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Suicidi tra le forze armate, il Co.g.i scrive al Ministro: “C’è un disagio evidente, affrontare il problema”

15 settembre 2022 | 17:15
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Suicidi tra le forze armate, il Co.g.i scrive al Ministro: “C’è un disagio evidente, affrontare il problema”

Maricetta Tirrito: “Prioritaria l’istituzione di un nucleo di supporto psicologico che individui il disagio e accompagni i soggetti coinvolti!

Roma – 49 morti dall’inizio dell’anno 2022, circa 5 al mese, di media più di uno ogni settimana. Un dato che definire preoccupante è un eufemismo, e riguarda il tema dei suicidi tra le forze armate. Viene fuori da una ricerca effettuata da Comitato dei collaboratori di giustizia italiani (Co.g.i.), in collaborazione con l’associazione Legalità e libertà, Laboratorio una donna. Per questo è stata invita una lettera formale al ministro dell’Interno Lamorgese (nella foto), affinché affronti la situazione, a partire da un confronto istituzionale con le parti interessate.

“La loro disposizione territoriale ed il confronto di genere – spiega Maricetta Tirrito, portavoce del Co.g.i. e firmataria della lettera – non lascia dubbi sulla uniformità del disagio, che riguarda l’intero apparato delle forze armate. Incontri, convegni e tante belle parole, con una blanda considerazione, lasciano il tempo che trovano e non portano ad alcuna soluzione.

Occorre un intervento, con priorità d’urgenza e tempestivo, con l’istituzione di un nucleo di supporto psicologico che, dopo aver individuato il disagio personale e lavorativo del “soggetto”, svolga un lavoro di prevenzione e sostegno. Preservando l’integrità del lavoro dei rappresentanti delle forze armate e della loro immagine”.

Nella lettera si legge: “Si rappresenta, davanti alla tragedia di lunedì scorso, di una donna delle forze dell’ordine, che ha messo fine alla propria vita nel proprio ufficio con la pistola d’ordinanza, lasciando una bimba di 5 anni (secondo suicidio in un mese nella provincia scaligera), che non si può procrastinare oltre e che l’intervento deve essere immediato ad evitare ulteriori future
tragedie”.

“Tragedie per certi versi invisibili – conclude Tirrito – che spesso non arrivano neanche nelle pagine di cronaca dei giornali. Eppure testimoniano un disagio fortissimo, riferito a persone che onorano la divisa ogni giorno; vittime di un sistema che evidentemente ha delle lacune da colmare”.

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