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Sistema di welfare, Il Lazio al 7° posto: ottimo per offerta di asili nido, ma guai ad essere disoccupato…

6 maggio 2022 | 12:29
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Sistema di welfare, Il Lazio al 7° posto: ottimo per offerta di asili nido, ma guai ad essere disoccupato…

Il dato emerge dalle classifiche del “Welfare Italia Index 2021”, uno strumento di monitoraggio che considera gli ambiti di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione

Previdenza sociale, istruzione, formazione, occupazione, sanità pubblica… tutti temi fondamentali per una Regione e indicatori del benessere della comunità che ci vive. Tali indicatori rappresentano, però punti di forza e criticità, da cui si deve ripartire per migliorare dove si è carenti: secondo le classifiche del “Welfare Italia Index 2021” il Lazio è al 7° posto tra le Regioni italiane “per efficacia e capacità di risposta del sistema di welfare, guadagnando 5 posizioni rispetto all’anno scorso, quando occupava il 12° posto in classifica”.

Il dato emerge dalle classifiche del “Welfare Italia Index 2021”, uno strumento di monitoraggio che prende in considerazione gli ambiti di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione e consente di identificare, a livello regionale, i punti di forza e le aree di criticità in cui è necessario intervenire – realizzato da “Welfare, Italia”, Think Tank nato su iniziativa di Unipol Gruppo in collaborazione con The European House – Ambrosetti. “Il Welfare Italia Index è basato su 22 Key Performance Indicator – spiega Welfare Italia – che misurano dimensioni di input , ovvero indicatori di spesa (pubblica e privata) in welfare che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio (ad esempio l’ammontare allocato tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale o l’assegno pensionistico medio mensile degli over 65) e dimensione di output, ovvero indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare (ad esempio il tasso di disoccupazione o la quota di famiglie in povertà)”. Vediamo ora nel dettaglio, in base alla classifica, quali sono i punti di forza e le criticità che caratterizzano la Regione Lazio.

Naspi e disoccupazione: il Lazio scivola a fine classifica

Se si prende in esame l’indicatore relativo ai beneficiari del sussidio di disoccupazione Naspi sulla popolazione 15-64 anni, secondo Welfare Italia: “il Lazio risulta essere 20° (su 21), con il 4% di individui beneficiari sul totale della popolazione attiva della Regione (contro il 10% nazionale)”. Non vi è dubbio che essere disoccupato è già di per sé una condizione di svantaggio, ma esserlo nel Lazio, standi ai dati, sembra che peggiori lo stato delle cose, con remote possibilità di ricevere il sussidio e il sostegno che spetta a chi perde il lavoro.

Il Lazio non figura tra le migliori nemmeno in termini di spesa pubblica legata all’istruzione ed alla formazione: occupa la 16° posizione, con “una percentuale del 3% in relazione al PIL regionale (valore mediano italiano del 3,3%)”. In termini di dispersione, poi, scolastica il tasso risulta essere “superiore rispetto al valore nazionale (18%): con un 20% di studenti di scuola secondaria di secondo grado che non riescono a raggiungere il titolo di studio o che non hanno le competenze previste dal titolo formale, il Lazio è infatti al 14° posto”.

Non bene neanche la spesa sanitaria pubblica: 14° posizione è quella raggiunta per la “spesa sanitaria pubblica pro capite con 2.026 euro (valore mediano nazionale di 2.114 euro)”.

Non solo ombre, ma c’è anche luce

Non solo ombre, ma possiamo vedere anche delle luci nelle risposte al sistema Welfare fornite dalla Regione Lezio. Dal calcolo dei parametri di Welfare Italia Index emerge, infatti, che il Lazio raccoglie punteggi elevati soprattutto in ambito previdenziale: per esempio è la prima regione italiana “per contributi sociali riscossi dagli enti di previdenza in percentuale del PIL regionale, con un volume pari al 16.8% contro un valore mediano italiano di 13%. Parallelamente alla riscossione degli enti di previdenza obbligatori, il Lazio ha anche ottime performance nella previdenza integrativa”.

Si colloca, anche, “al 1° posto tra le Regioni con il maggiore contributo medio in forme pensionistiche integrative, – sottolinea Welfare Italia -pari a 3.150 euro annui, rispetto ad un valore mediano italiano di 2.450 euro. Inoltre, il Lazio risulta essere tra le Regioni con la minore incidenza di pensionati sulla popolazione (al 3° posto, con 23,6 pensionati ogni 100 abitanti, contro un valore mediano nazionale di 26,9 pensionati ogni 100 abitanti). Al 5° posto, invece, per quanto riguarda l’indicatore delle famiglie in povertà relativa sul totale delle famiglie regionali, con un dato del 5,7% rispetto al 6,9% nazionale”.

Sempre sul podio, il Lazio ottiene il 3° posto per la spesa media regionale “per l’utente fruitore degli asili nido (con 9.811 euro contro un valore mediano nazionale di 5.537 euro). A livello di indicatori strutturali, infatti, il Lazio risulta essere “una delle Regioni con la migliore offerta di asili nido: con 30,6 posti negli asili nido autorizzati ogni 100 bambini di 0-2 anni, si posiziona al 6° posto in Italia (valore mediano nazionale 26,8 posti)”. Per la spesa sanitaria privata, invece, il Lazio raggiuge 5° posto “con 605 euro di spesa pro-capite regionale contro un valore mediano di 479 euro”.

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