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Visite al 41bis, Tirrito (Co.G.I.): “Allentare le maglie equivale a indebolire lo Stato”

16 luglio 2022 | 12:58
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Visite al 41bis, Tirrito (Co.G.I.): “Allentare le maglie equivale a indebolire lo Stato”

“Non si vuole capire che la certezza della pena è il deterrente migliore per fermare la criminalità”

“La recente audizione parlamentare del capo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) Carlo Renoldi davanti alla Commissione Giustizia della Camera dei deputati, ha mostrato ancora una volta la superficialità con la quale ci si approccia al complesso mondo criminale”. A parlare è Maricetta Tirrito, portavoce del Co.G.I. (Comitato collaboratori di Giustizia), in totale disaccordo con la visione proposta da Renoldi, che – distinguendo tra visite e colloqui – ha confermato la volontà di dare accesso alle visite al carcere duro anche ad associazioni di diversa natura e non solo ad organi istituzionalmente deputati a questo tipo di contatti.

“C’è un vizio di fondo nelle risposte del capo del Dap alla Commissione – afferma Tirrito –. Pensare di ridurre tutto solo al controllo delle visite, alla presunta impossibilità di utilizzare quei momenti per far arrivare messaggi all’esterno, alle relazioni post-visita, significa non voler capire quanto culturalmente – e anche praticamente – sia importante che lo Stato metta dei punti fermi a chi si macchia di crimini mafiosi.

Il recupero ad una vita migliore, è personale. Per quei soggetti in 41bis, si tratta di riflessioni profonde che, giocoforza, li dovrebbero portare al pentimento, e dunque alla collaborazione. In assenza di questi requisiti, ci troviamo di fronte a soggetti che hanno lo Stato come nemico, e che solo con l’isolamento possono essere messi in condizione di non nuocere alla collettività, soprattutto in funzione di una percezione sociale.

Non si vuole capire che la certezza della pena è il deterrente migliore per fermare la criminalità, e che l’assenza di questo requisito suona alle orecchie dei cittadini come una sconfitta per la collettività. Se ormai non si denunciano più i furti in casa è perché non si ha fiducia nello Stato e nella sua capacità di punire chi fa del male; se trasferiamo questo concetto ai reati di mafia, si può capire quanto sia culturalmente devastante ammorbidire il 41bis. Dispiace – conclude Tirrito – che sia proprio il capo del Dap a non capire questi concetti basilari”.

(Il Faro online)
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