Roma, colpisce con un coccio di bottiglia un 68enne: giovane arrestato per tentato omicidio

30 giugno 2022 | 09:22
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Roma, colpisce con un coccio di bottiglia un 68enne: giovane arrestato per tentato omicidio

Il ferito è stato trasportato in codice rosso al Policlinico Umberto I

Roma – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante e quelli del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato un 29enne nigeriano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di tentato omicidio di un 68enne romeno.

La sera dello scorso 21 giugno, una coppia era seduta su una panchina all’interno dei giardini pubblici tra via Statilia e via Grattoni quando è stata avvicinata da un uomo a loro sconosciuto che, in evidente stato di alterazione psicofisica e per futili motivi, avrebbe dapprima inveito nei loro confronti e poi si sarebbe accanito senza motivo contro il 68enne. L’uomo avrebbe poi spaccato a terra la bottiglia in vetro che aveva in mano e avrebbe colpito il 68enne con due fendenti tra collo e spalla sinistra.

Intervenuti immediatamente sul posto, i Carabinieri hanno prestato i primi soccorsi alla vittima e hanno raccolto la descrizione dell’uomo che aveva già fatto perdere le proprie tracce, allontanandosi a piedi per le vie limitrofe.

Il ferito è stato poi trasportato dal personale del 118, in codice rosso, all’ospedale Policlinico Umberto I° dove è stato trattenuto in osservazione per ferite alla testa, al collo e alla spalla sinistra, giudicate guaribili in 15 giorni.

I Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante e quelli della Compagnia Roma Casilina hanno quindi attivato le ricerche dell’uomo che è stato individuato e identificato nel 29enne nigeriano, bloccato in via di Santa Croce in Gerusalemme su un giaciglio di fortuna.

Il 29enne è stato portato in carcere a Regina Coeli e al termine dell’udienza il suo arresto è stato convalidato.

Sono ancora in corso ulteriori accertamenti finalizzati all’esatta ricostruzione degli eventi che hanno portato al grave episodio.

Il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari per cui l’indagato deve considerarsi non colpevole sino alla condanna definitiva.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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