AVVISTAMENTI

Lo strano fenomeno degli Ufo di Santa Severa del 1978

29 ottobre 2022 | 10:00
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Lo strano fenomeno degli Ufo di Santa Severa del 1978

Rivediamo un avvistamento risalente all’anno migliore della casistica ufologica italiana

Santa Severa –  In questi giorni si fa un gran parlare del 1978, grazie al libro “Ufo 78” del collettivo Wu-Ming, nel quale si descrivono i fatti di quei giorni anche dal punto di vista ufologico, oltre che politico e sociale. Ci siamo anche alcuni di noi del Cisu in quelle pagine, proprio per il lavoro svolto in quegli anni per studiare il problema che faceva rimanere con gli occhi al cielo tutti gli italiani, o quasi.

Non fece eccezione il caso che vado a descrivere, non apparso sui giornali, ma del quale si parlò in un convegno, con i testimoni che chiesero l’anonimato.

Era passata da poco la mezzanotte del 5 settembre 1978 quando, in una casa di S. Severa (Roma), la testimone principale si stava accingendo ad allattare il suo bambino, ma si accorse chemancava l’elettricità. Niente di strano in quegli anni, quando erano comuni sbalzi di tensione e piccoli black out. Si affacciò alla finestra e vide il cielo stellato, tutto tranne una zona in cui faceva bella presenza una grossa nuvola, al cui centro brillava una luce. Mentre continuava a guardarla, la luce si avvicinò assumendo le sembianze di una grossa sfera bianca lattiginosa, che si fermò ad una certa distanza (non sappiamo quanta) sopra la campagna circostante. Dopo pochi secondi sembrò allontanarsi silenziosamente e scomparire mentre alla sua sinistra apparvero altre due sfere luminose, molto più  luminose e nette della prima.

La donna svegliò il marito, che si affacciò alla finestra insieme a lei. Entrambi notarono che una delle sfere si stava avvicinando a loro, al punto tale che i testimoni stimarono la sua dimensione in 3-4 metri di diametro. Per lo spavento la donna urlò mentre l’uomo rimase bloccato. A quel punto la sfera più vicina “si ridimensionò”, come se si rimpicciolisse, e si allontanò da loro riavvicinandosi all’altra luce, quindi volarono via insieme. Oltre a quelle tre luci, marito e moglie notarono anche la presenza in aria di una grossa struttura ad esagono costituita da molte “cellette a forma di nido d’api con luci colorate pulsanti”, che non sembrò fare evoluzioni e non si capì se e quando scomparve, in quanto la coppia non fornì altri particolari se non il fatto che, dopo aver controllato l’orologio, si resero conto che erano passate due ore ad osservare il fenomeno, come se il tempo fosse volato via in fretta.

Questo bell’avvistamento racchiude in sé alcuni momenti interessanti. A partire dall’inizio in cui si descrive un black-out che, anche se non specificato, si correla alla presenza dei fenomeni luminosi. Dobbiamo anche dire che in altri casi di mancanza d’energia elettrica si sono viste luci volanti, più che non altre tipologie o forme di ufo. Allo svegliarsi per l’allattamento, cosa normale per la donna, segue l’affacciarsi alla finestra e l’osservazione delle sfere luminose, che si comportano come per mostrarsi a lei in uno spettacolo privato. Il cielo stellato, la nuvola, la paura, il passaggio veloce del tempo, il silenzio: tutto sembra tirare in ballo uno stato alterato di coscienza, anche se non proprio il famoso “Fattore Oz”, che sottintende una calma interiore per tutto il tempo dell’esperienza. In questo caso la curiosità viene anzi interrotta dalla paura.

Il tempo passato senza che ce ne si rendesse conto è forse un ‘missing time’? Il tempo è passato più velocemente o i due si trovavano ancora in uno stato ipnagogico, tipico del sonno interrotto? La struttura formata da esagoni ha qualche significato simbolico o è veramente la forma di qualcosa che volava? E perché non ci sono altri particolari a questo proposito? Proprio l’insieme di questi dettagli dell’esperienza può spingerci a considerare sia l’ipotesi di una specie di sogno ad occhi aperti (“rêve eveillé”,  lo chiamò Michel Monnerie) sia al contrario una vera esperienza ufo, che ad alcuni farebbe addirittura sospettare un rapimento (abduction).

In ultimo ci rimane la curiosità di sapere come si fosse comportato il bambino. E’ poi stato allattato? In caso contrario, non aveva pianto in quelle due ore?

Il caso, emblematico nella sua ambiguità, rimane inspiegato in mancanza di dati che puntino ad un’identificazione specifica. Spiace il fatto che, a suo tempo, non sia stato esaurientemente indagato ed approfondito.

* Stefano Innocenti –
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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Se osservate una luce o un qualcosa in cielo che, in tutta coscienza, non riuscite a spiegarvi, inviate una mail a misteri@ilfaroonline.it e mettetevi in contatto con il Cisu, al sito www.cisu.org oppure all’indirizzo www.ufotuscia.it

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