“Fuori i fascisti dalla Sapienza”: scontri tra studenti e polizia all’Università di Roma

25 ottobre 2022 | 14:06
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“Fuori i fascisti dalla Sapienza”: scontri tra studenti e polizia all’Università di Roma

I collettivi auto-organizzati protestano contro la presenza di due esponenti di FdI al convegno “Capitalismo buono”. Poi la polizia carica gli studenti

Roma – Mattinata di grande tensione all’Università “La Sapienza” di Roma tra polizia e studenti della facoltà di Scienze Politiche. Era infatti previsto un convegno denominato “Capitalismo buono”, organizzato dal movimento studentesco Azione Universitario. I militanti hanno invitato anche due esponenti di Fratelli d’Italia, Daniele Capezzone e Fabio Roscani: proprio la loro presenza ha innescato la protesta da parte dei collettivi auto-organizzati della facoltà, i quali hanno esposto uno striscione che recitava “Fuori i fascisti dalla Sapienza”. 

La protesta è degenerata quando i manifestanti sono venuti a contatto con la Polizia, la quale, ha caricato i manifestanti con l’uso dei manganelli: due studenti sono rimasti feriti e altri due sono stati arrestati. E mentre spopolano i video sui social network, non mancano già i primi commenti di condanna da parte della politica. Marta Bonafoni, consigliera regionale e capogruppo della Lista Civica Zingaretti, si è espressa così sulla questione: “Le manganellate della polizia agli studenti e studentesse che manifestano liberamente alla Sapienza sono un atto inaccettabile. Non rappresentano certo un buon inizio per il nuovo Governo, che proprio oggi chiede la fiducia delle Camere”.

L’edificio della facoltà è stato dunque chiuso per tutta la mattinata, con gli studenti che si sono spostati sotto la sede del Rettorato: “Polimeni fatti vedere” urlavano i manifestanti. I rappresentanti di Cambiare rotta, movimento studentesco, commentano: “Non lasciamo nessuno spazio a passerelle politiche di parlamentari e associazioni studentesche fasciste. La polizia ha ferito dei ragazzi, ci hanno impedito di appendere uno striscione all’entrata della facoltà per questo ci hanno manganellato”.

“Non possiamo accettare che nelle Università si agisca con violenza contro il dissenso e la protesta democratica di studenti e studentesse. Le immagini delle manganellate che girano da ore sono una ferita per la città e per il paese. La governabilità delle istituzioni non può passare dalla violenza dei manganelli”, il commento dei consiglieri di Sinistra Civica Ecologista Campidoglio, Alessandro Luparelli e Michela Cicculli, e Roberto Eufemia, consigliere Città metropolitana.

“Immagini gravissime arrivano da La Sapienza. Mentre il neo-governo Meloni esordisce alle Camere, lo spazio dell’Università diventa teatro della peggiore repressione ai danni di studenti e studentesse colpendo il diritto al dissenso. Una brutta pagina che deve trovare condanna immediata da parte di tutte le istituzioni, a partire dal nuovo governo nazionale”, aggiunge il presidente del Municipio VIII, Amedeo Ciaccheri.

Qualcuno non ha tardato a strumentalizzare l’operato delle forze dell’ordine a parlare di violente manganellate sugli studenti, offrendo all’opinione pubblica una versione totalmente distorta di quanto accaduto. La verità è che oltre cento manifestanti si sono violentemente scagliati contro pochi colleghi in borghese, rendendo necessario l’intervento del Reparto Mobile”, spiega Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap). “Solidarietà ai colleghi del Reparto Mobile e del Distretto San Lorenzo, insieme al loro dirigente Moreno Fernandez. A violenza di questi pseudo antifascisti va punita severamente, è storia vecchia – dice Conestà – farsi scudo con il sacrosanto diritto a manifestare per creare disordini e inveire contro le divise. La polizia è chiamata a garantire l’ordine pubblico e a tutelare il diritto di manifestare, ma quando questo sfocia in violenza, siamo davanti a delinquenti che non hanno rispetto per chi rappresenta lo Stato. Lo tengano bene in mente i politici che non hanno perso tempo per gridare all’abuso”.

“Esprimiamo piena solidarietà alle studentesse e agli studenti che questa mattina hanno organizzato un presidio pacifico all’Università Sapienza di Roma, respinto con l’uso della forza. Intervenire con violenza contro chi manifesta pacificamente è inaccettabile. E’ inaccettabile perché reprime un diritto costituzionale a esprimere la propria voce, anche e soprattutto in dissenso, un diritto che non può essere soffocato”, si legge invece nella nota a firma di tutti i consiglieri del Partito Democratico in Campidoglio.

Fsp Polizia: “Attenti al solito ribaltamento dei fatti”

“In merito agli episodi che riguardano ordine, sicurezza e legalità, guai a cadere nel frequente errore del ribaltamento dei fatti, pesantemente deleterio per tutti. Alla Sapienza ieri non è accaduto che la Polizia abbia impedito ad alcuni studenti di manifestare, è accaduto che la Polizia ha consentito che altri studenti potessero svolgere la propria attività programmata ed autorizzata dall’Università frenando atteggiamenti prepotenti mirati ad impedirla. Troviamo singolare che si contesti agli operatori di aver arginato condotte irresponsabili e pericolose, con un ‘tempismo’ alquanto sospetto. L’orientamento politico del nuovo governo può trovare più o meno consenso, ma non sarà questo a far mutare l’operato delle forze dell’ordine, sempre e comunque al servizio delle Istituzioni democratiche. E ci auguriamo che non sia ‘la piazza’ a voler mutare il proprio modo di manifestare il dissenso, provocando appositamente le reazioni dovute dei tutori dell’ordine al fine di ‘politicizzarne’ il lavoro svolto”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, in merito ai disordini avvenuti ieri alla Sapienza.

“Ai più giovani – aggiunge il leader di Fsp Polizia -, ‘gustoso boccone’ per le fameliche anime assolutiste in circolazione, ripetiamo con decisione di sottrarsi dall’accecante tentativo di condizionamento di chi vuole mettergli in bocca parole non loro, nella testa pensieri non sani perché privi di equilibrio, nelle mani strumenti di offesa non leciti. Agli studenti che hanno tentato di imporsi con la forza per irrompere ad un convegno vorremmo chiedere perché voler impedire ad altri studenti di ‘vivere’ l’Università, luogo in cui si articola il sapere e devono circolare le idee, senza censure imposte dalla prepotenza, che allora sì rasenterebbero il più dispotico degli atteggiamenti. Una manifestazione autorizzata deve potersi svolgere nella serenità e nella sicurezza più totali, e le forze dell’ordine sono chiamate a vigilare su questo”.

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