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Emergenza rifiuti, Energie Per Fiumicino: “Un termovalorizzatore ridurrebbe i residui in discarica”

Orazio Azzolini: "Il futuro è la costruzione di impianti che portino ad un miglioramento energetico sostenibile"

Fiumicino – “Negli ultimi giorni, dopo la dichiarazione del Sindaco di Roma di realizzare un termovalorizzatore nella città (leggi qui), si sono rincorse molte dichiarazioni da parte dei vari enti, contrari a questa iniziativa. Già in passato ci siamo sbilanciati, lanciando la proposta di attivarsi per la realizzazione dello stesso, perché la questione rifiuti va affrontata portando avanti idee che rendano migliore ed efficiente il riciclo”. Così, in una nota stampa, Orazio Azzolini, presidente del circolo Energie per Fiumicino.

“E’ notizia di qualche settimana fa, – spiega il Presidente – con conseguente protesta e manifestazione, della proposta dell’Amministrazione di Fiumicino di costruire un nuovo centro di raccolta rifiuti (leggi qui) nel cuore di Isola Sacra (cosa presumiamo alquanto improbabile, vista la legge che regola i centri di raccolta – ‘Il centro di raccolta non è una discarica, ma un luogo dove è possibile conferire i rifiuti in maniera differenziata. Questi rifiuti saranno quindi recuperati, riciclati, e solo una minima parte saranno portati al termoutilizzatore o in discarica. Il centro di raccolta deve essere localizzato in aree servite dalla rete viaria di scorrimento urbano per facilitare l’accesso degli utenti. Il sito prescelto deve avere viabilità adeguata per consentire l’accesso sia alle autovetture o piccoli mezzi degli utenti, sia ai mezzi pesanti per il conferimento agli impianti di recupero e/o smaltimento.)‘.

Siamo ben consci dell’esigenza di un centro di stoccaggio per i rifiuti, anche in considerazione dell’alta percentuale di raccolta differenziata del nostro Comune, che si attesta sempre tra i più virtuosi a carattere Nazionale, ma allo stesso tempo crediamo che la realizzazione di un termovalorizzatore porterebbe alla chiusura del ciclo di rifiuti, riducendo al massimo il residuo che andrebbe in discarica e produrrebbe sia energia elettrica, che energia termica”.

“Per i più scettici, – sottolinea Azzolini – come da ultimi studi condotti dai Politecnici di Milano e di Torino e dalle Università di Trento e di Roma Tor Vergata (che hanno pubblicato nel ‘’Libro bianco sull’incenerimento dei rifiuti urbani’’), si evince che l’impatto ambientale che generano i termovalorizzatori di ultima generazione è molto basso, infatti si tratta solo dello 0.03% (contro ad esempio il 53.8% delle combustioni residenziali). Inoltre, l’85% delle ceneri pesanti prodotte dalla combustione, sono ormai interamente avviate a processi di riciclaggio, con miglioramenti degli impatti ambientali rispetto all’utilizzo delle materie vergini, contribuendo alla produzione di cemento e di sottofondi stradali”.

“Il futuro – conclude – è la costruzione di impianti che portino ad un miglioramento energetico sostenibile, sia economicamente, che in termini ambientali, come ad esempio gli impianti di biogas e biometano che stanno nascendo negli ultimi tempi, come in Puglia dove hanno iniziato la autoproduzione metano con messa in rete del prodotto”.

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