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Il Papa contro il mito dell’eterna giovinezza. E cita Anna Magnani: “Le rughe non si toccano”

8 giugno 2022 | 12:20
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Il Papa contro il mito dell’eterna giovinezza. E cita Anna Magnani: “Le rughe non si toccano”

Il Pontefice: “Una cosa è il benessere, altra cosa è l’alimentazione del mito. Non si può negare, però, che oggi la confusione tra i due aspetti ci sta creando una certa confusione mentale”

Città del Vaticano – “La nostra epoca e la nostra cultura, che mostrano una preoccupante tendenza a considerare la nascita di un figlio come una semplice questione di produzione e di riproduzione biologica dell’essere umano, coltivano poi il mito dell’eterna giovinezza come l’ossessione – disperata – di una carne incorruttibile. Perché la vecchiaia è – in molti modi – disprezzata. Perché porta l’evidenza inconfutabile del congedo di questo mito, che vorrebbe farci ritornare nel grembo della madre, per ritornare sempre giovani nel corpo”.

Da un’infuocata piazza San Pietro, gremita da migliaia di “coraggiosi” pellegrini che sfidano le alte temperature partecipare alla tradizionale Udienza Generale del mercoledì, Papa Francesco mette in guardia dal mito dell’eterna giovinezza. Il Pontefice, continuando il ciclo di catechesi dedicate alla vecchia, prende spunto oggi dalla storia di Nicodemo, uno dei capi dei Giudei che voleva conoscere Gesù. Nell’incontro tra i due, che avviene di notte, di nascosto, Gesù dice a Nicodemo che per “vedere il regno di Dio” bisogna “nascere dall’alto”.

Ma cosa significa “nascere dall’alto?”. Si tratta, spiega il Santo Padre, non di una rinascita fisica bensì di “una generazione nello Spirito, un passaggio tra le acque verso la terra promessa di una creazione riconciliata con l’amore di Dio. È una rinascita dall’alto, con la grazia di Dio. Non è un rinascere fisicamente un’altra volta”.

Nicodemo, però, fraintende questa nascita e chiama in causa la vecchiaia come evidenza della sua impossibilità. Un’obiezione, sottolinea Papa Bergoglio, “molto istruttiva per noi”. Oggi la vecchia, fa notare il Pontefice, “è disprezzata”, si ha talmente paura della morte che si cerca di sconfiggerla in tutti i modi. E, “in attesa di sconfiggere la morte, possiamo tenere in vita il corpo con la medicina e la cosmesi, che rallentano, nascondono, rimuovono la vecchiaia. Naturalmente, una cosa è il benessere, altra cosa è l’alimentazione del mito. Non si può negare, però, che la confusione tra i due aspetti ci sta creando una certa confusione mentale”.

Attenzione quindi a “confondere il benessere con l’alimentazione del mito dell’eterna giovinezza. Si fa tanto per riavere sempre questa giovinezza: tanti trucchi, tanti interventi chirurgici per apparire giovani”. Il Papa cita quindi “le parole di una saggia attrice italiana, la Magnani, quando le hanno detto che dovevano toglierle le rughe, e lei disse: ‘No, non toccarle! Tanti anni ci sono voluti per averle: non toccarle!'”. “Le rughe – aggiunge Francesco – sono un simbolo dell’esperienza, un simbolo della vita, un simbolo della maturità, un simbolo di aver fatto un cammino. Non toccarle per diventare giovani, ma giovani di faccia: quello che interessa è tutta la personalità, quello che interessa è il cuore, e il cuore rimane con quella giovinezza del vino buono, che quanto più invecchia più è buono”.

La vita nella carne mortale è una bellissima “incompiuta”: come certe opere d’arte che proprio nella loro incompiutezza hanno un fascino unico. Perché la vita quaggiù è “iniziazione”, non compimento: veniamo al mondo proprio così, come persone reali, come persone che progrediscono nell’età, ma sono per sempre reali. Ma la vita nella carne mortale è uno spazio e un tempo troppo piccolo per custodire intatta e portare a compimento la parte più preziosa della nostra esistenza nel tempo del mondo. La fede, che accoglie l’annuncio evangelico del regno di Dio al quale siamo destinati, ha un primo effetto straordinario, dice Gesù. Essa consente di “vedere” il regno di Dio. Noi diventiamo capaci di vedere realmente i molti segni di approssimazione della nostra speranza di compimento per ciò che, nella nostra vita, porta il segno della destinazione per l’eternità di Dio. I segni sono quelli dell’amore evangelico, in molti modi illuminati da Gesù. E se li possiamo “vedere”, possiamo anche “entrare” nel regno, con il passaggio dello Spirito attraverso l’acqua che rigenera.

La vecchiaia, prosegue il Papa, “è la condizione, concessa a molti di noi, nella quale il miracolo di questa nascita dall’alto può essere assimilato intimamente e reso credibile per la comunità umana: non comunica nostalgia della nascita nel tempo, ma amore per la destinazione finale. In questa prospettiva la vecchiaia ha una bellezza unica: camminiamo verso l’Eterno. Nessuno può rientrare nel grembo della madre, e neppure nel suo sostituto tecnologico e consumistico. Questo non dà saggezza, questo non dà cammino compiuto, questo è artificiale. Sarebbe triste, seppure fosse possibile”.

Il Papa si sofferma poi sulla “tenerezza dei vecchi”. “Osservate un nonno o una nonna come guardano i nipoti, come accarezzano i nipoti: quella tenerezza, libera da ogni prova umana, che ha vinto le prove umane e capace di dare gratuitamente l’amore, la vicinanza amorosa dell’uno per gli altri. Questa tenerezza apre la porta a capire la tenerezza di Dio. Non dimentichiamo che lo Spirito di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza. Dio è così, sa accarezzare”.

In altre parole, “la vecchiaia ci aiuta a capire questa dimensione di Dio che è la tenerezza. La vecchiaia è il tempo speciale per sciogliere il futuro dall’illusione tecnocratica, è il tempo della tenerezza di Dio che crea, crea una strada per tutti noi. Lo Spirito ci conceda la riapertura di questa missione spirituale – e culturale – della vecchiaia, che ci riconcilia con la nascita dall’alto”. “Quando noi pensiamo alla vecchiaia così, poi diciamo: come mai questa cultura dello scarto decide di scartare i vecchi, considerandoli non utili? I vecchi sono i messaggeri del futuro, i vecchi sono i messaggeri della tenerezza, i vecchi sono i messaggeri della saggezza di una vita vissuta. Andiamo avanti e guardiamo ai vecchi”, conclude.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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