WORLD MENINGITIS DAY

Giornata mondiale contro la meningite 2022: cos’è e come prevenire la malattia

24 aprile 2022 | 08:00
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Giornata mondiale contro la meningite 2022: cos’è e come prevenire la malattia

L’obiettivo della giornata è quello di diffondere le conoscenze su di essa e sottolineare l’importanza della vaccinazione

Il 24 aprile di ogni anno si celebra la Giornata mondiale contro la meningite, una malattia che colpisce oltre 1 milione e 200mila persone al mondo e 1000 persone in Italia (dati riportati dal Comitato Nazionale contro la Meningite). Il World Meningitis Day (WMD) è un evento promosso dalla Confederazione delle Organizzazioni della Meningite (Confederation of Meningitis Organisations – CoMO), che riunisce 43 Organizzazioni in 28 paesi del mondo, contro la malattia. L’obiettivo è diffondere le conoscenze su di essa, sottolineare l’importanza della vaccinazione e fornire supporto a chi ne affronta le conseguenze.

La Giornata mondiale contro la meningite è nata proprio per informare, conoscere e prevenire, affinché si sappia cosa fare per contrastarla. Per raggiungere questo obiettivo, da anni il Comitato Nazionale contro la Meningite, un’associazione di esperti e di genitori che sono passati attraverso la sofferenza di avere un bambino malato di meningite, è impegnato nell’informare a tutto campo.

Cos’ è la meningite?

Il termine meningite si riferisce ad un’infiammazione acuta delle meningi, ovvero le membrane di rivestimento che avvolgono il cervello e il midollo spinale. In genere, la patologia ha origine infettiva e può essere causata da virus, batteri o funghi. La forma causata da virus è più frequente e di solito meno grave. Più rara, ma dalle conseguenze molto più serie, anche fatali, è invece la meningite batterica.

Si tratta di una patologia non particolarmente contagiosa. Il contagio può verificarsi solo con attraverso un contatto stretto e prolungato con la persona malata. L’infezione viene trasmessa attraverso le goccioline di saliva che possono essere disperse tramite starnuti, colpi di tosse o mentre si parla. La meningite può colpire chiunque e, come sottolinea la Conferderazione CoMO,  la sua forma batterica è la più severa e diffusa al mondo, che provoca complessivamente 120 mila vittime all’anno

E’ più frequente tra neonati e tra bambini nei primi anni di vita e nelle persone che hanno il sistema immunitario non funzionante a dovere (anziani e malati).

Le cause

La meningite può essere causata da batteri, funghi o virus. La forma virale è più comune e meno grave, mentre quella batterica è meno comune, ma può avere conseguenze molto più gravi:  può provocare la morte o causare danni permanenti.

I batteri che più frequentemente provocano la meningite batterica sono lo Streptococcus pneumoniae (SP) o Pneumococco, la Neisseria meningitidis (NM) o Meningococco e l’Haemophilus influenzae tipo b (Hib) o Emofilo (con l’introduzione della vaccinazione i casi di meningite causati da questo batterio si sono molto ridotti). Nei neonati i batteri più frequentemente causa di meningite batterica sono lo Streptococco di gruppo B, l’Escherichia coli e la Listeria monocytogenes.

I sintomi

Generalmente, la meningite è caratterizzata da:

Nei lattanti si può riscontrare  un rigonfiamento nella fontanella anteriore, ma alcuni di questi sintomi nei neonati e nei bambini molto piccoli possono non essere evidenti. È consigliabile, prestare attenzione a segnali come scarso appetito, irritabilità, sonnolenza e febbre, che possono indicare una fase iniziale di meningite.

Prevenire la meningite

La vaccinazione è il metodo più efficace per prevenire la forma più grave di meningite, quella batterica. In commercio esistono vaccini contro ognuno dei tre batteri che più frequentemente sono all’origine delle meningiti batteriche:

Gli esperti dicono che, in particolari situazioni, è possibile far ricorso, contro lo pneumococco e il meningococco, all’utilizzo di altri vaccini detti “polisaccaridici” che possono essere somministrati a partire dalla seconda infanzia e sono caratterizzati da un’efficacia e da una durata generalmente inferiori rispetto a quelle conferite dai vaccini coniugati.

(Fonte: Humanitas.it)
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