Il Fatto

Omicidio in spiaggia a Torvaianica: arrestato il mandante e due complici

3 agosto 2022 | 14:05
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Omicidio in spiaggia a Torvaianica: arrestato il mandante e due complici

Secondo le indagini dei Carabinieri, l’omicidio avvenuto in spiaggia nel 2020 era una vendetta per un agguato consumato nel l’anno prima

Pomezia – Altre tre misure cautelari sono state eseguite dai carabinieri in relazione all’omicidio di Torvaianica, vicino Roma, nel quale aveva perso la vita l’albanese Shehaj Selavdi, ucciso il 20 settembre del 2020. A finire in carcere – in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma su richiesta della Dda – sono un pregiudicato 40enne di origini napoletane, gravemente indiziato di essere il mandante dell’omicidio e suo cognato, gravemente indiziato del reperimento dell’arma del delitto. Disposto invece l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un altro uomo, accusato di aver fornito il motorino utilizzato dai killer.

L’omicidio e le indagini

Selavdi, detto “Simone”, è stato ucciso nei pressi dello stabilimento “Bora Bora” sul lungomare Sirene di
Torvaianica, in quel momento affollato di bagnanti. Ad esplodere due colpi di pistola, un uomo con volto travisato da mascherina e bandana. Il successivo 17 dicembre 2021, grazie alle indagini del Nucleo Investigativo carabinieri di Frascati e della Squadra Mobile di Roma, gli esecutori del delitto sono stati arrestati: uno è il fratello di un noto pregiudicato romano, l’altro è un argentino. Quest’ultimo già tratto in arresto perché accusato di essere l’esecutore anche dell’omicidio del capo ultras della Lazio Fabrizio Piscitelli, detto “Diabolik”.

A carico del 40enne napoletano arrestato in queste ore ci sono diversi elementi investigativi e, proprio in relazione ai rapporti tra gruppi criminali, ci saranno approfondimenti investigativi su un eventuale coinvolgimento dell’uomo – già detenuto con l’accusa di essere il mandante del duplice tentato omicidio dei fratelli Costantino – nel delitto Piscitelli. Al pregiudicato era stato notificato il provvedimento restrittivo insieme all’argentino, gravemente indiziato di essere l’esecutore anche di tale agguato. Il complesso delle attività di indagine permetteva di ipotizzare che il movente dell’omicidio di Selavdi fosse riconducibile a un’azione di carattere vendicativo a seguito dell’agguato consumato nel 2019 nei confronti di un pregiudicato (fonte Agi)

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