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La Russia lascia senza gas Polonia e Bulgaria, l’ira di von der Leyen: “Un ricatto”

La decisione di Mosca per il rifiuto dei due Paesi di pagare in rubli. La Bulgaria: "Così Gazprom viola il contratto". La presidente della Commissione Europea: "Decisione ingiustificata e inaccettabile"

Bruxelles – Da oggi, mercoledì 27 aprile, Polonia e Bulgaria resteranno senza gas della Russia. Gazprom ha confermato in un comunicato di aver bloccato le forniture di gas alla società bulgara Bulgargaz e alla polacca Pgnig in seguito al mancato pagamento in rubli nei tempi previsti. “Gazprom Export ha notificato (ieri, ndr) a Bulgargaz e a Pgnig la sospensione delle forniture di gas a partire da oggi fino a che i pagamenti non saranno effettuati come previsto dalle procedure illustrate nel decreto” dello scorso 31 marzo, si legge nel comunicato. Non sono state pagate in rubli le forniture erogate nel mese di aprile, si precisa. E dato che Bulgaria e Polonia sono Paesi di transito, “se sarà prelevato gas russo dai volumi in transito destinate a Paesi terzi in modo non autorizzato, le forniture in transito saranno ridotte del volume che è stato prelevato”.

gas russia

La Bulgaria dal canto suo reagisce alla sospensione ricordando che le consegne per aprile erano state interamente pagate e denunciando una violazione del contratto da parte di Gazprom. “Al momento, il gas naturale viene utilizzato come arma politica ed economica nella guerra”, ha affermato il ministro dell’Energia bulgaro Alexander Nikolov, precisando che la Bulgaria si atterrà alla posizione Ue e non si sottometterà pertanto alla richiesta russa di iniziare a pagare le forniture in rubli.

Il fornitore polacco di energia, Pgnig ha confermato che le forniture di gas russo al paese sono state interrotte. Nei primi tre mesi di quest’anno, Pgnig ha importato più della metà del suo gas attraverso Gazprom, ma ritiene “di potersela cavare” senza le forniture e di poter reperire il gas altrove: inoltre – ricorda, secondo quanto riferisce la Bbc – le scorte di stoccaggio sono piene quasi per l’80%, e con l’avvicinarsi dell’estate, la domanda sarà inferiore.

L’INTERVENTO DI KIEV

“La Russia inizia il ricatto del gas dell’Europa a causa della riluttanza dei Paesi a pagare il gas in rubli”, dice Andriy Yermak, capo dell’ufficio della presidenza ucraina, commentando su Telegram.

“Stiamo assistendo a un aumento russo delle tariffe e a un allontanamento da qualsiasi regola e obbligo. L’Unione europea ha ripetutamente affermato che non pagherà il gas in rubli, perché i contratti firmati non riguardano pagamenti in valuta ‘di legno'”, scrive Yermak, osservando che “la Russia sta cercando di dividere l’unità dei nostri alleati” e “dimostra anche che le risorse energetiche sono un’arma per loro”.

“Ecco perché – esorta il capo dell’ufficio della presidenza – l’Unione europea dev’essere unita e imporre un embargo sulle risorse energetiche, privando i russi delle loro armi energetiche”.

L’IRA DELL’UE

E’ “ingiustificata” e “inaccettabile” la decisione del colosso energetico russo Gazprom, che ha annunciato di aver interrotto le forniture di gas sia alla Bulgaria sia alla Polonia dopo che entrambi i Paesi si sono rifiutati di iniziare a pagare in rubli. Lo ha dichiarato in una nota la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. “E’ l’ennesimo tentativo della Russia di utilizzare il gas come strumento di ricatto”, ha commentato, aggiungendo che la Russia si è rivelata un fornitore inaffidabile.

“Siamo preparati per questo scenario. Siamo in stretto contatto con tutti gli Stati membri. Abbiamo lavorato per garantire forniture alternative e i migliori livelli di stoccaggio possibili in tutta l’Ue”, ha dichiarato ancora von der Leyen.

“Gli Stati membri hanno messo in atto piani di emergenza proprio per questo scenario” e “in questo momento è in corso una riunione del gruppo di coordinamento del gas. Stiamo delineando una risposta coordinata dell’Ue”, ha poi precisato, aggiungendo che “continueremo inoltre a collaborare con i partner internazionali per garantire flussi alternativi e continuerò a lavorare con i leader europei e mondiali per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico in Europa”.

L’annuncio di Gazprom segue notizie dalle quali risultava questa mattina che le forniture in Polonia attraverso la Bielorussia si erano prima temporaneamente ridotte e fermate, poi erano riprese. Il fornitore polacco di energia, Pgnig ha quindi poi confermato che le forniture di gas russo al paese sono state interrotte. Nei primi tre mesi di quest’anno, Pgnig ha importato più della metà del suo gas attraverso Gazprom, ma ritiene “di potersela cavare” senza le forniture e di poter reperire il gas altrove: inoltre – ricorda, secondo quanto riferisce la Bbc – le scorte di stoccaggio sono piene quasi per l’80%, e con l’avvicinarsi dell’estate, la domanda sarà inferiore. (fonte Adnkronos)