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Scoperta archeologica a Pomezia: dalle ombre del tempo riemerge un’antica necropoli

19 aprile 2022 | 15:57
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Scoperta archeologica a Pomezia: dalle ombre del tempo riemerge un’antica necropoli

Durante i lavori sulla ferrovia di Santa Palomba sono riemerse 17 sepolture: si tratta di tombe di diversa tipologia che coprono un periodo di circa due secoli

Pomezia – Scoperta senza precedenti a Pomezia dove, nei mesi di gennaio e febbraio 2022, durante i lavori di adeguamento di un cavalcavia ferroviario della linea Roma-Formia, sono state rinvenute una serie di tombe, appartenenti a un contesto finora completamente ignoto, databile tra il I sec. a.C. e il V sec. d.C. Secondo quanto si apprende dal Ministero della Cultura, le indagini condotte dagli archeologi e operai della società Eos Arc S.r.l., sotto la Direzione Scientifica della Soprintendenza, nella persona del funzionario archeologo Francesca Licordari, hanno permesso di indagare stratigraficamente una grande necropoli, che si estende ben oltre i limiti dell’area di scavo nei pressi della stazione di Santa Palomba, in terreni di altre proprietà.

Gli elementi più antichi sono un asse viario, chiaramente riconoscibile grazie alla presenza dei solchi lasciati dai carri, e una serie di strutture murarie, di cui si conservano le fondazioni e pochi lacerti di quello che doveva un palazzo di una funzione ancora sconosciuta, ma probabilmente parte di un complesso ben più grande, forse una villa rustica, che si estendeva nei terreni circostanti. Le strutture sono riferibili a diverse fasi di vita di questi edifici e disegnano chiaramente almeno due ambienti, in un primo momento separati da una grande area aperta, successivamente chiusa da un’altra struttura muraria.

Dopo l’abbandono delle strutture, e forse con l’edificio principale ancora parzialmente in uso, l’area è stata occupata da una necropoli, solo parzialmente esplorata, che ha restituito un totale di 17 sepolture. Si tratta di tombe di diversa tipologia che coprono un periodo di circa due secoli, tra il III e il V sec d.C., con la presenza di almeno un inumato di fede cristiana, come testimoniato dal ritrovamento di un anello con cristogramma.

“Una scoperta eccezionale, che abbiamo avuto modo di ammirare direttamente con i nostri occhi subito dopo il ritrovamento. Voglio ringraziare l’archeologa Francesca Licordari della Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Roma e Provincia per le indagini e le ricerche portate avanti in questi mesi. Il nostro territorio non finisce mai di stupirci: Pomezia si arricchisce di un patrimonio archeologico importante, che ospiteremo presso il Museo civico archeologico Lavinium e che ci impegneremo a valorizzare e rendere fruibile per tutti”, il commento del sindaco Zuccalà.

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