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Qatar 2022. Grandi assenti e campioni all’ultima chiamata: tutto quello che c’è da sapere sui Mondiali

19 novembre 2022 | 18:24
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Qatar 2022. Grandi assenti e campioni all’ultima chiamata: tutto quello che c’è da sapere sui Mondiali

Ronaldo e Messi all’ultima chiamata. Da Haaland a Salah, quanti assenti!

Doha – Manca sempre meno al fischio d’inizio del Mondiale 2022 in Qatar: cresce l’attesa e la curiosità, nonostante l’Italia non parteciperà per la seconda volta consecutiva.

La Coppa del Mondo ha sempre regalato grandi sorprese, amare delusioni, nuovi campioncini. L’edizione di quest’anno, tuttavia, ha tutte le caratteristiche per essere una spartiacque tra passato e futuro, oltre che una vetrina per tanti calciatori pronti a spiccare il grande salto.

Da Haaland a Salah: quanti assenti!

Essere un campione non significa giocare in una Nazionale di campioni. Alfredo Di Stefano, George Best, George Weah, Eric Cantona, Laszlo Kubala, Duncan Edwards: quest’elenco dimostra come il Mondiale, la competizione più importate al mondo, non abbia potuto veder brillare le luci di alcune stelle.

Quest’anno non cambia la situazione: balza all’occhio immediatamente l’assenza di ErvingHaaland, l’attaccante-terminator del Manchester City. Il fuoriclasse alla corte di Guardiola non è riuscito a portare in Qatar la sua Norvegia, nonostante abbia una media di 2 gol a partita: numeri mai visti nella storia del calcio. Il norvegese è in buona compagnia: tra gli altri, non sarà del Mondiale neanche Mohamed Salah, in quanto l’Egitto non è riuscito a staccare il pass alle qualificazioni.

C’è chi la Coppa la giocherà, ma dovrà rinunciare a tanti protagonisti: la Francia, campione in carica, sarà orfana di Mike Maignan, Ngolo Kantè, Presne Kimpembè, Paul Pogba e Christopher Nkunku. L’Olanda, che ha superato anni complicatissimi, non avrà a disposizione Georginio Wjinaldum a causa di un infortunio riportato ad inizio stagione. Niente Qatar anche per Timo Werner, che non potrà dunque rappresentare la Germania, e per Diogo Jota, colonna del Portogallo.

In ultimo, l’Argentina non potrà contare su Giovanni Lo Celso mentre il Brasile dovrà fare a meno di Philip Coutinho. Tra i grandi assenti chiudiamo citando Kvaratshelia (Georgia) e Victor Osimhen (Nigeria)

I favoriti: Messi e Ronaldo all’ultima chiamata

Facciamo un salto indietro nel tempo, all’edizione 2014 del Mondiale. L’edizione sudamericana è entrata nella storia, in particolare, per la clamorosa sconfitta del Brasile per un 1-7 contro la Germania di Low. I tifosi di buona memoria ricorderanno anche la finale, in cui Leo Messi si divorò un gol davanti a Manuel Neuer (ai supplementari la Germania trovò il vantaggio e la vittoria).

Il destino sembrò far terminare li i sogni della Pulce di potersi sedere al fianco di Maradona, ma 8 anni dopo sembra avere un’altra opportunità. Sarà certamente lui la stella del torneo e mai come quest’anno l’Argentina sembra essere la grande favorita. Discorso analogo vale per Cristiano Ronaldo. Il portoghese ha già vinto tutto quello che poteva vincere e ad alcuni è sembrato sazio, a causa di questi ultimi due anni non ai suoi livelli. Conoscendo CR7 nulla vieta di pensare che si stia preparando da tanto tempo per uno scopo esclusivo: portare il Portogallo sul tetto del mondo. I tifosi romantici sperano in un Portogallo-Argentina in finale, mentre la ragione ci ricorda che questa sarà l’ultima occasione per entrambi. L’età avanza, anche se può non sembrare.

Chi di Mondiali ne giocherà ancora tanti è Kilyan Mbappè ed uno lo ha anche già vinto. La Francia è chiamata a difendere il titolo, nonostante non sembri quella corazzata che nel 2018 vinse senza neanche troppe difficoltà. Mbappè è al massimo della sua forma: nonostante la presenza di vari extra-terrestri, nel PSG è continuamente lui a prendersi la ribaltà. A discapito, anche, di Neymar. Proprio il brasiliano avrà l’obbligo di alzare l’asticella se vorrà vincere con il Brasile, anche per allontanare le voci di chi crede non abbia neanche più voglia di giocare (è stato lui stesso ad ammettere di non volersi ritirare troppo tardi).

Le outsider: Serbia, ora o mai più. Occhio all’Uruguay

Bisogna tornare indietro di qualche anno, almeno a prima della dissoluzione della Jugoslavia per ricordarsi una Serbia così forte. Facciamo qualche nome: Milinkovic Savic, Kostic, Tadic, Vlahovic, Djuricic, Jovic. Difficile poter dire se possa essere addirittura una favorita, ma il girone con Brasile e Svizzera potrà dire già molto. L’Uruguay potrà contare sulla sua storia e sul suo talento, in particolare quello di Cavani e Suarez (anche loro all’ultima chiamata) oltre che di Nunez. Il Belgio, ogni competizione dato per le favorite, tradisce costantemente le aspettative. Notizia di oggi riguarda Lukaku, che sembra in dubbio per l’esordio con il Canada. La generazione belga rischia di chiudere senza nessun trofeo.