Incontro Mondiale delle Famiglie |
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Famiglie imperfette, tradimenti e perdono. Il Papa: “Il matrimonio non è una mission impossible!”

23 giugno 2022 | 12:01
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Famiglie imperfette, tradimenti e perdono. Il Papa: “Il matrimonio non è una mission impossible!”
Famiglie imperfette, tradimenti e perdono. Il Papa: “Il matrimonio non è una mission impossible!”
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Famiglie imperfette, tradimenti e perdono. Il Papa: “Il matrimonio non è una mission impossible!”
Famiglie imperfette, tradimenti e perdono. Il Papa: “Il matrimonio non è una mission impossible!”
Famiglie imperfette, tradimenti e perdono. Il Papa: “Il matrimonio non è una mission impossible!”

Con il festival “The beauty of family”, condotto da Amadeus e Giovanna Civitillo, ha preso il via il X Incontro Mondiale delle Famiglie. il Pontefice: “Il matrimonio non è una formalità da adempiere. Non ci si sposa per essere cattolici ‘con l’etichetta’, per obbedire a una regola, o perché lo dice la Chiesa o per fare una festa; no, ci si sposa perché si vuole fondare il matrimonio sull’amore di Cristo”

Città del Vaticano – “La vita familiare non è una missione impossibile! Con la grazia del sacramento, Dio la rende un viaggio meraviglioso da fare insieme a Lui, mai da soli. La famiglia non è un bell’ideale, irraggiungibile nella realtà. Dio garantisce la sua presenza nel matrimonio e nella famiglia, non solo nel giorno delle nozze ma per tutta la vita. E Lui vi sostiene ogni giorno nel vostro cammino”.

Con il festival “The beauty of family”, condotto da Amadeus e Giovanna Civitillo, prende il via il X Incontro Mondiale della Famiglie, in programma a Roma fino a domenica 26 giugno. Una vera e propria rivoluzione, visto che, di solito, il festival era la serata conclusiva del meeting. In un’Aula Paolo VI, gremita di famiglie provenienti da ogni angolo del pianeta (questo incontro infatti, per volere dello stesso Pontefice è “multicentrico e diffuso”. Ovvero: nell’Urbe, a causa della pandemia, sono riunite famiglie in rappresentanza di ogni Conferenza Episcopale. Gli eventi e i momenti di preghiera si svolgeranno in contemporanea in ogni diocesi del globo, seguendo anche in diretta streaming le varie manifestazioni che si tengono nelle parrocchie romane).

Sul palco, le note dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana accompagnano le voci de Il Volo, mentre si alternano le testimonianze di alcune famiglie. “Non famiglie perfette – come ha detto il cardinal Farrel, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, nel saluto al Santo Padre -, ma famiglie normali che, come tante altre, in ogni Paese e latitudine, attraversano le difficoltà e le sofferenze tipiche del nostro tempo: il timore di sposarsi, in una società che le scoraggia ad impegnarsi “per sempre”; la fatica di perdonarsi in un mondo che spinge all’individualismo e al pensare solo a sé stessi; la malattia che si accanisce, fino alla scelta di donare la propria vita per salvare quella di un figlio; la guerra e la perdita improvvisa di una persona cara. Eventi sconcertanti, che agli occhi degli uomini appaiono senza senso, ma che, vissuti con fede, possono aprire cammini incredibili di santità familiare”.

Francesco ascolta con attenzione tutti gli interventi: ci sono i genitori di Chiara Corbella, una famiglia proveniente da Kiev (in fuga dalla guerra), una famiglia congolese. A parlare c’è anche Zakia Seddiki, vedova dell’ambasciatore Luca Attanasio, con le tre figlie Sofia, Lilia e Miral.

Toccante la testimonianza di Paul e Germaine. La loro storia d’amore è stata provata da tradimenti e vendette, mettendo in crisi il loro rapporto. “In ogni matrimonio ci sono le crisi – spiega il Pontefice -: dobbiamo dircelo, dobbiamo svelarlo e andare sulla strada per risolverla. Non avete voluto addolcire la realtà con un po’ di zucchero! Avete chiamato per nome tutte le cause della crisi: la mancanza di sincerità, l’infedeltà, l’uso sbagliato dei soldi, gli idoli del potere e della carriera, il rancore crescente e l’indurimento del cuore. Mentre voi parlavate, penso che tutti noi abbiamo rivissuto l’esperienza di dolore provata di fronte a situazioni simili di famiglie divise. Vedere una famiglia che si disgrega è un dramma che non può lasciarci indifferenti. Il sorriso dei coniugi scompare, i figli sono smarriti, la serenità di tutti svanisce. E il più delle volte non si sa cosa fare”.

Ma proprio per questo “la vostra storia trasmette speranza. Nel momento più buio della crisi, il Signore ha risposto al desiderio più profondo del suo cuore e ha salvato il suo matrimonio. È proprio così. Il desiderio che c’è nel fondo del cuore di ognuno è che l’amore non finisca, che la storia costruita insieme con la persona amata non s’interrompa, che i frutti che essa ha generato non vadano dispersi. Tutti hanno questo desiderio”, sottolinea il Papa. Che ammonisce: “Nessuno desidera un amore a ‘breve scadenza’ o a ‘tempo determinato’. E per questo si soffre molto quando le mancanze, le negligenze e i peccati umani fanno naufragare un matrimonio. Ma anche in mezzo alla tempesta, Dio vede quello che c’è nel cuore”.

Il perdono, rimarca il Pontefice, “risana ogni ferita; il perdono è un dono che sgorga dalla grazia con cui Cristo riempie la coppia e la famiglia intera quando lo si lascia agire, quando ci si rivolge a Lui”. Quando una famiglia si sgretola a farne maggiormente le spese sono i figli, ragazzi che, fa notare Francesco, “uscendo dall’infanzia, si rendono conto che i genitori non sono dei ‘super eroi’, non sono onnipotenti, e soprattutto non sono perfetti. Anch’essi nella vita sbaglieranno e scopriranno di non essere perfetti, ma si ricorderanno che il Signore ci rialza, che tutti siamo peccatori perdonati, che dobbiamo chiedere perdono agli altri e dobbiamo anche perdonare noi stessi”.

“Ogni vostra famiglia ha una missione da compiere nel mondo, una testimonianza da dare. Per questo vi propongo di farvi questa domanda: qual è la parola che il Signore vuole dire con la nostra vita alle persone che incontriamo? Quale ‘passo in più’ chiede oggi alla nostra famiglia? Alla mia famiglia: ognuno deve dire questo. Mettetevi in ascolto”, il monito finale del Pontefice, che saluta e benedice i presenti con un auspicio: “Lasciatevi trasformare da Lui, perché anche voi possiate trasformare il mondo e renderlo ‘casa’ per chi ha bisogno di essere accolto, per chi ha bisogno d’incontrare Cristo e di sentirsi amato. Dobbiamo vivere con gli occhi puntati verso il Cielo: come dicevano i Beati Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi ai loro figli, affrontando le fatiche e le gioie della vita ‘guardando sempre dal tetto in su'”.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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