Rsa degli orrori in Italia: il Nas trova blatte in cucina e operatori sanitari ubriachi

17 agosto 2022 | 15:54
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Rsa degli orrori in Italia: il Nas trova blatte in cucina e operatori sanitari ubriachi

I Carabinieri hanno chiesto la sospensione delle attività di 14 strutture in tutta la Penisola

Roma – I Carabinieri del Nas hanno svolto accertamenti nelle strutture socio sanitarie per anziani e per disabili della Penisola, riscontrando diverse violazioni. In un caso particolare, il NAS di Udine ha deferito all’Autorità giudiziaria una operatrice socio assistenziale di una casa di riposo, responsabile di aver cagionato lesioni ad un 91enne ospite della struttura, rovinandogli addosso mentre lo accudiva, a causa delle condizioni di alterazione dello stato psico-fisico dovute all’abuso di sostanze alcoliche assunte dalla stessa.

Ulteriori inosservanze hanno interessato la normativa antiinfortunistica e di prevenzione degli incendi. Al riguardo, presso una comunità alloggio per anziani di Palermo, il NAS ha accertato la totale assenza del sistema antincendio, senza alcun estintore né altre misure preventive, esponendo gli anziani ospiti ad un grave rischio per la loro incolumità in caso di un tale evento, a causa della difficoltà di deambulazione e della mancanza di percorsi destinati all’evacuazione. Proprio in relazione alla mancata predisposizione delle misure antincendio, nel corso della campagna di controllo sono state contestate complessivamente 12 sanzioni penali ad altrettanti strutture.

Anche le modalità di preparazione dei pasti per gli ospiti sono state oggetto di controllo, con casi eclatanti relativi a due RSA della provincia di Pavia, nelle cui cucine è stata riscontrata la presenza di animali infestanti e blatte.

All’esito dei servizi di controllo, è stata proposta l’emissione di provvedimenti sospensivi del funzionamento nei confronti di 14 strutture con criticità strutturali, organizzative e di igiene, da attuarsi con contestuale trasferimento degli anziani presenti presso le famiglie di origine o altre strutture idonee presenti nel territorio.

Interventi più significativi:

Nas Torino ha deferito in stato di libertà il proprietario, il direttore ed un’infermiera di una RSA della provincia di Torino, ritenuti responsabili di aver omesso, nel tempo, adeguata assistenza nei confronti di un’ospite, cagionandole disidratazione con scompenso glicometabolico e lesioni da decubito prolungato, che hanno reso necessario il ricovero della donna in ospedale. Nel corso degli accertamenti, il NAS ha sequestrato anche 91 dispositivi medici (pinzette sterili, bende, siringhe monouso e cannule) rinvenuti scaduti di validità.

Nas Cremona ha segnalato alle autorità amministrative i legali responsabili di tre RSA, dislocate tra le provincie di Pavia e Lodi, dove sono state rilevate rilevanti criticità igieniche nei locali cucina, nei bagni e in aree deposito, accertando la presenza di animali infestanti (blatte vive) ed insetti. In una delle strutture è stata inoltre appurata la presenza di 9 ospiti in esubero rispetto al numero massimo autorizzato di 55 posti letto. Elevate sanzioni pecuniarie per complessivi 12 mila euro.

Nas Udine ha deferito in stato di libertà un’operatrice socio sanitaria, dipendente di una casa di riposo della provincia di Gorizia, per aver cagionato lesioni personali ad un novantunenne, ospite della struttura, rovinandogli addosso mentre si trovava in servizio in stato psico-fisico alterato da probabile uso di sostanze alcoliche. Disposto l’immediato allontanamento dell’operatrice.

Nas Palermo ha deferito in stato di libertà il titolare di una comunità alloggio per anziani di Palermo per aver avviato il funzionamento della struttura da diversi mesi senza aver mai predisposto un sistema antincendio. L’intervento del NAS ha accertato l’assenza di estintori e sistemi di rilevazione fumi, nonché di altre misure di prevenzione e sicurezza.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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