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Elezioni 2022: il centrodestra stravince e Giorgia Meloni si prende l’Italia

26 settembre 2022 | 00:44
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Elezioni 2022: il centrodestra stravince e Giorgia Meloni si prende l’Italia

L’Italia vira a destra. Male il Pd, bene il M5s, crollo della Lega. Il centrodestra ha la maggioranza sia alla Camera che al Senato

Roma – Il Bel Paese vira a destra. La coalizione formata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia stravince e Giorgia Meloni si prende l’Italia. FdI è infatti nettamente il primo partito italiano con il 26 per cento di consensi, seguito dal Pd che con il 19,4% (addirittura le prime proiezioni al Senato lo danno al 18,1%) non sfonda il tetto cercato del 20% e dall’exploit del Movimento Cinque stelle che rimane il terzo partito italiano con il 16,5 per cento.

Crolla invece la Lega all’8,5 per cento tallonata da Forza Italia data all’8%. Queste sono le indicazioni che escono dagli exit poll e che danno il centrodestra avanti sia alla Camera che al Senato con la stessa forchetta tra il 41,5% e il 45,5%. Le prime proiezioni fissano il numero a metà, cioè al 43,3 per cento.

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Il centrodestra, e questo è il dato più importante, avrà una maggioranza autonoma anche al Senato che era il vero dubbio della vigilia. Gli exit poll indicano infatti una forbice al Senato per il centrodestra che va da 111 a 131 seggi, più che sufficiente per navigare con una certa tranquillità. “Ora posso dire che con questi numeri possiamo governare”, commenta immediatamente Fabio Rampelli confermando che anche nell’entourage di Giorgia Meloni si è tirato un sospiro di sollievo per questi primi dati che garantiscono la governabilità al centrodestra. Questo nonostante i numeri dei suoi alleati non siano altrettanto lusinghieri: la lega di Salvini crolla all’8,5, mentre Forza Italia regge vicinissima alla lega con l’8 per cento. In ogni caso Matteo Salvini già ringrazia gli elettori per la vittoria via twitter.

I dati sull’affluenza

Di ufficiale c’è solo il dato dell’affluenza che non è disastroso come si temeva ma certo fa registrare un netto calo rispetto alle politiche del 2018: secondo i dati del Viminale alle 23 hanno votato circa il 64 per cento degli elettori contro il 74 delle scorse elezioni. Ben 10 punti in meno. Ricapitolando i dati degli exit esce questa classifica: alla Camera tra i singoli partiti Fdi è primo con il 26%, il Pd secondo con il 19%, la Lega 8,5%, Forza Italia 8%. Analoghi i dati del Senato che erano quelli più attesi e che danno un buon margine di agibilità alla coalizione di centrodestra. Allargando lo spettro ai partiti minori secondo il primo exit poll del consorzio Opinio-Italia per la Rai, alla Camera l’Alleanza Verdi e Sinistra è tra il 3 e il 5%, +Europa è al 2,5-4,5%. Seguono Italexit e Noi Moderati, entrambi tra lo 0,5% e il 2,5%. Impegno Civico si attesta tra lo 0 e il 2%. Lusinghiero il risultato del Movimento guidato da Giuseppe Conte che ribalta gli ultimi sondaggi raggiungendo un minimo del 13,5 fino ad un massimo del 17,5%, dato che le proiezioni del Senato spostano più in alto, al 17 per cento e che lo collocano ben avanti alla Lega di Salvini.

Attacchi e polemiche

E immediatamente gli esponenti M5s attaccano il Pd per la gestione della campagna elettorale: “il centrodestra unito ha vinto. Letta qualche domanda dovrà farsela”, ha detto il vicepresidente M5s Michele Gubitosa. E in casa Pd già si riparla apertamente di alleanza con l’M5s: “è’ evidente che ora si aprirà un’altra stagione dopo che avremo capito quali sono i numeri”, ha detto per il Pd Francesco Boccia parlando del dialogo con il M5s. In casa del terzo polo si respira un’atmosfera mista: oggettivamente buono il risultato del matrimonio tra Calenda e Renzi ma le aspettative della vigilia erano alte e il nuovo partito non è riuscito a sfondare quel 10 per cento che sarebbe stato un successo. (fonte Ansa)