Il Fatto

Nelle farmacie arriva la pillola anti-Covid Paxlovid. A chi è destinato e come funzione: le linee guida

22 aprile 2022 | 08:52
Share0
Nelle farmacie arriva la pillola anti-Covid Paxlovid. A chi è destinato e come funzione: le linee guida

La pillola è “fortemente raccomandata” per i pazienti con Covid-19 non gravi ma che sono a più alto rischio di ricovero in ospedale

Roma – La pillola antivirale Paxlovid di Pfizer, una combinazione dei principi attivi nirmatrelvir e ritonavir, è “fortemente raccomandata” dall’Organizzazione mondiale della sanità per i pazienti con Covid-19 non gravi, ma che sono a più alto rischio di ricovero in ospedale, come i non vaccinati, gli anziani o gli immunosoppressi. L’indicazione, pubblicata su ‘The Bmj’, arriva dagli esperti internazionali Oms del Gruppo per lo sviluppo delle linee guida dell’agenzia ginevrina. Nello stesso articolo, gli specialisti formulano anche una “raccomandazione condizionale (debole)” per l’antivirale remdesivir nella stessa categoria di malati Covid.

Gli esperti spiegano che, per i pazienti dei gruppi elencati, nirmatrelvir-ritonavir “rappresenta probabilmente una scelta migliore perché può prevenire più ricoveri rispetto alle terapie alternative, ha un minor rischio di potenziali effetti avversi rispetto a molnupiravir”, l’altro antivirale orale anti-Covid, “ed è più facile da somministrare rispetto ai trattamenti per via endovenosa come remdesivir e anticorpi monoclonali”. L’impiego di Paxlovid viene invece sconsigliato nei pazienti Covid a basso rischio, perché i benefici non sono significativi – puntualizzano gli specialisti – come pure nei malati con Covid-19 grave, perché al momento non ci sono dati sperimentali su questa categoria.

“I farmaci antivirali dovrebbero essere somministrati il ​​prima possibile nel corso della malattia”, sottolineano gli esperti. Il gruppo Oms segnala comunque per questi prodotti alcuni ‘nodi’ relativi a “costi e risorse”, che “potrebbero rendere difficile l’accesso nei Paesi reddito medio e basso”, ed evidenzia che “l’accesso a questi farmaci è legato all’accesso ai test per la diagnosi di Sars-CoV-2, in particolare a quelli per intercettare l’infezione in fase iniziale”. Infine, resta “incertezza riguardo al rischio che insorgano resistenze”.

La raccomandazione per Paxlovid – spiegano i redattori delle linee guida Oms sul ‘British Medical Journal’ – si basa su nuovi dati di due studi randomizzati e controllati che hanno coinvolto 3.100 pazienti. In questi trial, si legge, “l’evidenza di certezza moderata ha mostrato che nirmatrelvir-ritonavir ha ridotto i ricoveri ospedalieri (84 in meno ogni 1.000 pazienti), l’evidenza a bassa certezza non ha suggerito alcuna differenza importante nella mortalità e l’evidenza ad alta certezza ha indicato poco o nessun rischio di effetti avversi che portano all’interruzione del farmaco”.

La raccomandazione condizionale per remdesivir si basa invece su nuovi dati di 5 studi randomizzati controllati su 2.700 pazienti, e sostituisce una precedente raccomandazione contraria all’impiego del farmaco in tutti i pazienti Covid indipendentemente dalla gravità della malattia.

Le linee guida Oms vengono aggiornate progressivamente dal panel dedicato, con il supporto metodologico della Magic Evidence Ecosystem Foundation. Le raccomandazioni di oggi si aggiungono alle precedenti raccomandazioni condizionali per l’uso di molnupiravir in pazienti ad alto rischio con Covid-19 non grave; per l’impiego dei monoclonali sotrovimab o casirivimab-imdevimab in pazienti selezionati, e contro l’uso di plasma convalescente, ivermectina e idrossiclorochina in pazienti Covid indipendentemente dalla gravità della malattia. Per i pazienti con forme gravi, l’agenzia delle Nazioni Unite per la sanità raccomanda fortemente i corticosteroidi, con l’aggiunta di bloccanti del recettore dell’interleuchina-6 (IL-6) o baricitinib.

Prescrizione dal medico famiglia

Anche i medici di medicina generale possono prescrivere il farmaco antivirale Paxlovid per il trattamento precoce della malattia da coronavirus. Così l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) in una nota pubblicata sul proprio sito. La decisione dell’Aifa è diventata esecutiva con la pubblicazione della determinazione Aifa nella Gazzetta ufficiale del 20 aprile. Con la ricetta del medico di medicina generale il paziente potrà ritirare il farmaco direttamente in farmacia, senza costi a carico del cittadino e senza aggravi per il Ssn.

“Paxlovid è indicato per il trattamento di pazienti adulti che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad elevato rischio di progressione a COVID-19 severa, come ad esempio i pazienti affetti da patologie oncologiche, malattie cardiovascolari, diabete mellito non compensato, broncopneumopatia cronica e obesità grave”, ricorda l’Aifa. Il trattamento deve essere iniziato il più precocemente possibile, e comunque entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi.

“La prescrizione del farmaco richiede un’anamnesi farmacologica preventiva, per escludere la presenza di eventuali interazioni con farmaci assunti contemporaneamente dal paziente – rimarcano gli esperti dell’Aifa – Sul sito dell’Aifa sono disponibili il riassunto delle caratteristiche del prodotto e il link ai principali siti web per la verifica delle interazioni farmacologiche”.

Con la ricetta del medico di medicina generale il paziente potrà ritirare il farmaco direttamente in farmacia e la distribuzione alla rete delle farmacie (tramite la cosiddetta distribuzione per conto) avverrà gratuitamente da parte di farmacisti e grossisti, grazie a un protocollo d’intesa tra il ministero della salute, Aifa e rete delle farmacie (Federfarma, Assofarm e FarmacieUnite) e dei distributori farmaceutici (Federfarma Servizi e Adf).

“Rimane comunque possibile la prescrizione da parte di tutti i centri specialistici Coivd-19 individuati dalle Regioni. Questa modalità potrà garantire l’accesso al farmaco nella fase di attivazione della distribuzione da parte delle farmacie al pubblico, come pure nel caso in cui la distribuzione da parte delle farmacie fosse temporaneamente non disponibile”, precisa l’Aifa. La prescrizione effettuata dal medico di medicina generale sarà monitorata tramite il sistema di ricetta elettronica, mentre per i trattamenti prescritti dai centri Covid-19 individuati dalle Regioni e province autonome rimane attivo il registro di monitoraggio Aifa. (fonte Adnkronos)