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Formia, malato psichiatrico ferma un 13enne fuori scuola: gli chiede di giocare e lo rapina

29 aprile 2022 | 09:24
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Formia, malato psichiatrico ferma un 13enne fuori scuola: gli chiede di giocare e lo rapina

Nei confronti del 46enne è stata applicata la misura degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico

Formia – Personale del Commissariato di Formia ha dato esecuzione alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari a carico di un soggetto ricoverato presso una residenza psichiatrica della zona di un uomo di 46 anni, indagato per i reati di rapina e lesioni aggravate dall’aver commesso il fatto ai danni di un minore nei pressi di un istituto scolastico.

L’attività investigativa era scaturita a seguito di presentazione di denuncia da parte dei genitori di un tredicenne, il quale il 25 febbraio u.s., all’uscita da scuola, mentre aspettava l’autobus per far ritorno a casa era stato avvicinato da un uomo che gli proponeva di giocare con lui, svuotando lo zaino e chiedendogli di regalargli tutto il contenuto per poterlo dare al proprio figlio perchè in difficoltà economiche ed impossibilitato ad acquistarli.

A fronte del rifiuto del minore, l’uomo lo afferrava per il bavero del giubbotto procurandogli lesioni alla spalla per cui il ragazzo, spaventato, consegnava allo sconosciuto il contenuto del suo zaino scolastico.

Sulla base della descrizione ricevuta dal minore personale di questo Commissariato, intervenuto sul posto, si attivava immediatamente per rintracciare in zona l’uomo descritto, estendendo le ricerche anche nei confronti degli ospiti di una vicina struttura residenziale.

Pur nell’impossibilità di rintracciare il soggetto, che si era prontamente allontanato, sulla base delle prime informazioni assunte era possibile indirizzare le indagini nei confronti di un soggetto determinato ed allestire un album fotografico di soggetti somiglianti, per cui la parte offesa poteva procedere al riconoscimento dell’autore della rapina.

All’esito di tutta l’attività, considerate le modalità dei fatti e la personalità dell’indagato nonché i precedenti specifici, il Pubblico Ministero titolare dell’attività investigativa richiedeva al competente Giudice per le Indagini Prelimari l’applicazione nei suoi confronti della misura degli arresti domiciliari con l’applicazione del c.d. braccialetto elettronico.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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