79 anni fa il rastrellamento del ghetto di Roma, Meloni: “Giornata buia per l’Italia”

16 ottobre 2022 | 13:04
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79 anni fa il rastrellamento del ghetto di Roma, Meloni: “Giornata buia per l’Italia”

La leader di Fratelli d’Italia ricorda il rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943: “Un orrore che deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più. Una memoria che sappiamo essere di tutti gli italiani, una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l’indifferenza e l’odio

Roma – La città di Roma ricorda le vittime innocenti del rastrellamento del 16 ottobre 1943 al ghetto. Uomini, donne, bambini ebrei deportati ad Auschwitz, che non fecero mai più ritorno. Le autorità cittadine, assieme all’Anpi, hanno ricordato quella tragica giornata deponendo corone di fiori sotto la targa posta sui muri del Tempio Maggiore, la Sinagoga situata a pochi passi dal largo del Portico d’Ottavia, la piazza dove quella matti a vennero radunati i 1259 ebrei che vivevano nel ghetto. Solo quindici uomini e una donna (Settimia Spizzichino) ritorneranno a casa dalla Polonia. Nessuno dei duecento bambini è mai tornato. “Una ferita aperta per la nostra città. Rinnoviamo oggi il nostro impegno contro ogni forma di antisemitismo e discriminazione. Mai più”, le parole del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

“Il 16 ottobre 1943 è per Roma e per l’Italia una giornata tragica, buia e insanabile. Quella mattina, pochi minuti dopo le 5.00, la vile e disumana deportazione di ebrei romani per mano della furia nazifascista: donne, uomini e bambini furono strappati dalla vita, casa per casa. Più di mille persone furono deportate e di loro solo quindici uomini e una donna fecero ritorno. Nessuno dei bambini”, le parole della premier in pectore, Giorgia Meloni. “Un orrore che deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più. Una memoria che sappiamo essere di tutti gli italiani, una memoria che serve a costruire gli anticorpi contro l’indifferenza e l’odio. Una memoria per continuare a combattere, in ogni sua forma, l’antisemitismo”, aggiunge la leader di FdI.

“Il rastrellamento del ghetto di Roma rappresenta una delle pagine più buie della nostra storia. Quel giorno, oltre mille persone tra donne, uomini e bambini furono strappate ai loro affetti e deportate al campo di sterminio di Auschwitz. Solo 16 di loro fecero ritorno. È compito di tutti, a cominciare dalle più alte istituzioni, tramandarne il ricordo affinché in futuro non si ripetano mai più simili tragedie. Alla comunità ebraica, oggi come sempre, la mia sincera vicinanza”, gli fa eco il neopresidente del Senato, Ignazio La Russa.

“Quel che accadde all’alba del 16 ottobre del 1943 rappresenta una delle pagine più buie, tristi e raccapriccianti della storia del nostro Paese. Più di mille ebrei, con oltre 200 bambini, furono vittime della ferocia nazista che strappò via vite facendo irruzione casa per casa. Il sabato nero del ghetto di Roma deve rappresentare una memoria indelebile affinché simili orrori non si ripetano mai più. E’ dovere delle Istituzioni mantenere sempre vivo il ricordo per contrastare qualsiasi forma di razzismo e antisemitismo”, afferma il neoeletto presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

“Il rastrellamento del ghetto di Roma sarà sempre una pagina buia e incancellabile della nostra storia. Oltre al nostro ricordo e alla nostra solidarietà alla Comunità Ebraica, dobbiamo garantire l’impegno affinché certi orrori non si ripetano. L’antisemitismo non dev’essere mai sottovalutato o – peggio – tollerato”, le parole del leader della Lega Matteo Salvini in una nota.

“Sopravvissero in 16. Il 16 ottobre 1943 il rastrellamento a Roma al Ghetto e la deportazione ad Auschwitz”, il tweet lapidario di Enrico Letta. Su Instagram, invece, arriva il commento del Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: “16 ottobre: non dimenticheremo mai. Alle 5.15 del 16 ottobre 1943, soldati nazisti coadiuvati da funzionari fascisti consegnarono agli abitanti di religione ebraica del Ghetto di Roma un biglietto con delle istruzioni precise. Costretti a mettere una vita in valigia senza sapere cosa sarà del futuro. Venti minuti dopo sarebbero dovuti essere pronti. Dei 1024 deportati al campo di sterminio di Auschwitz Birkenau, solo in 16 fecero ritorno a casa. Una pagina buia della nostra storia che non possiamo dimenticare. Mai più – conclude postando una sua foto – In questa immagine ero ad Auschwitz, dove sono custodite le foto di chi non è più tornato e le testimonianze della tragedia della Shoah. Ogni anno, prima alla Provincia e poi alla Regione, abbiamo organizzato un viaggio della Memoria in quei luoghi, per tenere viva la memoria in migliaia di studenti, nelle loro famiglie, nelle scuole”.