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Pomezia vicina al dissesto finanziario? Intervista a Stefano Mengozzi (Pd) tra sfide e proposte per la città

18 ottobre 2022 | 00:03
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Pomezia vicina al dissesto finanziario? Intervista a Stefano Mengozzi (Pd) tra sfide e proposte per la città

L’intervista a Stefano Mengozzi, consigliere e capogruppo del Partito Democratico di Pomezia

Pomezia – Il 31 agosto 2022 è caduta l’ultima giunta grillina del Lazio, quella di Pomezia. Tredici consiglieri comunali hanno dato le dimissioni e il Movimento 5 Stelle è stato costretto a lasciare la città del litorale, mentre Il sindaco (ormai ex) Adriano Zuccalà ha dovuto cedere il posto al commissario Viceprefetto Dott. Giancarlo Dionisi, in attesa di nuove elezioni.

Pomezia vicina al dissesto finanziario?

E adesso cosa succede? questa la domanda dei cittadini, che da mesi non sono rappresentati da un Sindaco. Il futuro della città in questi giorni è nelle mani del nuovo Commissario, che sembra sia partito con una situazione decisamente critica: quella delle casse comunali apparentemente “vuote”. Si parla infatti di problemi legati alla condizione economico-finanziaria del Comune. Lo stesso Commissario ha dichiarato di star lavorando per evitare possibili dissesti.

L’ex Sindaco Adriano Zuccalà, in merito al possibile dissesto finanziario si è pronunciato in maniera chiara: “La situazione finanziaria del Comune di Pomezia non è stata mai dipinta diversamente da quello che è realmente: debiti accumulati dalle amministrazioni che hanno preceduto la gestione del Movimento 5 Stelle (220 milioni)”.

Insomma, i problemi ci sono e la vera domanda è: cosa intendono fare i partiti per risolvere queste problematiche e, allo stesso tempo, migliorare la qualità della vita dei pometini? In vista anche delle prossime elezioni i partiti e i movimenti politici dovranno iniziare a lavorare per convincere i cittadini ad andare a votare.

L’intervista a Stefano Mengozzi (Pd)

Il Faro Online ha intervistato il consigliere e capogruppo del Partito Democratico Stefano Mengozzi per avere un quadro della situazione e delle criticità a Pomezia ma anche per comprendere le soluzioni avanzate dal Pd. Tra le proposte del partito per migliorare la città ci sono i servizi ai cittadini, i finanziamenti, la mobilità, ma anche tanto altro.

Hai mosso le fila della ribellione e hai anche annunciato tu la caduta della Giunta grillina. A distanza di due mesi, quali sono state le principali motivazioni della tua mossa politica, ma soprattutto, è stato un bene per i cittadini?

Questa domanda mi consente di fare chiarezza una volta per tutte: l’ex Sindaco Zuccalà ha distrutto la sua maggioranza, che infatti l’ha mandato a casa. Cosa avremmo dovuto fare, sostenere un’amministrazione senza numeri? Abbiamo semplicemente continuato a svolgere il ruolo svolto in 4 anni e mezzo in consiglio comunale, che è notoriamente quello dell’opposizione. Ora c’è un Commissario prefettizio che sta guidando il comune senza alcun rischio di paralisi delle attività.

Sembra che il Comune di Pomezia rischi un dissesto finanziario. Lo stesso Commissario ha detto che stanno lavorando per evitare possibili dissesti. Questo significa che la possibilità c’è ed è molto realistica. Parliamo quindi di debiti importanti, pochi soldi nelle casse del comune. Come si è arrivati a debiti tanto alti?

Ho letto la ricostruzione dell’ex Sindaco e mi sembra l’ennesima strumentalizzazione. Il dissesto sarebbe un’ipotesi drammatica e va scongiurato, ma senza dubbio da molti anni il Comune di Pomezia versa in condizioni critiche. La più grande criticità è legata al contenzioso Aser, risolto grazie ad un’azione giuridica nel 2009 ma che ancora oggi produce conseguenze perché sono stati accertati mancati introiti per più di 40 milioni di euro. Nei primi anni 2000, poi, le amministrazioni di destra hanno impegnato il Comune con oltre cento milioni di euro di mutui presi per fare piazze che poi – le amministrazioni successive – hanno dovuto demolire e ricostruire. Ecco, di fronte a questa situazione – critica per chiunque fosse chiamato a gestire l’Ente – si comprende anche la grande operazione di menzogna dell’allora Sindaco Fucci che diceva di aver risanato il bilancio.

In vista anche delle prossime elezioni, data anche la situazione in cui versa il Comune – che sembra molto indebitato – avete già un piano su come risollevare la situazione ed evitare un dissesto finanziario?

C’è bisogno di mantenere il controllo delle spese comunali evitando conseguenze sui servizi ai cittadini. Soprattutto aumentare il numero dei progetti per usare i finanziamenti degli enti superiori. In questi anni è stato fatto, ma si può migliorare. Uno dei problemi che ho segnalato in questi anni è come si decide di spendere i soldi. Anche scegliere di fare un’opera pubblica richiede capacità di ascolto dei bisogni: per esempio, basta puntare solo sul decoro del centro urbano e sacrificare i quartieri periferici! Ricostruire ascolto con persone e comitati è il primo passo per governare bene: a Pomezia c’è un grande lavoro da fare!

Tornando sempre alle elezioni, cosa offrite a Pomezia, quali sono i vostri obiettivi principali? Ma soprattutto i tre pilastri della vostra proposta politica?

Io vedo alcune priorità. E su queste stiamo lavorando insieme alla segreteria guidata da Eleonora Napolitano: la prima, migliorare la qualità della vita di chi vive nella nostra città partendo da un’organizzazione diversa di spazi e mobilità. La seconda, rilancio e investimento sul mare e su Torvaianica. E poi ancora, investimenti nei quartieri periferici, ricostruzione di un tessuto commerciale nei centri urbani, un nuovo modello di presa in cura sociale dei più fragili, sostegno alla disabilità. Sono cose su cui il Partito Democratico batte con determinazione da molti mesi: il lavoro fatto dalla nostra classe dirigente, al netto di chi ancora guarda alle rendite di posizione di corrente, ci consentirà di centrare l’obiettivo.

Siete aperti a possibili unioni/collaborazioni con altri partiti o movimenti/gruppi politici?

Sono giorni che la nostra parte politica si indigna per l’elezione di La Russa e Fontana come Presidenti di Camera e Senato. Ormai sembra evidente: se il centrosinistra è diviso, la destra, unita, vince. E questo può accadere anche a Pomezia. Per questo, subito dopo il congresso, avevamo lanciato una campagna di dialogo con tutte le forze di quello che allora veniva definito “campo largo”. Lo avevamo fatto tenendo saldi due principi: essere alternativi alla destra e non permettere nessun ritorno al passato. Anche qui a Pomezia la destra metterà insieme tutto e il contrario di tutto. Noi dobbiamo costruire un percorso che coinvolga i cittadini, le associazioni, i comitati e le forze politiche: un vera alleanza per la città, capace di creare coinvolgimento ed entusiasmo. Se parleremo di programmi ed idee poi sarà possibile tornare ad un confronto con tutte le forze politiche progressiste, da Azione al Movimento 5 Stelle. Ma prima di tutto avremo ricostruito credibilità tra i cittadini.

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