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Condomino contrario al Superbonus? La legge permette al singolo di non aderire

16 giugno 2022 | 05:00
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Condomino contrario al Superbonus? La legge permette al singolo di non aderire

La contrarietà anche di un solo condomino potrebbe però far sorgere problematiche, soprattutto in merito alla cessione del credito, o alle parti del condominio che sono chiaramente oggetto dell’intervento.

Nonostante il Superbonus conceda una serie di benefici statali è lecito che un condomino decida di non aderire. Che cosa succede in quel caso?

La vita condominiale non è priva di controversie, soprattutto laddove l’assemblea deve decidere interventi sulle parti comuni, lavori straordinari, o dare il consenso a proposte individuali.

Può succedere che non si raggiunga l’unanimità sul Superbonus. È assolutamente lecito che un condomino non intenda aderire all’agevolazione del 110%. Il provvedimento in analisi, per chi non ne conoscesse le finalità, è quello che prevede una detrazione sulle spese sostenute per la realizzazione di specifici interventi rivolti all’efficienza energetica e al consolidamento statico, così come alla riduzione del rischio sismico degli edifici, e all’installazione d’impianti fotovoltaici e d’infrastrutture riservate alla ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Cosa succede se un condomino non vuole partecipare al Superbonus?

Chiariti i dettagli sulla tipologia di detrazione, che cosa succede se un condomino non vuole partecipare al Superbonus?

La legge ha stabilito sin da subito che non tutti i condomini possono essere pienamente d’accordo sul Superbonus. È lecito parlare di adesione considerando di raggiungere, in sede di assemblea condominiale, anche la sola maggioranza degli intervenuti e non l’unanimità, con una quota che rappresenti almeno un terzo del valore dello stabile.

La contrarietà anche di un solo condomino potrebbe però far sorgere problematiche, soprattutto in merito alla cessione del credito, o alle parti del condominio che sono chiaramente oggetto dell’intervento.

Una volta arrivati alla votazione finale, per beneficiare del Superbonus è necessario aver raggiunto una maggioranza in rappresentanza dei 333 millesimi di quota, ma i contrari non devono rappresentare una tranche millesimale superiore ai favorevoli.

Se a essere contrario è anche un solo condomino, è determinante che questo non possieda una quota millesimale pari o superiore ai 600 millesimi, contrapponendosi ai restanti 400 millesimi dei favorevoli. In questo caso la delibera non può essere approvata.

Nel caso in cui la delibera passi a maggioranza, e i contrari non superino la quota millesimale, la legge stabilisce che si possono eseguire i lavori, offrendo al condominio, o ai condomini favorevoli, di poter fruire della detrazione, semplicemente imputando a loro il valore dell’intera spesa, e dispensando i contrari dal pagamento.

Necessaria una seconda delibera per poter procedere con il Superbonus

Per beneficiare delle agevolazioni, è però necessario adottare un’ulteriore delibera, dalla quale risulti che i condomini favorevoli sosteranno  il totale delle spese, garantendosi i vantaggi delle agevolazioni contemplate dal Superbonus.

La nuova delibera dovrà essere approvata a maggioranza, in rappresentanza delle quote millesimali pari o superiori a 600, pena l’impugnazione da parte dei contrari.

La delibera potrebbe essere impugnata dai contrari nel caso in cui la documentazione presentata in assemblea non risulti esaustiva, oppure mancante di quei dettagli necessari per capire di quale tipologia di lavoro si tratta, delle modalità d’intervento così come dei tempi previsti e dei costi.