L’elemosiniere del Papa a Kiev: “Faremo la Via Crucis qui, dove la guerra lascia morti”

14 aprile 2022 | 19:10
Share0
L’elemosiniere del Papa a Kiev: “Faremo la Via Crucis qui, dove la guerra lascia morti”

Il cardinale ha consegnato oggi la seconda ambulanza, dono del Pontefice, al popolo ucraino. E annuncia una Via Crucis, in contemporanea con quella del Papa al Colosseo, nei luoghi “dove c’è la Passione vera di Gesù, dove la gente soffre e muore”

Kiev – L’elemosiniere di Papa Francesco, il cardinale Konrad Krajewski, ha consegnato oggi la seconda ambulanza donata dal Pontefice all’ospedale cardiologico di Kiev e domani con il nunzio apostolico monsignor Visvaldas Kulbokas vivrà il rito del Venerdì Santo nelle zone più segnate dalla crudeltà del conflitto. Sembra che Kiev “inizi a vivere, ma non è vero”, racconta il cardinale Krajewski a Vatican News. “Ci sono gruppi di assalto qui, le sirene che suonano e la gente che si nasconde. E poi basta uscire poco lontano da Kiev per trovare i segni più profondi della guerra, fino alle persone senza vita”.

“Domani – sottolinea l’Elemosiniere – cercherò proprio di raggiugere questi luoghi e celebrare la Via Crucis, mentre il
Papa la farà al Colosseo. Con il nunzio, in modo privato, faremo la nostra Via Crucis dove c’è la Passione vera di Gesù, dove la gente soffre e muore. Ma noi termineremo la Via Crucis con la stazione della risurrezione”.

Nella commemorazione in Ucraina, le stazioni sono segnate da carcasse di mezzi da combattimento, case sventrate, corpi senza sepoltura. Lo scempio della guerra che troppe immagini televisive hanno mostrato nella sua crudezza impietosa, il cardinale Krajewski lo ha potuto constatare di persona poco fuori Kiev. Ed è lì, in quello scenario di desolazione che farà il suo Venerdì Santo mentre il Papa lo celebrerà al Colosseo.

Tornato per la terza volta in Ucraina, Krajewski ha realizzato oggi uno degli obiettivi del viaggio, consegnare una seconda ambulanza – il simbolo con cui Francesco, ha detto, “bacia i piedi al popolo ucraino”. L’altro obiettivo è quello di trascorrere e condividere il Triduo e la Pasqua con chi vive la passione ormai da 50 giorni, sperando che ogni giorno sia un passo in più verso la resurrezione.

La consegna dell’ambulanza è andata “molto bene – afferma – perché il direttore del più grande ospedale cardiologico di Kiev ha capito subito che simbolo fosse, non solo per la salvezza di vite ma anche il simbolo della resurrezione possibile dell’Ucraina”. L’elemosiniere ha anche ricordato le parole del medico nel ricevere il dono di
Papa Francesco, parole, dice Krajewski “che mi sono rimaste nel cuore”.

“’Noi – ha detto – siamo medici e dobbiamo essere come il Buon Samaritano e operare non solo i feriti ucraini, la gente e i militari, ma dobbiamo aiutare tutti, anche i russi. Una cosa difficile per lui, operare interventi sapendo di avere davanti uomini che possono aver ucciso tante persone – osserva il cardinale -. Ma lui ha detto: ’Questo significa essere medico, samaritano e uomo, nonostante l’amarezza del cuore e i sentimenti che uno ha dentro’. Queste parole per me sono puro Vangelo: è duro, ma quando lo seguiamo, è bello come la primavera e tutto fiorisce. Ho imparato tantissimo da questo direttore, è valsa la pena viaggiare con l’ambulanza per migliaia di chilometri e ascoltare un direttore che ha parlato in questo modo di fronte a circa 150 medici. La sua è stata per me la vera ‘omelia’ di oggi”. (fonte Agi)

Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
ilfaroonline.it è su TELEGRAM. Per iscriverti al canale Telegram con solo le notizie di Papa & Vaticano, clicca su questo link.
ilfaroonline.it è anche su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte