Il Caso

25 aprile a Ladispoli, il Pd accusa: “Il Comune ha vietato Bella Ciao”. Ma il Sindaco smentisce

26 aprile 2022 | 17:45
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25 aprile a Ladispoli, il Pd accusa: “Il Comune ha vietato Bella Ciao”. Ma il Sindaco smentisce

Grando: “L’Anpi è arrivata il ritardo”. Ma i dem non ci stanno: “Il Sindaco ha perso un’occasione per tacere”

Ladispoli – “Qualcosa di incredibilmente grave è accaduto a Ladispoli durante la manifestazione istituzionale per la ricorrenza del 25 Aprile, Festa della Liberazione. Dopo che sia il Sindaco che il Presidente del Consiglio comunale avevano parlato riuscendo a non nominare mai le parole ‘resistenza’ e ‘antifascismo’, alla Banda comunale è stato impedito di suonare ‘Bella Ciao’, il canto dei combattenti per la libertà dal nazifascismo, canto diventato famoso ed eseguito in tutto il mondo”.

A lanciare l’accusa è il Partito democratico di Ladispoli, che spiega: “Non era mai accaduto nella storia della nostra città e pensiamo non sia accaduto in nessun’altra piazza d’Italia. Un’offesa ai presenti oggi in Piazza ma soprattutto un’offesa alle migliaia di giovani, uomini e donne, morti per la nostra libertà. Una mancanza di rispetto anche nei riguardi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che a Acerra ha affermato: ‘All’invasione dell’Ucraina ho pensato a Bella Ciao’. Un’altra pagina nera – attaccano i dem – della giunta del sindaco Grando, incapace di rappresentare degnamente le istituzioni democratiche e la Costituzione nate dalla resistenza”.

Ma non si è fatta attendere la replica del sindaco Alessandro Grando, che in una nota ha chiarito: “Nessuno ha vietato alla banda musicale di suonare Bella Ciao o altri brani. Il Partito democratico ha perso l’ennesima occasione per non fare una figuraccia – replica -. Per calamitare un po’ di attenzione durante la campagna elettorale il centrosinistra è costretto ad arrampicarsi sugli specchi, mistificando la realtà. Li invitiamo piuttosto a proporre progetti e idee per migliorare Ladispoli, se ne sono capaci”.

“Visto che sono state scritte altre inesattezze su questo evento – prosegue il sindaco Grando – precisiamo anche che nessuno ha impedito all’esponente dell’Anpi di prendere la parola. Anzi, il primo intervento in scaletta era riservato proprio ai rappresentanti dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia che però, per ragioni a noi sconosciute, sono arrivati in ritardo. Il loro discorso è stato effettuato al termine della manifestazione, a conferma che il Comune di Ladispoli non ha censurato nessuno”.

“Invitiamo il Partito democratico ad effettuare una campagna elettorale seria – dice -, senza farsi tentare dal sensazionalismo non veritiero che si è trasformato in un clamoroso boomerang politico, visto il maldestro tentativo di fare campagna elettorale il 25 aprile, giorno della celebrazione della libertà e della riunificazione”.

Parole che, però, non hanno convinto i dem, tornati all’attacco con un’altra replica: “Chi ha perso una occasione di tacere o, eventualmente, di chiedere scusa alla città è il Sindaco Grando. Ribadiamo con assoluta certezza: alla Banda musicale di Ladispoli è stato proibito dalla organizzazione di suonare Bella Ciao in occasione del 25 Aprile”, sottolineano.

“E’ ugualmente grave – proseguono – che il Sindaco dichiari che la rappresentante dell’Anpi sarebbe arrivata in ritardo quando è evidente, anche dalle foto, che l’Anpi era presente già dal momento dell’alzabandiera. Se davvero il Sindaco non sa nulla, può rivolgersi a chi stava molto vicino a lui durante la manifestazione. Manifestazione nella quale nessuno dei tre rappresentanti dell’Amministrazione ha mai nominato le parole partigiani e nazifascisti. Ascoltando i loro discorsi non si capiva se la libertà riconquistata fosse per le guerre d’Indipendenza o per la prima guerra mondiale. Ripetiamo, Sindaco: non può offendere così né la Storia italiana né la sua città“.

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