‘ndrangheta a Roma, 26 arresti. Tirrito (Co.G.I.): “Risultati importanti nella lotta alla mafia, ora tenere il passo”

9 novembre 2022 | 13:04
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‘ndrangheta a Roma, 26 arresti. Tirrito (Co.G.I.): “Risultati importanti nella lotta alla mafia, ora tenere il passo”

“Lo Stato ha ben capito che per lottare contro questi sporchi affari e per scovare i prestanome, bisogna seguire i flussi economici. E’ un lavoro che la Procura di Roma ha iniziato a fare e oggi ne vediamo i risultati”

Roma – “Le infiltrazioni criminali nel tessuto sociale ed economico di una città, così come il riciclaggio, è una prerogativa dell’affarismo di stampo mafioso. Lo Stato ha ben capito che per lottare contro questi sporchi affari e per scovare i prestanome, bisogna seguire i flussi economici. E’ un lavoro che la Procura di Roma ha iniziato a fare e oggi ne vediamo i risultati”.

Così Maricetta Tirrito, portavoce del Co.G.I. (Comitato collaboratori di Giustizia), commenta il blitz antimafia avvenuto questa mattina a Roma contro la cosiddetta locale di ‘ndrangheta. Un blitz nel quale sono state arrestate 26 persone e sequestrate decine di società per un valore di circa 100 milioni (leggi qui).

Il nostro plauso va agli uomini e alle forze dell’ordine intervenuti, così come ai procuratori della Dda che hanno coordinato l’operazione. Gli arresti di oggi confermano quanto avevamo detto qualche settimana fa, quando venne presentato il report sulle mafie nel Lazio: a Roma, e non solo, esistono sodalizi criminali che appaltano e condividono con le altre realtà mafiose, anche autoctone, quelli che sono i vari affari, dallo spaccio alla prostituzione, fino, appunto, al riciclaggio di denaro – prosegue Tirrito -. Ci troviamo davanti a una mafia pericolosa perché si impone non solo sul territorio geografico, ma anche in tutte le fasce sociali, compresi i minori, investendo tempo, energia ed economia, per tenersi lontano dai metodi di indagine delle Forze dell’Ordine, utilizzando sempre più social network e nuovi metodi di importazioni e di consegna.

Siamo oramai davanti a una mafia 3.0 che ha ben capito come attirare a sé i giovani che rispetto alla criminalità di un tempo ha cambiato i suoi asset, ma non per questo è meno violenta. Avevamo detto che il compito dello Stato era quello di non fermarsi ai fantasmi del passato: oggi abbiamo avuto la prova che si sta andando nella direzione giusta. Ora più che mai è importante che si tenga il passo per non disperdere i risultati ottenuti”.

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