Assalto a Capitol Hill e il tweet di Trump mai pubblicato: “Marciate sul congresso”

27 luglio 2022 | 11:36
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Assalto a Capitol Hill e il tweet di Trump mai pubblicato: “Marciate sul congresso”

Il Dipartimento di Giustizia di Washington sta indagando sul comportamento dell’ex presidente. Biden accusa: “Trump non ebbe il coraggio di agire”

Il Dipartimento di Giustizia di Washington sta indagando sul comportamento dell’ex presidente americano Donald Trump nell’ambito delle indagini sui tentativi di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020. A riportarlo è il Washington Post, che cita quattro persone a conoscenza della vicenda che ruota attorno all’assalto al Congresso avvenuto il 6 gennaio 2021.

I pubblici ministeri che stanno interrogando i testimoni davanti a un gran giurì – tra questi due importanti assistenti dell’allora vicepresidente Mike Pence – hanno indagato nei giorni scorsi sulle loro conversazioni con Trump, i suoi avvocati e altri personaggi della sua cerchia ristretta, per capire in che misura Trump fosse coinvolto in un tentativo di creare un sistema di falsi elettori negli stati vinti dal suo avversario.

Il Washington Post e altre testate giornalistiche avevano precedentemente scritto che il Dipartimento di Giustizia stava esaminando la condotta di Eastman, Giuliani ed altri personaggi vicini a Trump. Ma non avevano riferito dell’interesse dei pubblici ministeri per le azioni di Trump, né della revisione dei tabulati telefonici dei suoi più stretti assistenti, riporta il quotidiano.

Trump, secondo gli atti, non ha mai impartito al suo segretario alla Difesa ad interim, Chris Miller, l’ordine formale di predisporre il dispiegamento di 10mila soldati in Campidoglio il 6 gennaio. Il dettaglio emerge da un nuovo video relativo ad una deposizione di Miller rilasciata al comitato ristretto della Camera che indaga sull’insurrezione di Capitol Hill.

“Non mi è mai stata data alcuna disposizione o ordine né sapevo di piani di quella natura”, ha detto Miller nel video. “Ovviamente disponevamo di piani per attivare più persone, ma non era altro che una pianificazione di emergenza”, ha aggiunto Miller. “Non c’è stato uno scambio di messaggi ufficiali o qualcosa di simile”.

Trump aveva precedentemente sostenuto di aver chiesto che le truppe della Guardia Nazionale fossero pronte al dispiegamento per il 6 gennaio. Il 9 giugno ha rilasciato una dichiarazione in cui ha affermato di avere allora “suggerito e offerto” lo schieramento di un numero fino a 20.000 soldati della Guardia Nazionale a Washington, DC, prima del 6 gennaio, perché sentiva “che la folla sarebbe stata molto numerosa”.

Joe Biden attacca Donald Trump e la sua scelta di non agire il 6 gennaio 2021, quando l’allora presidente uscente assistette all’assalto a Capitol Hill seduto nel comfort della dining room privata situata a fianco dell’Ufficio Ovale, mentre gli agenti che lottavano per difendere la democrazia fronteggiavano un “inferno medievale”.

“Ogni giorno ci affidiamo alle forze dell’ordine perché salvino vite. Quella volta, il 6 gennaio, ci siamo affidati a loro perché salvassero la nostra democrazia”, ha affermato parlando in videoconferenza, secondo quanto riporta la Cnn. Biden ha già più volte condannato i fatti del 6 gennaio ma non commenta regolarmente la vicenda nelle sue dichiarazioni pubbliche. Questa reazione arriva dopo le udienze di giovedì, in parte seguite dal presidente, e dedicate alla mancata reazione di Trump a quanto stava accadendo.

“Abbiamo visto ciò che è successo: la polizia del Campidoglio, la polizia metropolitana di Washington Dc e altri organismi incaricati di far rispettare la legge furono attaccati e aggrediti sotto i nostri occhi. Con lance. Calpestati, brutalizzati, aggrediti con spray. Sono state perse delle vite”.

E – ha proseguito – “per tre ore, l’ex presidente – sconfitto – degli Stati Uniti, rimase a guardare ciò che stava accadendo restando nel comfort della dining room privata accanto all’Ufficio Ovale. Mentre faceva questo, valorosi ufficiali di polizia affrontavano per tre ore un inferno medievale, intrisi di sangue, nel mezzo di una carneficina”.

“Di fronte a una folla impazzita che credeva alle bugie del presidente sconfitto, la polizia quel giorno fu eroica. A Donald Trump mancò il coraggio di agire”, ha attaccato ancora Biden. “Le donne e gli uomini coraggiosi in uniforme in tutta la nazione non dovrebbero mai dimenticarlo. Non si può essere a favore dell’insurrezione e a favore della polizia. Non si può essere per l’insurrezione e per gli Stati Uniti d’America”.

Biden è andato oltre, criticando i repubblicani della Florida che si oppongono alle leggi sul controllo delle armi sostenute dalle forze dell’ordine. “Per me è semplice. Se non puoi appoggiare il divieto di circolazione di armi da guerra nelle strade degli Stati Uniti, non stai dalla parte della polizia”, ha affermato.

“Sentite molti politici dire quanto vi amino, quanto tengano a voi, come farebbero qualsiasi cosa per voi”, ha detto. “Nello stato in cui vivete, il governatore Ron DeSantis, il senatore Marco Rubio, il senatore Rick Scott, si oppongono tutti al divieto sulle armi d’assalto”.

Biden ha infine confermato quanto già detto in altre occasioni, ribadendo di essere possessore di due fucili ma sottolineando come il secondo emendamento, quello che garantisce il diritto di possedere armi, “non sia un diritto assoluto”.

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe volontariamente incitato gli atti di violenza alla Casa Bianca del 6 gennaio 2021: è quanto ha rivelato un ex impiegato del social network addetto alla moderazione dei contenuti in una testimonianza al Congresso USA resa nota martedì. L’impiegato, la cui identità è anonima, ha preso ad esempio specifico un tweet del 19 dicembre 2020 nel quale incoraggia i protestanti a recarsi al Campidoglio di Washington. “Siateci.

Sarà una bolgia”, scriveva allora l’ex presidente. “Se Trump fosse stato qualunque altro utente, Twitter lo avrebbe bannato molto tempo prima“, ha detto il testimone. Invece il social lo ha estromesso per sempre dalla piattaforma due giorni dopo gli attacchi a Capitol Hill, che hanno portato a cinque morti e 700 arresti. Non solo: la commissione che sta valutando le prove che confermerebbero il coinvolgimento diretto di Trump nella marcia su Capitol Hill è entrata in possesso della bozza di un tweet non pubblicato, nella quale si legge: “Per favore arrivate presto, è prevista una grandissima affluenza. E poi marciate verso il Campidoglio”. (fonte: Adnkronos)

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