Seguici su

Cerca nel sito

Il Papa alle famiglie: “Difendete il matrimonio dalla cultura dello scarto: è un veleno” fotogallery

Il Pontefice non presiede in rito che conclude il X Incontro Mondiale delle Famiglie a causa del dolore al ginocchio, ma tiene l'omelia. E mette in guardia le coppie cattoliche dai veleni che minacciano il matrimonio: "La famiglia cristiana va difesa, sempre"

Città del Vaticano – La cultura dell’indifferenza e dello scarto sono i veleni che minacciano oggi la famiglia cristiana. Ed è soprattutto da questi veleni che la bellezza del matrimonio deve essere difesa. E per Papa Francesco questa “battaglia” la devono condurre proprio le famiglie cattoliche. Una vera e propria missione, dunque, quella che affida il Pontefice alle coppie di sposi al termine del X Incontro Mondiale delle Famiglie.

Bergoglio arriva in papamobile con largo anticipo e, mentre il sole ancora infiamma una semideserta piazza San Pietro, gira le centinaia di famiglie accorse da ogni parte del mondo. Anche se seduto fa fermare l’auto per benedire e baciare i neonati. Accanto a lui, come è solito fare, fa salire un gruppetto di bambini. Il dolore al ginocchio persiste: la papamobile, dopo il giro di campo della piazza, sale fin sul sagrato, dove è allestito l’altare. Francesco scende a fatica le scalette, poi col bastone sale la pedana messa ad hoc per lui. Il segni del dolore gli appaiono sul viso, ma la folla presente in piazza lo applaude calorosamente.

A presiedere la messa conclusiva dell’incontro è il cardinal Farrell, presidente del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita (organizzatore dell’evento). Dopo la proclamazione del Vangelo, Francesco tiene comunque l’omelia, sottolineando l’importanza di questa celebrazione: “Questo – spiega il Papa – è il momento del rendimento di grazie. Con gratitudine oggi portiamo davanti a Dio, come in un grande offertorio, tutto ciò che lo Spirito Santo ha seminato in voi, care famiglie. Immagino la ricchezza di esperienze, di propositi, di sogni, e non mancano anche le preoccupazioni e le incertezze. Siete papà, mamme, figli, nonni, zii; siete adulti, bambini, giovani, anziani; ciascuno con un’esperienza diversa di famiglia, ma tutti con la stessa speranza fatta preghiera: che Dio benedica e custodisca le vostre famiglie e tutte le famiglie del mondo”.

Bergoglio, rivolgendosi direttamente alle famiglie, si congratula per aver fatto “una scelta coraggiosa”: “Avete usato la vostra libertà non per voi stessi, ma per amare le persone che Dio vi ha messo accanto. Invece di vivere come “isole”, vi siete messi ‘a servizio gli uni degli altri’. Così si vive la libertà in famiglia!”.

Il Papa dà il mandato missionario alle famiglie: “Siate il seme di un mondo più fraterno!”

E ammonisce: “Non ci sono ‘pianeti’ o ‘satelliti’ che viaggiano ognuno sulla propria orbita. La famiglia è il luogo dell’incontro, della condivisione, dell’uscire da sé stessi per accogliere l’altro e stargli vicino. È il primo luogo dove si impara ad amare”. Quindi mette in guardia: “Mentre affermiamo la bellezza della famiglia, sentiamo più che mai che dobbiamo difenderla. Non lasciamo che venga inquinata dai veleni dell’egoismo, dell’individualismo, dalla cultura dell’indifferenza e dello scarto, e perda così il suo ‘dna’ che è l’accoglienza e lo spirito di servizio”.

I consigli ai genitori “iperprotettivi”

Nella sua riflessione, il Papa trova anche spazio per rassicurare quei genitori, che, oggi, “temono che i figli non siano in grado di orientarsi nella complessità e nella confusione delle nostre società, dove tutto sembra caotico e precario, e che alla fine smarriscano la loro strada. Questa paura rende alcuni genitori ansiosi, altri iperprotettivi, e a volte finisce persino per bloccare il desiderio di mettere al mondo nuove vite”. Per questo è importante “per i genitori, contemplare il modo di agire di Dio! Dio ama i giovani, ma non per questo li preserva da ogni rischio, da ogni sfida e da ogni sofferenza”.

“Non è ansioso e iperprotettivo; al contrario, ha fiducia in loro e chiama ciascuno alla misura alta della vita e della
missione. Pensiamo al bambino Samuele, all’adolescente Davide, al giovane Geremia; pensiamo soprattutto alla Vergine Maria. Cari genitori, la Parola di Dio ci mostra la strada: non preservare i figli da ogni minimo disagio e sofferenza, ma cercare di trasmettere loro la passione per la vita, di accendere in essi il desiderio di trovare la loro vocazione e di abbracciare la missione grande che Dio ha pensato per loro”.

“Cari genitori – prosegue -, se aiutate i figli a scoprire e ad accogliere la loro vocazione, vedrete che essi saranno ‘afferrati’ da questa missione e avranno la forza di affrontare e superare le difficoltà della vita. Vorrei aggiungere anche che, per un educatore, il modo migliore di aiutare un altro a seguire la sua vocazione è di abbracciare con amore fedele la propria”.

Ma anche i genitori devono dare l’esempio. Infatti, sottolinea il Pontefice, “non c’è cosa più incoraggiante per i figli che vedere i propri genitori vivere il matrimonio e la famiglia come una missione, con fedeltà e pazienza, nonostante le difficoltà, i momenti tristi e le prove. Vengono i momenti in cui bisogna prendere su di sé le resistenze, le chiusure, le incomprensioni che provengono dal cuore umano e, con la grazia di Cristo, trasformarli in accoglienza dell’altro, in amore gratuito”.

Famiglia: un viaggio verso la santità

Seguire Gesù, continua il Papa, “significa anche mettersi in movimento e rimanere sempre in movimento, ‘in viaggio’ con Lui attraverso le vicende della vita. Quanto è vero questo per voi sposati! Anche voi, accogliendo la chiamata al matrimonio e alla famiglia, avete lasciato il vostro “nido” e avete iniziato un viaggio, di cui non potevate conoscere in anticipo tutte le tappe, e che vi mantiene in costante movimento, con situazioni sempre nuove, eventi inaspettati, sorprese. Così è il cammino con il Signore. È dinamico, è imprevedibile, ed è sempre una scoperta meravigliosa”.

E in questo viaggio c’è una regola importante da seguire: “non voltarsi indietro”. Cosa significa? Per il Pontefice vuol dire “non rimpiangere la vita di prima, la libertà di prima, con le sue ingannevoli illusioni: la vita si fossilizza quando non accoglie la novità della chiamata di Dio, rimpiangendo il passato. Quando Gesù chiama, anche al matrimonio e alla famiglia, chiede di guardare avanti e sempre ci precede nel cammino, sempre ci precede nell’amore e nel servizio. Chi lo segue non rimane deluso!”.

“Con la forza di questa Parola di vita, vi incoraggio a riprendere con decisione il cammino dell’amore familiare, condividendo con tutti i membri della famiglia la gioia di questa chiamata. L’amore che vivete tra voi sia sempre aperto, estroverso, capace di “toccare” i più deboli e i feriti che incontrate lungo la strada: fragili nel corpo e fragili nell’anima – conclude Papa Francesco -. L’amore, infatti, anche quello familiare, si purifica e si rafforza quando viene donato. La Chiesa è con voi, anzi, la Chiesa è in voi! La Chiesa, infatti, è nata da una Famiglia, quella di Nazaret, ed è fatta principalmente di famiglie. Che il Signore vi aiuti ogni giorno a rimanere nell’unità, nella pace e nella gioia, mostrando a tutti che Dio è amore e comunione di vita”.

Il Faro online – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
ilfaroonline.it è su TELEGRAM. Per iscriverti al canale Telegram con solo le notizie di Papa & Vaticano, clicca su questo link.
ilfaroonline.it è anche su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte