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Atletica, cambio di guida tecnica per Tamberi: “Ci pensavo da tempo”

Divorzio in pedana con papà Marco. La Torre: “Completo sostegno”

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In un comunicato stampa diramato dal suo staff, il campione olimpico del salto in alto Gianmarco Tamberi ha annunciato di aver risolto il rapporto di collaborazione con Marco Tamberi, padre e allenatore.

“È una decisione che stavo considerando da tempo –  le parole di Gimbo – perché in questi anni di collaborazione a grandi risultati si sono alternate altrettanto grandi divergenze. Questa scelta alla vigilia dei Campionati del Mondo, presa con doverose cautele e un pizzico di coraggio, nasce dall’analisi della stagione fin qui disputata. Siamo ben al di sotto delle aspettative tecniche e c’è stato uno scambio di opinioni su cosa non stesse funzionando fin qui nella preparazione, ed è emersa una diversità di vedute. Non voglio in alcun modo compromettere la gara più importante dell’anno, insistendo su una strada che non ritengo giusta, e mangiarmi le mani a posteriori per non avere avuto il coraggio di prendere in mano la situazione. Questo c’è alla base della mia decisione”.

“Non mi spaventa il fatto di essere affiancato in pedana da un altro allenatore – ha aggiunto Gianmarco – è già successo molte volte in questi anni, per diversi motivi, e questa evenienza non mi ha mai precluso la possibilità di fare prestazioni di alto livello (due record italiani, best 2,38 mt, ndr), altrimenti non avrei mai fatto questa scelta. La mia priorità attuale è sistemare il problema fisico che ho alla gamba di stacco, unico eventuale impedimento alla possibilità che io superi misure competitive nella sfida mondiale di Eugene”.

“Ora concentrerò tutte le mie energie sull’obiettivo iridato – ha concluso Tamberi –  senza distrarmi su quale potrà essere la figura tecnica che mi affiancherà post 2022 nella preparazione della stagione successiva. Gareggiare supervisionato da un altro allenatore non è un azzardo, nella nostra disciplina il coach è essenziale in tutte le fasi di allenamento e programmazione, in gara sono gli automatismi e le sensazioni dell’atleta a essere i veri fattori determinanti ai fini della performance. Sono un agonista e calcolo ogni rischio”.

Stefano Mei: “Il mio appoggio a Gimbo” – La Torre: “Decisione che merita rispetto”

Il presidente della Federazione Italiana Atletica Leggera, Stefano Mei. “Ovviamente mi dispiace – le parole di Mei – perché quello che i Tamberi sono riusciti a fare, insieme, nel corso di questi anni, è indiscutibilmente parte della storia dell’atletica italiana. Allo stesso tempo, e come già detto in analoghe occasioni, credo che gli atleti siano adulti in grado di scegliere il proprio percorso, e per questo motivo le loro decisioni vanno rispettate. Quello che posso dire in questo momento, dopo aver ringraziato Marco per il lavoro svolto con il figlio in questi anni, è che forniremo a Gimbo tutta l’assistenza necessaria, sia a breve scadenza sia quando arriverà il momento di pianificare il futuro”.

Il direttore tecnico delle squadre Nazionali, Antonio La Torre: “Ci sono rapporti talmente speciali come quello tra un padre-allenatore ed il proprio figlio atleta, che dare un giudizio sensato dall’esterno è un’operazione praticamente impossibile. La decisione che ha preso Gianmarco è quella di un atleta di vertice, un campione olimpico, che immagino dolorosa, e che merita rispetto. Marco Tamberi ed il figlio Gianmarco hanno prodotto insieme anni di risultati di livello assoluto, che sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo di fronte adesso due percorsi: uno a brevissima scadenza, che conduce ai Mondiali di Eugene e agli Europei di Monaco. Ebbene, stiamo approntando delle soluzioni che consentano all’atleta di vivere l’avvicinamento alle due manifestazioni nel miglior modo possibile; è fin troppo ovvio che gli verrà dato tutto il sostegno affinché riesca ad esprimersi al meglio, contando sulle risorse che fanno capo alla Struttura Tecnica Nazionale. Il secondo percorso, ovviamente di più ampio respiro, ci porterà a valutare congiuntamente, nelle prossime settimane, cosa sarà meglio fare per l’atleta”. (fidal.it)(foto@Colombo/Fidal)

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