L’antidoto alle mafie secondo Papa Francesco

23 giugno 2022 | 16:05
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L’antidoto alle mafie secondo Papa Francesco

Papa Francesco: “Interessi di parte, corruzione, avidità e violenza sono il DNA delle mafie, che vincono quando la paura si impadronisce della vita”. Ma a tutto questo c’è un antidoto

Città del Vaticano – Esiste un antidoto alle mafie? Secondo Papa Francesco sì. E lo ha rivelato durante l’incontro, svoltosi questa mattina nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in Vaticano, promosso dalla Pontificia Accademia Mariana Internazionale, in occasione del trentennale dell’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia. Presente, fra gli altri, anche il Capo della polizia italiana e direttore generale della pubblica sicurezza, Franco Gabrielli.

Il Pontefice parla di edificare “case” i cui mattoni sono “la convivenza fraterna e l’amicizia sociale”, che “attuano il ‘patto tra le generazioni’ conservando sinodalmente le ‘sane radici’ di chi ha creduto e crede nella bellezza dello stare insieme che si sviluppa nel dialogo, nella gentilezza e nel sostegno alla giustizia per tutti”. Grazie a queste “case” è “possibile costruire” una “grande famiglia aperta al bene comune, all’altezza della diffusione di una cultura della legalità, del rispetto e della sicurezza delle persone e anche dell’ambiente”.

Ecco come lottare contro le mafie: queste “case”, sottolinea Francesco, “fanno da anticorpi miti e forti nei confronti degli interessi di parte, della corruzione, dell’avidità, della violenza, che sono il DNA delle organizzazioni mafiose e criminali”.

“Le mafie vincono quando la paura si impadronisce della vita, ragion per cui si impadroniscono della mente e del cuore, spogliando dall’interno le persone della loro dignità e della loro libertà”, afferma il Santo Padre, che ammonisce: “adoperatevi affinché la paura non possa vincere: siate un sostegno al cambiamento, uno spiraglio di luce in mezzo alle tenebre, una testimonianza di libertà. Siate forti e portate speranza, soprattutto tra i più deboli”.

Un monito che non è rivolto solo a chi lotta in prima linea contro la criminalità organizzata, ma anche a ogni cittadino. “Quando vengono a mancare la sicurezza e la legalità, i primi a essere danneggiati sono infatti i più fragili e tutti coloro che in vario modo possono dirsi ‘ultimi’. Tutti costoro sono i moderni schiavi su cui le economie mafiose si costruiscono; sono gli scarti di cui hanno bisogno per inquinare la vita sociale e lo stesso ambiente”, dice poi rivolgendosi alle forze dell’ordine, rimarcando: “Vi esorto a farvi prossimo a tutte queste persone, vittime della prepotenza, cercando di prevenire e di contrastare il crimine”.

È importante anche opporre resistenza al colonialismo culturale mafioso, mediante la ricerca, lo studio e le attività formative, volte ad attestare che il progresso civile, sociale e ambientale scaturiscono non dalla corruzione e dal privilegio, ma piuttosto dalla giustizia, dalla libertà, dall’onestà e dalla solidarietà. Inoltre, il pensiero mafioso entra come facendo una colonizzazione culturale, al punto che diventare mafioso è parte della cultura, è come la strada che si deve fare. No! Questo non va. Questa è una strada di schiavitù. Il vostro lavoro è tanto grande per evitare questo: grazie!

Il Papa riconosce che non solo nel tessuto sociale, ma anche in quello ecclesiale, ci sono “zone d’ombra in cui si fatica a percepire la chiara presa di distanza da vecchi modi di agire, errati e perfino immorali”. Ma “è necessario che tutti, ad ogni livello imbocchino decisamente la strada della giustizia e dell’onestà. E laddove ci sono state connivenze e opacità, occorre studiarne le cause, lasciando il giusto spazio ad una salutare ‘vergogna’, senza la quale il cambiamento non è possibile e la collaborazione reciproca per il bene comune rimane una chimera”.

“Non stancatevi di porvi accanto alla gente con tenerezza e compassione; fatevi sempre più promotori di questo amore per il popolo, per la sua vita e per il suo futuro, che rappresenta la sintesi dei vostri stessi ideali, sapendo che questo amore è in grado di generare relazioni nuove e di dare vita a un ordine più giusto attraverso ‘case’ e ‘famiglie’ vivificate dal fermento dell’uguaglianza, della giustizia e della fraternità”, conclude il Pontefice.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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