Fiumicino, alloggio sociale trasformato in casa vacanze: nei guai un residente di via Berlinguer

Fiumicino – Un alloggio sociale, destinato a persone e famiglie disagiate, trasformato in una casa vacanze. Un fatto che indigna gli altri residenti di via Berlinguer, che, dall’oggi al domani, hanno visto uno strano via vai di turisti, anche stranieri, proprio sotto casa.

Turisti che avevano prenotato il loro soggiorno tramite una celebre piattaforma online dedicata proprio all’affitto di appartamenti. Una cosa del tutto illegale. Infatti, il neo-proprietario dell’alloggio, proponeva prezzi molto più alti rispetto al canone di locazione mensile imposto dal Comune (invece di 325 euro al mese la tariffa era di 139 euro al giorno o 600 euro a settimana).

La legge prevede che un proprietario di questo tipo di appartamento di edilizia agevolata, può svincolarsi dagli obblighi imposti dal Comune solo dopo 5 anni dal rogito e previa affrancazione che si compie, appunto, solo dopo 5 anni, e a fronte del pagamento di una cospicua cifra. Ma il proprietario in questione ha rogitato solo a dicembre 2019. E i prezzi erano oltre il tetto massimo.

La segnalazione

A effettuare la segnalazione sono stati proprio gli inquilini di via Berlinguer, fermati dai turisti che chiedevano indicazioni per la struttura. Parole sconcertanti per chi, in quegli stabili, vive con un avviso di sfratto. La Pisana, informata sui fatti, ha inviato una segnalazione agli uffici comunali che, come si apprende da un’ordinanza pubblicata sull’Albo Pretorio del Comune di Fiumicino, ha inviato la Polizia Locale. Gli agenti hanno effettivamente accertato la presenza di una casa vacanza. Un’attività fruttuosa, e illegale in questo caso, subito fatta cessare.

“Trasformare in casa vacanze un alloggio sociale di un palazzo Erp in edilizia agevolata, non è meno grave che trasformare in casa vacanze un alloggio popolare assegnato per motivi sociali – commentano dal Comitato Inquilini di Via Berlinguer, interpellato dalla redazione de ilfaroonline.it -. Noi l’abbiamo sempre denunciato alle Istituzioni vigilanti che c’era il rischio d’infiltrazione da parte di speculatori, ma siamo stati viceversa noi tacciati di ‘non collaborazione’ col tribunale fallimentare. Questo credo sia un fatto che smentisce pesantemente la linea finora perseguita. Il Comune ha sempre diviso noi residenti in buoni e cattivi. I buoni sono tutti quelli hanno comprato dal tribunale fallimentare, mentre noi, che stiamo lottando per vederci riconosciuti i nostri diritti, siamo cattivi. Sarebbe interessante capire anche a quanto ammonta la sanzione per l’uomo che ha trasformato l’alloggio in casa vacanze. Ma probabilmente la risposta non l’avremo mai. Del resto, al silenzio ci siamo abituati”,

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