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Furti in villa all’Infernetto: ladri incastrati dal localizzatore del cellulare foto

Continua incessante l’attività di repressione dei reati predatori da parte della Polizia di Stato: 6 gli arresti effettuati nelle ultime ore

Ostia – Non conosce sosta l’impegno dei poliziotti della Questura di Roma nell’attività di prevenzione e repressione di quei reati che, data la loro pervasività, hanno un significativo impatto sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini. Sono stati gli agenti del X Distretto Lido di Roma ad arrestare un 38enne olandese ma di origine cilena, un 36enne del Messico e un 28enne del Cile poiché gravemente indiziati di furto in abitazione in concorso. È stato grazie al cellulare munito di localizzatore della giovane vittima di un furto in una villa in zona Infernetto, che i poliziotti hanno rintracciato i 3 uomini all’interno di un complesso in via Eugenio Donadoni. Durante le perquisizioni nell’abitazione è stata rinvenuta la refurtiva di parecchi furti come borse griffate, orologi, cinture e scarpe e sono stati recuperati diversi oggetti corrispondenti a quanto prelevato dagli stessi a seguito del furto in abitazione. Sono stati trovati anche numerosi attrezzi per effettuare i furti in abitazione tra cui anche inibitori di frequenza radio in grado di disabilitare non solo apparati telefonici e radio ma anche le frequenze delle telecamere di sorveglianza. È stata rinvenuta e sequestrata, inoltre, sostanza stupefacente del tipo marijuana di proprietà del 38enne che è stato denunciato anche per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. A seguito di convalida i tre uomini sono stati condannati a 2 anni e 8 mesi e d è stato applicato il divieto di dimora nel comune di Roma.

Gli agenti del VI Distretto Casilino hanno proceduto, invece, al Fermo di P.G. di un 45enne romano gravemente indiziato del reato di ricettazione, tentata rapina e rapina in concorso con altre persone ancora ignote. I fatti risalgono al mese di agosto quando, presso un distributore di carburante in via Vermicino, l’uomo insieme ad altri soggetti ha minacciato con un coltello una donna intimandole di consegnargli i soldi. Questa, impaurita, ha iniziato a gridare riuscendo a mettere in fuga i soggetti che sono scappati senza mettere a segno la rapina. Poco dopo, è giunta la segnalazione di un’altra rapina probabilmente ad opera degli stessi soggetti. Nei pressi di un parcheggio, è stato successivamente ritrovato il furgone utilizzato dai soggetti e a seguito di indagini, i poliziotti sono risaliti al 45enne romano. Il fermo è stato convalidato.

I poliziotti del XIII Distretto Aurelio, del Commissariato Monte Mario, del XIV Distretto Primavalle sono intervenuti in via Aurelia per la segnalazione di una persona armata di coltello all’interno di un supermercato. Giunti sul posto, i dipendenti hanno indicato loro l’uomo in fuga che è stato prontamente fermato dagli agenti. I dipendenti del supermercato hanno riferito di aver sorpreso l’uomo, un cittadino dell’Afghanistan di 30 anni, consumare cibo e bevande presenti negli espositori dell’esercizio commerciale che, dopo averli minacciati con una spatola da muratore, si è dato alla fuga. L’arresto dell’uomo è stato convalidato ed è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere.

Gli agenti del XII Distretto Monteverde e della Sezione Volanti, invece, hanno arrestato 2 cittadini della Romania di 37 e di 36 anni sorpresi a smontare parti di una bicicletta elettrica parcheggiata e attaccata tramite una catena ad un palo. Sul posto, vi era, inoltre, una seconda bicicletta che era stata manomessa dai due soggetti e all’interno di uno zaino sono stati trovati diversi arnesi. A seguito di convalida i due uomini sono stati condannati a 4 mesi di reclusione e 60 euro di multa.
I poliziotti del commissariato Colombo hanno dato esecuzione all’Ordine di Carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, nei confronti di un cittadino tunisino di 37 anni per l’espiazione della pena di reclusione di 2 anni, 1 mese e 20 giorni per rapina pluriaggravata commessa a giugno 2015 a Pomezia in danno di una persona anziana con disabilità. L’uomo è stato associato alla casa circondariale di Rebibbia.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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