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“Il cane abbaia troppo” e spara con la scacciacani: denunciato un 43enne di Anzio

30 agosto 2022 | 11:29
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“Il cane abbaia troppo” e spara con la scacciacani: denunciato un 43enne di Anzio

La Polizia ha denunciato anche altre due persone, un 57enne per furto e un 21enne per evasione

Continua incessante l’attività di prevenzione e repressione dei reati da parte degli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Anzio unitamente al Reparto Prevenzione Crimine Lazio.

Nel corso dell’ultima settimana sono state identificate 394 persone e controllati 177 autoveicoli, elevate 14 contravvenzioni al Codice della Strada; ritirate 4 patenti e sottoposti a sequestro 9 veicoli, perché privi di copertura assicurativa.

Durante i servizi di controllo, un 57enne di origine partenopea, è stato denunciato per furto aggravato. L’uomo infatti è stato sorpreso a rubare sulla spiaggia vicina al Santuario della Madonna delle Grazie, a Nettuno. Approfittando del fatto che sotto un ombrellone era stata lasciata incustodita una borsa ha prelevato dalla stessa due telefoni cellulari. Notato da alcuni bagnanti, è stato immediatamente bloccato dai poliziotti intervenuti sul posto. A suo carico è stato redatto il Foglio di Via Obbligatorio con divieto di ritorno nei Comuni di Anzio e Nettuno.

E’ stato invece denunciato per violenza privata e minacce aggravate, un 43enne di Anzio che, infastidito dall’abbaiare del cane dei propri vicini, ha esploso alcuni colpi con una pistola scacciacani. Nel corso della perquisizione effettuata presso la sua abitazione, gli agenti della Polizia di Stato hanno rinvenuto e sequestrato una radio scanner carica e funzionante, 2 pistole scacciacani, 3 pistole balestre, una carabina ad aria compressa nonché una granata completa di spoletta ma priva di carica e di innesco, alcuni bossoli ed ogive risalenti al secondo conflitto mondiale.

Denunciato, infine, per evasione un 21enne che, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, non è stato rintracciato in casa alle ore 2,30 di notte. Per lo stesso è stato richiesto l’aggravamento della misura a cui è sottoposto.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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