Smaltimento illegale di rifiuti pericolosi: titolari e dipendenti di un’azienda incastrati dalle fototrappole

15 ottobre 2022 | 11:17
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Smaltimento illegale di rifiuti pericolosi: titolari e dipendenti di un’azienda incastrati dalle fototrappole

Proseguono gli interventi della Polizia Locale nell’ambito dei controlli mirati alla repressione dei fenomeni illeciti legati alla gestione e abbandono dei rifiuti

Roma – Sono 4 le persone, titolari e addetti al trasporto di un’azienda operante nel settore del commercio all’ingrosso di materiali plastici, denunciate dalla Polizia Locale di Roma Capitale, nell’ambito dei controlli mirati alla repressione dei fenomeni illeciti legati alla gestione e abbandono dei rifiuti.

Le indagini, condotte dall’Unità SPE (Sicurezza Pubblica ed Emergenziale), con la collaborazione del GSSU (Gruppo Sicurezza Sociale Urbana), hanno preso avvio a seguito dell’individuazione di un’area pubblica, nella zona di Ponte di Nona, usata come discarica di rifiuti ingombranti, nonché di materiali e imballaggi vari. Gli agenti, diretti dal Dott. Stefano Napoli, grazie ad una costante azione di monitoraggio e all’uso di apposite fototrappole, sono riusciti a risalire all’azienda e ai vari soggetti coinvolti nell’attività illegale di trasporto e smaltimento irregolare di rifiuti: 4 uomini, tutti operanti a vario titolo nella ditta e di età compresa tra i 40 ed i 60 anni, i quali erano soliti abbandonare, in un’area adiacente alla sede stradale, ingenti quantità di materiali, che in parte venivano anche dati alle fiamme. Una volta identificati, i 4 sono stati denunciati per violazione della normativa in materia di tutela ambientale. Nei loro confronti elevate anche sanzioni amministrative per un totale di circa 13.000 euro.

Sempre nel corso della vigilanza finalizzata a contrastare tali fenomeni, un altro intervento è stato eseguito in zona Tiburtina. La denuncia, in questo caso, è scattata per il conducente di un autocarro, fermato dalle pattuglie mentre effettuava il trasporto abusivo di elettrodomestici e altre apparecchiature, di tipo speciale e pericoloso, il tutto pronto per essere smaltito in forma irregolare, con i conseguenti danni per l’ambiente. Oltre alla denuncia dell’uomo, gli agenti hanno proceduto al sequestro dell’intero carico di rifiuti.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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