Emergenza rifiuti a Roma, l’annuncio di Gualtieri: “Realizzeremo un termovalorizzatore”

20 aprile 2022 | 12:35
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Emergenza rifiuti a Roma, l’annuncio di Gualtieri: “Realizzeremo un termovalorizzatore”

“Roma chiuderà il ciclo dei rifiuti sul suo territorio”. A dirlo il Sindaco di Roma durante l’Assemblea capitolina straordinaria. Ma è già polemica

Roma – “Con l’obiettivo ambizioso di zero discariche a Roma abbiamo deciso di realizzare un termovalorizzatore a controllo pubblico con le migliori competenze industriali”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, durante l’Assemblea capitolina straordinaria sulla gestione del ciclo dei rifiuti e del piano industriale di Ama.

“Sui rifiuti finalmente siamo a una svolta storica per Roma. Per la prima volta nella storia di questa Città un’amministrazione a sei mesi dal suo insediamento si assume la responsabilità di chiudere il ciclo dei rifiuti sul suo stesso territorio con un piano serio, puntuale e coraggioso – afferma il gruppo della Lista Civica Gualtieri Sindaco- Soprattutto lo fa investendo sulle nuove tecnologie impiantistiche dicendo allo stesso tempo “no” a discariche e investendo nettamente nella riduzione dei rifiuti. Un piano completo e articolato che porterà anche un sensibile risparmio per i cittadini dal punto di vista delle bollette energetiche e della tassazione sui rifiuti. Chiudiamo finalmente l’era dell’inerzia a Roma e apriamo la stagione delle riforme e del vero cambiamento. La Civica Gualtieri è in campo a fianco del Sindaco anche in questa battaglia di civiltà”, conclude il gruppo.

“La scelta di questa Giunta di realizzare nei prossimi anni un impianto per la valorizzazione energetica della quota di rifiuto indifferenziato prodotta a Roma serve a garantire la chiusura del ciclo secondo i principi dell’autosufficienza e della prossimità, fermo restando l’impegno dell’Amministrazione per aumentare gradualmente la quota di raccolta differenziata”. Lo dichiara Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma. “L’analisi dei flussi che descrive l’andamento della produzione dei rifiuti nei prossimi anni, che sta alla base del piano presentato oggi in aula Giulio Cesare, prevede una graduale riduzione della quantità di rifiuti prodotti pari a circa 130 mila tonnellate entro il 2030. Per la stessa data è previsto l’incremento della percentuale di raccolta differenziata dall’attuale 47% al 65%, obiettivo ambizioso ma certamente realizzabile ridisegnando il sistema della raccolta e investendo risorse su iniziative per la riduzione dei rifiuti e la promozione del riciclo e del riuso dei materiali. La capacità di trattamento del nuovo impianto, fissata in 600 mila tonnellate anno, tiene conto del trend di crescita costante della raccolta differenziata ed è inferiore a quella teorica che servirebbe a coprire interamente la quota di rifiuti da inviare a recupero energetico, a garanzia dell’intenzione di questa Amministrazione di proseguire nel percorso per rendere Roma una città più moderna, sostenibile e allineata alle altre grandi capitali europee” conclude Alfonsi.

Ma dalle fila dell’opposizione insorgono. “Ha un bel coraggio il sindaco Gualtieri a dire che Roma è più pulita di come l’ha trovata. Faccio infatti fatica a vedere un cambio di marcia rispetto alla precedente amministrazione”,  dichiara la consigliera capitolina di Fdi Francesca Barbato, prima firmataria della richiesta di consiglio straordinario sul tema dei rifiuti sottoscritta da tutto il gruppo di Fratelli d’Italia.

“Abbiamo richiesto un consiglio straordinario perché la città non può più attendere sul tema della pulizia, del decoro e dello smaltimento e valorizzazione dei rifiuti. Ad oggi la raccolta differenziata si ferma ad un misero 46%. Sappiamo quanto è importante incrementare questa percentuale per poi dimensionare e definire gli impianti di smaltimento e valorizzazione dei rifiuti di cui la città ha estremamente bisogno. È necessario guardare alle best practice internazionali e non aver paura di immaginare un impiantistica moderna nel prossimo futuro, che trasformi il rifiuto in un valore aggiunto, consentendo di generare energia e abbattere la tariffa sui rifiuti, che per noi romani rappresenta sempre un conto troppo salato. Non saranno certo i due biodigestori previsti grazie ai fondi del PNRR a risolvere il ciclo dei rifiuti per la città. Anche il dimensionamento e l’individuazione di aree per le discariche, che possiamo senz’altro considerare un male pubblico, non potrà prescindere dagli obiettivi che questa città si darà sulla raccolta differenziata. Dobbiamo quindi immaginare di potenziarla e di innescare meccanismi premianti per chi la fa correttamente”, conclude l’esponente di FdI.

“Giugno 2021. Gualtieri affermava che ‘la tecnologia dei termovalorizzatori non è più risolutiva’. Aprile 2022. Gualtieri si sveglia, e dichiara di aver ‘deciso di realizzare un termovalorizzatore’. Quello che va dicendo la Lega da anni. Eccolo qua, il ‘sor tentenna’ del Campidoglio, che in campagna elettorale diceva una cosa, per poi cambiare idea quando si è accorto di aver preso una cantonata”, le parole del coordinatore romano della Lega, Alfredo Becchetti.

“Il sindaco Gualtieri sbaraglia le carte col suo intervento odierno in Assemblea capitolina durante il consiglio straordinario sui rifiuti di Roma, annunciando la costruzione dell’inceneritore. Un intervento davvero deludente, che ci lascia a bocca aperta. Gualtieri annuncia così l’inceneritore sul territorio della Capitale – a proposito, siamo davvero curiosi di vedere dove lo farà – e decide di scartare scientemente la transizione ecologica, contro ogni dettame della comunità europea in materia di verde e di chiusura del ciclo dei rifiuti. Tra l’altro l’attuale maggioranza capitolina si scontra in pieno su questo con la controparte regionale, sempre a trazione dem: l’assessore regionale all’Ambiente Massimiliano Valeriani ha infatti a più riprese affermato che lui è contrario alla termovalorizzazione, che guarda caso non rientra affatto nel Piano regionale dei rifiuti dove invece si parla espressamente di riciclo e riuso. Gualtieri in Aula dice di aver concentrato il proprio impegno in questi primi mesi di sindacatura sulla questione rifiuti, ma guardando le condizioni in cui versa la città a noi non sembra proprio: anzi, il sindaco ha praticamente ammesso che il piano straordinario di pulizia della città col suo carico di enorme fallimento è stata solo una boutade propagandistica e uno sperpero di soldi pubblici, con i 40 e passa milioni di euro investiti gettati al vento. La guerra alla transizione ecologica in Campidoglio è solo cominciata: inceneritori e monnezza per ora possono bastare!”, si legge in una nota congiunta a firma dei gruppi capitolini M5S e Lista Civica Raggi Ecologia e Innovazione.

“L’annuncio del Sindaco Gualtieri sul termovalorizzatore è l’ennesimo fumo negli occhi lanciato dal Partito democratico che in tema di rifiuti è completamente lacerato al suo interno. Basti pensare che non è assolutamente previsto nel piano regionale, quindi bisognerà attendere prima la modifica di circostanza che per ora non sembra essere stata contemplata da Zingaretti. Consigliamo, quindi, al Primo Cittadino e ai suoi compagni di partito di fare prima pace con il corvello e poi magari di spiegarci anche in quale zona di Roma intendono fare questo nuovo impianto e soprattutto con quali fondi visto, tra l’altro, che il piano industriale di Ama non è stato ancora presentato”. È quanto dichiara il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Federico Rocca.

“Gualtieri punta su impianti di termovalorizzazione. E non dice nulla sul futuro dei biodigestori. Ora non ceda al furore ideologico, e valuti con competenza l’area su cui realizzarlo. Ricordando che la zona di Cesano, a causa delle già preesistenti criticità, non è adatta alla realizzazione di un termovalorizzatore nè di un biodigestore”, le parole del capogruppo Lega in XV Municipio, Giuseppe Mocci.

“Lo diciamo da sempre: il termovalorizzatore è l’unica soluzione per il problema dei rifiuti a Roma. Guardando però il programma elettorale di Gualtieri, le linee programmatiche approvate in Aula, e il piano rifiuti regionale di questo tipo di impianti non troviamo traccia. Aspettiamo un minimo di concretezza da questo sindaco, perché non vorremmo si tratti della solita fuffa propagandistica da dare in pasto all’opinione pubblica stanca di parole e pattume. Gualtieri parli di tempi, luoghi, quando costituirà il tavolo tecnico per discutere del tema, ci dica se si è confrontato con il suo collega Zingaretti e la sua maggioranza verde. Vada oltre il nulla che ha caratterizzato anni di amministrazioni di sinistra, che ora è stata finalmente fulminata sulla via di Damasco”, aggiunge il consigliere capitolino della Lega, Fabrizio Santori.

“Il sindaco Gualtieri finalmente recepisce la nostra battaglia sui termovalorizzatori. Per noi della lista Calenda è una vittoria politica che ha un grande significato perché è una scelta fatta nell’interesse della città e per affrontare al meglio il Giubileo del 2025 e la candidatura a Expo 2030. Ora però, la Regione sia conseguente e cambi sin da subito il piano che non prevede termovalorizzatori. La nostra città non può più essere governata con i ‘no’ o con quelle logiche rinunciatarie che l’hanno portata a dipendere dagli altri senza poter chiudere il ciclo dei rifiuti. Ci aspettiamo che tutto avvenga in tempi brevissimi, in attesa che la riforma dei poteri di Roma Capitale consenta prima o poi alla città di organizzare un piano in autonomia, visto che Roma produce i due terzi dei rifiuti dell’intera Regione Lazio. Basta inseguire ideologie del recente passato: Gualtieri metta il punto definitivo, vada avanti senza più alibi dimostrando di avere a cuore gli interessi dei romani e troverà il nostro sostegno”. Così, in una nota, i consiglieri della Lista Civica Calenda Flavia De Gregorio, Francesco Carpano e Dario Nanni.

“Apprendo con piacere e un pizzico di ironia che il gruppo M5S del Lazio contesta la decisione di Gualtieri sulla costruzione di un termovalorizzatore da 600mila tonnellate, malgrado lo scorso anno abbia deciso di fondersi, in Regione, con lo stesso partito dell’attuale Sindaco di Roma – ha commentato invece la consigliera regionale Lazio di Fratelli d’Italia Francesca De Vito -. Tale decisione mi costrinse a prendere le distanze da una decisione scellerata che oggi mi allontana definitivamente da un partito che vuole bruciare i rifiuti nella Capitale. Voglio proprio vedere come terminerà questo corto circuito”.

“Il termovalorizzatore annunciato dal sindaco Gualtieri ha già raggiunto il suo primo obiettivo: quello di mandare in frantumi la Giunta Zingaretti”. È quanto dichiara il vice presidente della commissione Ambiente della Regione Lazio, Giancarlo Righini, che spiega: “Basta leggere, infatti, le dichiarazioni della assessore Lombardi e di altri esponenti, per chiedersi se ancora esiste una maggioranza in Regione Lazio. Del resto il Primo Cittadino non ha fatto altro che mettere in evidenza la tante contraddizioni nelle politiche regionali e che abbiamo più volto denunciato. Basti pensare, per esempio, che per trattare l’argomento è stato convocata la commissione bilancio e non quella competente sui rifiuti. Tutti nodi che ora vengono al pettine e sui quali ora il presidente Zingaretti non può rispondere con il suo solito assordante silenzio”.

“Termovalorizzatore… l’ho invocato a gran voce tante volte, pensando a come agevolare il ciclo dei rifiuti; e l’ho richiamato con interventi e con mozioni puntualmente bocciate dalla maggioranza e dal Sindaco”, dice il capogruppo Udc – Forza Italia all’Assemblea Capitolina Marco Di Stefano. “Oggi finalmente Gualtieri ha pronunciato la fatidica parola, e ha detto sì alla costruzione del termovalorizzatore a Roma”. “Chi pensa a questi impianti come a dei pericoli per i cittadini deve ricredersi, perché le attuali tecnologie li rendono compatibili e non nocivi per i territori; non è un caso che in tante città italiane ed europee questi sorgano in pieno centro urbano. Fondamentale però è occuparsi costantemente della loro manutenzione, e implementarne il funzionamento con le migliori tecnologie disponibili. Non sono stati sufficienti decenni di convivenza con la più grande discarica d’Europa, con il Tmb (il Trattamento meccanico-biologico, con la raffineria di Malagrotta, oltre che con l’impianto per rifiuti ospedalieri di Ponte Malnome, per esentare i cittadini del quadrante della Valle Galeria da nuovi impianti per il ciclo dei rifiuti – sostiene Marco Di Stefano -. Diciamo no al biodigestore di Casal Selce, dove la Giunta intende portare i rifiuti di metà della città di Roma, e dove è previsto che si stabilizzeranno 500 tonnellate al giorno di compost. Ognuno si prenda la sua parte di rifiuti, e si creino piccoli impianti di biodigestione con minor impatto ambientale, che possano soddisfare ciascuno le esigenze di due o tre Municipi”. “Chiediamo al Sindaco” incalza il consigliere Di Stefano “di farsi garante e parte attiva di tutto ciò che riguarda la nuova impiantistica per i rifiuti, e per le potenziali discariche sempre pronte in caso di necessità, come quelle di Malagrotta, Testa di Cane e Monti dell’Ortaccio”.

“All’inefficienza di Roma in fatto di governance dei rifiuti, non si può rispondere con la realizzazione di impianti di termovalorizzazione che vanno in una direzione diametralmente opposta rispetto a ogni ragionamento di buon senso e sostenibilità, oltre ad essere contrari all’indirizzo non solo del Piano Rifiuti Regionale, ma di tutto il quadro normativo vigente. L’unica strada realmente percorribile in quest’ottica è la spinta sulla differenziata partendo dalla frazione organica, sul recupero della materia prima, sull’autosufficienza e prossimità: tutti elementi ribaditi e rafforzati nel Pacchetto Economia Circolare dell’UE”.

Lo dichiarano Filiberto Zaratti e Simona Saraceno (co-portavoce regionali di Europa Verde), Marco Cacciatore (Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Rifiuti) e Nando Bonessio (Consigliere Capitolino e Vicepresidente Commissione Ambiente). “Come Europa Verde, – proseguono gli ecologisti, – non possiamo consentire che si continui a ragionare sul problema dei rifiuti a partire da impianti ad alto impatto, che dovrebbero essere pensati solo in chiusura del ciclo. Sembra assurdo, inoltre, dover mettere in luce che l’entrata in esercizio di impianti delle dimensioni e della tipologia annunciate oggi dal Sindaco Gualtieri in Aula Giulio Cesare, darà luogo a vertenze tali da non consentirne l’entrata in funzione prima di 5 anni”.

“Invitiamo pertanto il Sindaco e la Giunta Capitolina, – concludono Zaratti, Saraceno, Cacciatore e Bonessio, – a considerare un approccio diffuso alla gestione dei rifiuti, nella prospettiva di ridurre impatti e conflitti territoriali, di minimizzare le dimensioni e suddividere la pressione ambientale su più territori, prediligendo la forma pubblica e di maggior garanzia del pubblico interesse di contro al profitto o al pareggio di bilancio esasperati”.

“Siamo tutti un un po’ scossi della scelta di questa amministrazione di costruire un inceneritore. Anche l’Ue punta al superamento di questa impiantistica entro il 2030. Invece di puntare alle fonti rinnovabili, si punta sull’incenerimento: metodi anacronistici, miopi, che contrastano i principi della transizione ecologica e che contengono una visione vetusta e tipica della peggiore classe dirigente di questo Paese. L’attuale maggioranza capitolina, inoltre, si scontra in pieno su questo con la controparte regionale, sempre a trazione dem: l’assessore regionale all’Ambiente Massimiliano Valeriani ha infatti a più riprese affermato che lui è contrario alla termovalorizzazione, che guarda caso non rientra affatto nel Piano regionale dei rifiuti dove invece si parla espressamente di riciclo e riuso. L’ipotesi di un termovalorizzatore che, secondo indiscrezioni di stampa, il sindaco di Roma Gualtieri vorrebbe realizzare a Santa Palomba, ai confini del comune di Pomezia, come Amministrazione non la possiamo accettare. La soluzione non può e non deve essere quella di trasferire il problema sul nostro territorio e su quello dei Castelli Romani: tra l’altro lo stesso Gualtieri, che sconfessa in questo modo anche il piano rifiuti regionale, solo pochi mesi fa in campagna elettorale si era detto assolutamente contrario all’idea di un inceneritore per superare l’emergenza rifiuti”. Così in una nota congiunta il consigliere capitolino Daniele Diaco (M5S) e il capogruppo del M5S e presidente della commissione Ambiente a Pomezia Massimiliano Villani.

“Per la prima volta dopo tanti anni viene portato in aula un vero progetto per la gestione dei rifiuti a Roma. Il quadro descritto oggi dal Sindaco Gualtieri è chiaro, ci siamo impegnati e abbiamo ottenuto risultati importanti, ma continuiamo a lavorare nell’interesse di tutti i cittadini. L’obiettivo è quello di dotare Roma di tutti gli strumenti di cui ha bisogno per affrontare in maniera efficace la gestione dei rifiuti che la città produce” così il consigliere Dem Giammarco Palmieri, Presidente della Commissione Ambiente in Campidoglio, che aggiunge: “Gualtieri ha dichiarato di voler essere l’ultimo Sindaco di Roma che si occupa di una situazione rifiuti emergenziale, andando alla ricerca di sbocchi e fondi per contrastare una situazione incontestabilmente precaria ereditata dal passato, e va in questa direzione con scelte coraggiose e chiare. La notizia di oggi è indubbiamente la realizzazione del termovalorizzatore, ma sarebbe riduttivo ridurre il ragionamento sulla chiusura del ciclo dei rifiuti solo a questo aspetto. Da mesi l’amministrazione è al lavoro; grazie alla prontezza dimostrata nel rispondere alla sfida del Pnrr sono stati progettati 14 impianti: 2 biodigestori anaerobici, 2 impianti per la differenziata, 10 centri di raccolta e, di fatto, la chiusura del ciclo per la frazione differenziata. Inoltre oggi il Sindaco ha giustamente sottolineato la volontà di lavorare per la riduzione complessiva dei rifiuti e per portare la differenziata al 65%. Sull’indifferenziata, proprio la scelta del termovalorizzatore consentirà di evitare ferite alla città, come ad esempio sarebbe stata la creazione di una grande discarica, e di dover realizzare impatti fortemente impattanti come i Tmb. Anzi, produrrà come effetto diretto anche la chiusura del Tmb di Rocca Cencia. Sappiamo che ora siamo chiamati ad un’ulteriore sfida, quella di gestire in modo efficiente ed impeccabile la parte operativa di ciò che abbiamo progettato; qualcosa che ci impegnerà per i prossimi anni ma che, siamo sicuri, consentirà a Roma di fare un salto di qualità storico e superare la sua atavica fragilità nella gestione del ciclo dei rifiuti”.

“Durante la presentazione all’Assemblea Capitolina del piano per la chiusura del ciclo dei rifiuti di Roma, ancora in corso in Campidoglio, ho ascoltato alcuni consiglieri definire quella di realizzare un termovalorizzatore per il recupero energetico della frazione indifferenziata dei rifiuti di Roma “una scelta che guarda al passato”. Lo dichiara in una nota Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale. “Una posizione infondata, basata più su vecchi pregiudizi o posizioni ideologiche che sullo studio dei più recenti orientamenti tecnici e scientifici in materia. Non sembrano pensarla così, infatti, l’ISPRA o il Ministero della Transizione ecologica, che nel rapporto preliminare che accompagna il nuovo Programma nazionale per la Gestione dei Rifiuti in fase di approvazione delineano le linee portanti di quella che sarà la riforma strutturale del settore, oggi in fase di approvazione. Il Programma conferma gli obiettivi introdotti a seguito del recepimento delle direttive UE che fissano al 65% la quota dei rifiuti urbani da avviare a riciclo e recupero e un tetto massimo del 10% per il conferimento a discarica nel 2035. Per quanto riguarda l’impiantistica necessaria per assicurare la corretta gestione dei rifiuti, il programma privilegia alcune soluzioni per la gestione dei rifiuti che hanno dimostrato performance ambientali migliori rispetto alle alternative oggi possibili. È il caso della digestione anaerobica con produzione di biometano, preferita rispetto ad altre forme di gestione dei rifiuti organici. E’ il caso dell’incenerimento diretto con recupero di energia, preferita ad altre forme di gestione del rifiuto indifferenziato residuo. Indicazioni perfettamente in linea con le scelte compiute dall’amministrazione Gualtieri per risolvere il problema dei rifiuti romani” conclude l’Assessora Alfonsi.

“Le relazioni del sindaco Gualtieri e della Assessora Alfonsi sui rifiuti, anche con alcune sorprese, ha un grande valore: quello di scegliere, di decidere. Negli ultimi anni infatti in tanti si sono riempiti la bocca di “economia circolare” e contemporaneamente hanno deciso di non scegliere, di non gestire e invadere mezza Italia e mezza Europa con i rifiuti romani” afferma il capogruppo capitolino di Demos, Paolo Ciani. “Non siamo per discariche e termovalorizzatori, ma sono convinto che non si possano lasciare le cose come sono. Tante cose vanno realizzate: Ama di municipio, centri di raccolta sui territori, valorizzazione del servizio e informatizzazione, sportelli di prossimità. Abbiamo una legge che prevede la Tari puntuale, dovremmo pagare per cosa e come gettiamo, ma non può essere fatto con la situazione che stiamo vivendo. Mi domando perché tante cose non sono state fatte dalla precedente amministrazione: i biodigestori, l’approvazione dei bilanci di Ama, la differenziata. Ma quella stagione è passata, ora c’è un’amministrazione che vuole prendersi la responsabilità di affrontare il tema dei rifiuti, al di là dell’ipocrisia di pensare che lo passa risolvere qualcun altro. Personalmente sono per l’economia circolare e quindi mi preoccupa pensare alla produzione di energia in questo modo, dovremo approfondire il tema del termovalorizzatore, ma non possiamo permetterci di non prendere decisioni rispetto ai rifiuti. Per questo per senso di responsabilità voterò il documento di maggioranza. Spigheremo ai cittadini la scelta dei luoghi, degli impianti e sottolineo che non stiamo parlando di impianti come la vecchia discarica di Malagrotta: è passato mezzo secolo, stiamo parlando di altro. Quello che il sindaco Gualtieri e la Giunta vuole realizzare sono nuovi impianti, con trattamenti moderni e nuove tecnologie, su cui possiamo investire, affiancando con la raccolta differenziata la realizzazione di un progetto che questa amministrazione ha il coraggio di presentare” conclude Ciani.

“La scelta del Sindaco Roberto Gualtieri di chiudere definitivamente il ciclo dei rifiuti è l’ennesima dimostrazione dell’attenzione che ha nei confronti di Roma e della Città metropolitana e di rispetto verso i territori che per anni hanno dato il loro contributo alla Capitale. Siamo ad un punto di svolta, una decisione epocale che Roma e tutta l’area metropoliana aspettavano da anni. È una scelta strategica, aperta ad un confronto non ideologico, ma per una prospettiva riformista e che guarda all’Europa. Il lavoro dell’Assessora Sabrina Alfonsi rafforzerà questa scelta con l’incremento della raccolta differenziata che aumenterà dal 43% attuale al 65%. Un lavoro di squadra fondamentale, per risolvere il drammatico problema dello smaltimento dei rifiuti”. Queste le parole di Rocco Ferraro, Consigliere Delegato all’Ambiente di Città Metropolitana di Roma Capitale.