisione corretta”, ha detto, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Russa Interfax. Putin ha escluso poi il rischio che la Russia “si isoli dal mondo”, qualcosa di “impossibile” a suo giudizio. Dopo aver insistito a più riprese sul fatto che l’invasione dell’Ucraina è stata dettata dalla necessità di proteggere la popolazione russofona dell’est del paese Putin ha infine definito “assolutamente corretta” la scelta di tentare l’occupazione dell’intera Ucraina.

“ALLA RUSSIA ARMI DALL’IRAQ VIA IRAN”

Dall’Iraq, “con l’aiuto di reti di contrabbando di armi iraniane”, munizioni e materiale militare per la Russia, per la sua offensiva militare in Ucraina. Mosca costretta a fare affidamento all’Iran, suo alleato militare in Siria, dopo le nuove sanzioni per l’invasione dell’Ucraina. A scriverlo è il Guardian che cita fonti delle milizie irachene sostenute dall’Iran e servizi d’intelligence della regione. Secondo le notizie del giornale, dall’Iraq sono arrivati in Russia Rpg, missili anticarro e lanciarazzi di progettazione brasiliana. Stando a una fonte che ha contribuito a organizzare il trasferimento del materiale, un sistema missilistico di fabbricazione iraniana Bavar 373, simile al russo S-300, è stato ‘donato’ a Mosca dalle autorità di Teheran, che avrebbero anche ‘reso’ un sistema S-300.

Rpg e missili anticarro nelle ‘disponibilità’ delle Hashd al-Shaabi sono stati trasferiti dall’Iraq in Iran dal valico di Shalamija lo scorso 26 marzo, ha rivelato un comandante, e il carico è stato ‘accolto’ da militari iraniani e poi fatto arrivare via mare in Russia. Le Ḥashd al-Shaabi, stando a una fonte, avrebbero anche inviato a inizio mese, pezzo dopo pezzo, lanciarazzi Astros II (Sajil-60). Secondo il Guardian, tre navi cargo – due battenti bandiera russa e una iraniana – sono partite dal porto iraniano di Bandar-e-Anzali, dirette ad Astrakhan. (fonte Adnkronos)