Il Fatto

Tentato duplice omicidio a Nettuno: fermato un imprenditore foggiano

6 agosto 2022 | 12:22
Share0
Tentato duplice omicidio a Nettuno: fermato un imprenditore foggiano

Rintracciato a bordo di un veicolo mentre transitava sull’autostrada Torino-Trieste, l’uomo è stato fermato all’altezza dello svincolo di Duino

Nettuno – In queste ore, gli agenti della Squadra Mobile di Roma e di Foggia, insieme ai colleghi di Trieste, hanno eseguito un provvedimento di fermo del Pm emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma nei confronti di un imprenditore foggiano, poiché gravemente indiziato, quale esecutore materiale del tentato duplice omicidio, pluriaggravato, commesso a Nettuno il 2 marzo scorso ai danni di un uomo e del figlio minorenne, colpiti da numerosi proiettili all’interno di un’abitazione, dove la vittima era agli arresti domiciliari (leggi qui).

L’attività d’indagine avviata dalla Squadra Mobile capitolina e dall’ufficio investigativo di Foggia, con il coordinamento della Dda di Roma, ha consentito di ricondurre l’episodio delittuoso ad ambienti criminali foggiani e di individuare nell’uomo l’obiettivo principale dell’agguato, accertando l’accidentalità del coinvolgimento del figlio. Elementi utili all’individuazione dell’autore del delitto sono stati acquisiti anche attraverso il collegamento investigativo tra la Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e Bari.

Dalle risultanze di altra attività d’indagine della Procura di Bari, infatti, è emersa la figura dell’indagato, le cui dichiarazioni, correlate alla ricostruzione dei suoi spostamenti in occasione dell’evento criminoso del 2 marzo hanno evidenziato una connessione con l’esecuzione dell’azione delittuosa. Ulteriori indizi probatori sono emersi dagli sviluppi investigativi di un successivo procedimento instaurato presso la Dda del capoluogo pugliese, relativo alla pianificazione dell’omicidio dell’imprenditore ad opera di sette soggetti – tra i quali un esponente di primissimo piano della consorteria mafiosa “Sinesi – Francavilla” – componenti un commando determinato ad uccidere la vittima designata.

Nei loro confronti lo scorso 21 luglio, la Squadra Mobile di Foggia ha eseguito un provvedimento di fermo disposto dalla Dda di Bari poi convalidato dal Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia, competente per la procedura di convalida, che ha altresì emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i delitti di tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, tentata estorsione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, tutti aggravati dal metodo e dalla finalità mafiosa.

Di estrema rilevanza, nell’ambito delle investigazioni, anche alcuni apporti dichiarativi che hanno contribuito a rafforzare la gravità del quadro indiziario in ordine all’individuazione dell’autore materiale, consentendo di risalire al movente del delitto, scaturente dalla mancata restituzione di un’elevata somma di danaro all’uomo, dallo stesso prestata all’odierno indagato. Conseguentemente sono state individuate anche le motivazioni alla base del recente fallito agguato nei confronti dell’imprenditore, derivanti dal tentato duplice omicidio verificatosi a Nettuno.

Puntuali riscontri alle propalazioni sono emersi dalle complessive indagini e dalle risultanze dei rilievi tecnici effettuati durante il sopralluogo dalla Polizia Scientifica, nonché dal contrasto della versione dell’accaduto fornita dal Francavilla con le dichiarazioni rese da alcuni testimoni. L’indagato, irreperibile sul territorio italiano all’atto di emissione del provvedimento di fermo, lo scorso 2 agosto, subito dopo aver varcato il confine italiano, è stato rintracciato a bordo di un veicolo mentre transitava sull’autostrada A4 Torino-Trieste e fermato all’altezza dello svincolo di Duino. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trieste, a seguito di convalida del fermo, richiesta dalla Procura del capoluogo friulano, competente per territorio, ha emesso oggi nei confronti dell’arrestato ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

Il Faro online – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Nettuno
ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.
ilfaroonline.it è anche su TELEGRAM. Per iscriverti al canale Telegram con solo le notizie di Nettuno, clicca su questo link