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Precariato, Anief si appella al Ministro: “A settembre 210mila supplenti”

Marcello Pacifico: "Se non si interviene, anche la prossima estate le procedure di immissione in ruolo sono destinate a trasformarsi in un flop"

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“Sono 90mila le cattedre vacanti nella scuola”: lo ha comunicato il ministero dell’Economia e delle Finanze: “considerando l’organico di fatto, in particolare le cattedre in deroga sul sostegno agli alunni disabili, e il mancato utilizzo di tutte le Gps per le immissioni in ruolo, come pure la mancata applicazione delle direttive della Commissione europea sull’assunzione a tempo indeterminato dei precari che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio, per il prossimo mese di settembre si prospettano oltre 200 mila supplenze da coprire“. A denunciarlo è l’Anief, nel giorno in cui i sindacati sono stati convocati dal ministero dell’Istruzione per illustrare il nuovo reclutamento degli insegnamenti.

“Il ministero dell’Istruzione deve sapere – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – quali sono i provvedimenti non più rinviabili, ad iniziare dal doppio canale per stabilizzare oltre 200 mila precari, pari ormai ad un posto da insegnante su quattro. La richiesta non è un nostro ‘capriccio’ ma l’ha in qualche modo chiesta l’Europa, poiché introdotta come punto centrale nel Pnrr. Perché ci sono anche decine di migliaia di precari risultati idonei nei concorsi, ma fino ad oggi incredibilmente lasciati fuori delle graduatorie dei vincitori pur essendo di fatto tali”.

“Se non si prendono queste decisioni – conclude il presidente Anief – anche la prossima estate le procedure di immissione in ruolo sono destinate a trasformarsi in un clamoroso flop, ripercorrendo quanto accaduto lo scorso anno quando furono sottoscritti meno della metà di contratti di ruolo già finanziati da quello stesso Mef che oggi certifica quasi 100mila cattedre vacanti nella scuola pubblica italiana”.

L’ambizione del sindacato è quella di risolvere il problema della supplentite (264.071 contratti a tempo determinato) dopo le denunce di Anief accolte dal Comitato europeo dei diritti sociali e giunte al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa (con una risoluzione del giugno 2021) e la sentenza ottenuta dalla Corte di giustizia europea nel 24 novembre 2014: tutte indicazioni che hanno permesso ai giudici nazionali di corrispondere ai precari della scuola italiani migliaia di euro di risarcimenti ma non ancora la agognata immissione in ruolo.

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